Inaugurate dal rettore Compagno le nuove sale di piazza Vittoria

Università di Udine a Gorizia: rinnovati i laboratori di eccellenza del Dams Cinema

L'Ateneo pronto a digitalizzare il patrimonio cinematografico regionale grazie all'acquisizione di un film scanner digitale unico in Italia

L’Università di Udine a Gorizia aggiunge un tassello fondamentale al proprio parco tecnologico e si mette al servizio del territorio per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico regionale. I Laboratori di eccellenza dell’Ateneo La Camera Ottica e Crea, attivi da ormai dieci anni nel campo del restauro del film e del video e rinnovati recentemente negli impianti e negli arredamenti, hanno infatti acquisito un film scanner digitale multi-formato ad altissima risoluzione e all’avanguardia, unico in Italia. Grazie a questo importante investimento, reso possibile dal fondamentale contributo del Consorzio Universitario del Friuli, della Camera di Commercio di Gorizia e del Consorzio per lo sviluppo del Polo Universitario di Gorizia, i Laboratori del polo goriziano potranno con questa nuova tecnologia servire al meglio l’urgente e necessaria digitalizzazione di gran parte del patrimonio cinematografico regionale. Inoltre i Laboratori sono stati dotati di sale dedicate per la conservazione e il restauro digitale, per la scansione, la digitalizzazione e il restauro delle opere video, quest’ultimo spazio anche grazie alla collaborazione con la Rai regionale. Complessivamente nel corso del 2012, tra scanner, altre attrezzature e restyling sono stati investiti oltre 100 mila euro.
 
Alla cerimonia di inaugurazione dei locali rinnovati, avvenuta nel Polo Cinematografico dell’Università di Udine in piazza Vittoria a Gorizia, grande soddisfazione è stata espressa dal rettore Cristiana Compagno che ha ricordato come «scienza e tecnologia si pongono al servizio del territorio, in un percorso virtuoso che mette insieme prassi, esperienza ed alta formazione. I Laboratori del Dams Cinema sono attivi non solo nel contesto regionale, ma offrono da tempo le proprie competenze e le proprie tecnologie ad archivi del film audiovisivi ed esteri di grande rilievo. Anzi, il riconoscimento internazionale li rende un fiore all’occhiello dell’Ateneo e della Regione, all’interno di un corso di laurea sempre più attrattivo con doppio riconoscimento a livello europeo». Come ha sottolineato il direttore del Centro polifunzionale di Gorizia Mauro Pascolini «i Laboratori sono un punto di riferimento nazionale per il restauro e digitalizzazione del video, dei formati ridotti e obsoleti, e uno dei centri europei di ricerca riconosciuti a più livelli».
 
All’incontro sono inoltre intervenuti Francesco Marangon, presidente del Consorzio Universitario del Friuli, Pierluigi Medeot, segretario generale della Camera di Commercio di Gorizia, Antonella Gallarotti in rappresentanza del Consorzio per lo sviluppo del Polo Universitario di Gorizia, Roberto Calabretto, presidente del corso di laurea Dams, Boris Peric, presidente della KB1909, l’assessore provinciale all’Università Federico Portelli, l’assessore comunale alle Politiche giovanili Stefano Ceretta e i referenti delle istituzioni scientifiche internazionali che collaborano con i laboratori del polo cinematografico del Dams.
 
«Gran parte del patrimonio cinematografico regionale – ha evidenziato Leonardo Quaresima, responsabile scientifico di Crea e La Camera Ottica - resta a oggi invisibile e in molti casi in copia unica. Da qui anche l’urgenza di fare copia digitale del materiale originale e il laboratorio ha le competenze e l’attrezzatura adeguata a tale scopo. Da tempo in Regione e all’attenzione di altre istituzioni interessate è stata inviata una bozza per un piano di digitalizzazione del patrimonio». L’urgenza è poi dettata dai ritmi alti dell’innovazione tecnologica. «Con il passaggio al digitale dell’intera filiera cinematografica - ha proseguito Quaresima - il tempo a disposizione per la digitalizzazione, e quindi per la salvaguardia del patrimonio cinematografico archiviato, si è ancora di più ridotto. Tra pochi anni sarà molto difficile digitalizzare e quindi rendere accessibile il patrimonio. Occorre intervenire ora».
 
I Laboratori goriziani hanno scelto innanzitutto di dotarsi di un ciclo tecnologico in grado di servire per primi gli interessi locali e «in questo senso ci rivolgiamo a tutti – ha detto Simone Venturini, responsabile dei progetti di restauro e conservazione dei Laboratori -, dagli enti pubblici ai privati, oltreché al cinema e ai cineasti contemporanei. Siamo attivi infatti anche nella post-produzione per opere che stanno circolando in copia da digital cinema presso festival e circuiti internazionali». Ne sono conferme i molti ritrovamenti e restauri degli ultimi anni (da Zigaina a Spinotti, da Marin alle innumerevoli collezioni locali).
 
Solo nell'ultimo anno i Laboratori cinematografici del Dams hanno svolto incarichi per conto della Cineteca Nazionale, dell’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa, per la Quadriennale di Roma, per l’Archivio Nazionale del Film di Famiglia, per il Museo Nazionale del Cinema di Torino, per il Filmmuseum di Vienna, per la Slovenska Kinoteka di Ljubljana, per la Biennale di Venezia. I film d’archivio restaurati e i film di produzione recente (tra cui l’ultimo film di Alina Marazzi) trattati dai Laboratori sono mostrati presso i più importanti festival e musei internazionali: dalla Mostra del Cinema di Venezia al Festival di Roma, dal Festival dei popoli di Firenze al Torino Film Festival, dalla Biennale alla Tate di Londra, dal Cinema ritrovato alla Cinémathèque Française, promuovendo così il nome e l’operato dell’Ateneo e attraendo sempre più interesse verso le specializzazioni della Regione Friuli Venezia Giulia.
 
 
 

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