Catturato un orso bruno nelle valli del Natisone

        Due catture di fauna rara in meno di un mese sul territorio regionale. Dopo la lince, presa la scorsa settimana nelle Prealpi Carniche, per la prima volta è un esemplare di orso bruno ad essere stato catturato nelle Valli del Natisone, lungo il confine sloveno.
 
        L’operazione, presentata oggi a Udine, è stata condotta nei giorni scorsi dai ricercatori del dipartimento di Scienze Animali dell'Università di Udine, in collaborazione con alcuni esperti sloveni nell'ambito del progetto di cooperazione transnazionale Interreg III A Italia-Slovenia 'Gestione sostenibile transfrontaliera delle risorse faunistiche', coordinato dal servizio Tutela ambienti naturali e fauna della direzione centrale Risorse Agricole Naturali, Forestali e Montagna della Regione.
 
        I ricercatori hanno mostrato il filmato che documenta la cattura, la dotazione di radiocollare e il rilascio dell'esemplare, un maschio di oltre 140 chilogrammi, di quattro anni, in ottime condizioni corporee.
 
        L’orso risulta essere molto raro sull'arco alpino: dagli studi sul territorio sarebbero circa 15-20 gli esemplari che popolano il Friuli Venezia Giulia, a cui si aggiungono altri orsi che transitano non stabilmente dalla Slovenia. La popolazione slovena, soprattutto concentrata nella zona meridionale, più prossima al confine con la Croazia, annovera, invece, oltre 600 individui.
 
        La cattura è frutto di tre anni di monitoraggio, nel quale l'apporto dell'esperienza degli operatori sloveni e la collaborazione con il Corpo forestale regionale e il Servizio di vigilanza provinciale di Udine sono stati fondamentali', ha ricordato il responsabile del progetto, Stefano Filacorda.
 
        Già nei primi giorni dopo la cattura l'animale ha mostrato la tendenza ad eseguire grandi movimenti, che hanno interessato comuni quali Pulfero, Resia (tra cui anche l'area del Parco naturale delle Prealpi Giulie), Taipana, Lusevera, Attimis, Faedis, Savogna, Drenchia, Prepotto, l'alta Valle del Natisone in territorio sloveno. Le più recenti segnalazioni indicano la sua presenza lungo la Valle dell'Isonzo in territorio sloveno, a pochi chilometri a Nord di Gorizia.
 
        Il progetto, a cui partecipano anche l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, la Lega dei cacciatori sloveni, il ministero delle Foreste della Slovenia, l'Università di Lubiana, è proprio finalizzato ad armonizzare la gestione delle specie di ungulati e grandi carnivori che vivono a cavallo del confine italo-sloveno', ha spiegato Augusto Viola, direttore centrale Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna.
 
        Viola ha ricordato come la presenza della specie ungulata sia indicatrice di un ambiente integro di particolare valore naturalistico e di una gestione della fauna selvatica corretta e sostenibile.
 
        Basti dire che il numero di specie floro-faunistiche tutelate a livello comunitario presenti in Friuli Venezia Giulia è superiore a quello dell'intera Germania. Si tratta di un patrimonio - ha affermato Viola - che va valorizzato ed inserito tra le risorse speciali che questa regione può annoverare e spendere a livello di promozione turistica complessivà.
 
        Nel corso dell'incontro è stato fatto cenno alla proposta di legge che è in via di approvazione preliminare in Giunta sulle linee guida per la predisposizione delle Aree naturali protette, nella quale vengono previsti i 'corridoi ecologici', che consentiranno il transito protetto delle specie rare come l'orso bruno. – COMUNICATO STAMPA AGENZIA REGIONE CRONACHE

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