Oggi giorno le violenze di genere in rete, tra cui stalking, revenge porn, cyberbullismo e altre forme di puro odio, sono sempre più diffuse. Chi odia lo fa sul web e preferisce insultare le donne, lo conferma l’Osservatorio Vox2 che per il terzo anno consecutivo ha tracciato le mappe dell’intolleranza nel nostro paese. Le donne sono il bersaglio preferito per la pubblica gogna, una tendenza rimasta pressoché invariata dal 2016, segno che l’odio contro le donne ha radici profonde e trasversali. Sul totale dei tweet intolleranti analizzati dall’osservatorio, le donne raccolgono infatti il 60% degli insulti, seguite da migranti (13,5%), islamici (11,8%), disabili (8,3%), omosessuali (4,3%), ebrei (2,8%). Gli hater misogini si scatenano ad ogni latitudine: sono Milano, Bologna, Torino, Firenze e Palermo le città in cui gli utenti danno più sfogo alla misoginia online. Dati che confermano una tendenza: i social network sono diventati il veicolo principale per le violenze di tipo psicologico, la forma di violenza più diffusa nei confronti delle donne. Ed è proprio su questa nuova tematica che il convegno intende porre particolare attenzione.
L’incontro si collega al “Protocollo d’intesa per il coordinamento delle azioni a contrasto della violenza domestica e di genere” promosso dalla Prefettura di Gorizia.
L’incontro si collega al “Protocollo d’intesa per il coordinamento delle azioni a contrasto della violenza domestica e di genere” promosso dalla Prefettura di Gorizia.