Nell’ambito del progetto “Comprendere la diversità al tempo dei conflitti”

Antonio D'Alfonso al Centro di cultura canadese dell'Ateneo

L’intellettuale italo-canadese che ha definito i confini della scrittura “italica” terrà tre conferenze aperte a tutti gli interessati

 Antonio D’Alfonso, poeta, romanziere, saggista in inglese e francese, fra gli scrittori più importanti del filone migrante in ambito canadese, sarà ospite dal 3 al 9 maggio del Centro di cultura canadese dell’Università di Udine, nell’ambito delle attività legate al progetto di ricerca interdisciplinare “Comprendere la diversità al tempo dei conflitti” del Centro, realizzato con il contributo di Association Internationale des Études Québécoises, Conseil des Arts du Canada e il patrocinio dell’Ambasciata del Canada.

 
D’Alfonso terrà una serie di conferenze aperte al pubblico: mercoledì 4 maggio alle 18 parlerà di Plurilinguismo e pluriculturalismo, nell’aula 10 di palazzo Antonini, in via Petracco 8 a Udine. Giovedì 5 alle 16 interverrà sulle problematiche della traduzione, nell’aula 19 di via Margreth, 3. Sabato 7 maggio alle 17, nell’ambito del festival Vicino/Lontano e presso la libreria Cluf di via Gemona 22 a Udine, D’Alfonso presenterà il suo saggio Poetica del Plurilinguismo. Per evitare una Babele post-moderna (Samuele Editore, 2015). Introdurrà Nicola Gasbarro, docente di Storia delle religioni dell’ateneo friulano e interverrà Amandine Bonesso, che insegna Traduzione lingua francese all’Ateneo udinese.
 
Antonio D’Alfonso, figlio di emigrati molisani a Montréal, noto anche come fondatore della casa editrice canadese Guernica, «è l’intellettuale – ricorda Alessandra Ferraro, presidente del Centro di cultura canadese e docente di Letterature francofone dell’ateneo di Udine - che ha definito i confini della scrittura ‘italica’». Dopo un lungo processo di elaborazione della lingua e delle origini, «D’Alfonso – prosegue Ferraro - ha coniato il termine ‘italico’ per definire il creatore di origine italiana che opera al di fuori dei confini del bel Paese, anche senza utilizzare l’italiano. Si tratta di un aggettivo che rinvia ad un’identità che non è né linguistica né nazionale, ma culturale e che porta in sé il segno di una differenza irriducibile sia rispetto al contesto in cui uno scrittore vive, quale che sia Québec, Canada, ma anche Stati Uniti, Svizzera, Germania o Australia, che nei confronti della tradizione italiana».
 

Il Centro di Cultura Canadese dell’Università di Udine ha come linea principale di ricerca l’indagine della produzione di scrittori, artisti e intellettuali migranti costituisce. Ha, inoltre, al suo attivo numerosi convegni internazionali, conferenze di docenti e scrittori canadesi ed europei, una collana presso la casa editrice Forum e pubblicazioni internazionali in collaborazione con i partner di un’intesa trilaterale firmata nel 2009 (Crilcq Université de Montréal e Centro di Studi Canadesi di Graz).

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