Sottoscritto oggi l’accordo quadro dal rettore Compagno e dal presidente Scarel

Ateneo di Udine e Fondazione Aquileia uniti per consolidare e sviluppare progetti

A dieci anni dall’avvio di progetti archeologici, di studio e ricerca da parte dell’Università di Udine ad Aquileia, città patrimonio dell’umanità Unesco, l’Ateneo e la Fondazione Aquileia hanno sottoscritto oggi un accordo quadro di collaborazione che confermae avvia una forma stabile di collaborazione per i diversi progetti, attuali e futuri, da parte dell’università friulana nell’antica città romana. In particolare, l’accordo, di durata biennale e tacitamente rinnovabile, riguarderà singoli progetti i cui contenuti e modalità di realizzazione saranno disciplinati da specifici accordi attuativi, inerenti le attività di collaborazione scientifica, gli studi e le ricerche, lo sviluppo di attività e iniziative comuni in materia di progettualità comunitaria e le campagne di scavi archeologici, e individua quali referenti Frederick Mario Fales per l’Ateneo di Udine e il direttore della Fondazione Aquileia, Gianni Fratte.

Soddisfatto il rettore dell’ateneo di Udine, Cristiana Compagno, che evidenzia come l’accordo con la Fondazione Aquileia sia «un modello che riassume lo spirito e la mission dell’Università del Friuli, di servizio al territorio e trasferimento tecnologico, di metodi e conoscenze». La collaborazione con Aquileia - realtà di interesse culturale, storico e monumentale a livello internazionale, centro di irradiazione della cultura cristiana in Europa e sito archeologico più esteso del Friuli Venezia Giulia -, «è di reciproco interesse – ha sottolineato Compagno -, in quanto finalizzata al pieno sviluppo di potenzialità legate alla ricerca scientifica, alla formazione e alla promozione, in un’ottica interdisciplinare capace di far dialogare le scienze umanistiche con le scienze tecnologiche, l’archeologia e le più avanzate tecnologie digitali».

Alviano Scarel, Presidente della Fondazione Aquileia ha sottolinea che «il nuovo corso del processo di valorizzazione di Aquileia, iniziato con la nascita dell’omonima Fondazione, vuole impegnare anche l’Università di Udine, essenziale punto di riferimento territoriale, perché la città possa distinguersi non solo per il patrimonio esistente ma soprattutto per le nuove modalità di studio e di interpretazione dei dati che consentiranno anche alle centinaia di migliaia di turisti una migliore comprensione della città».

La missione archeologica dell’università di Udine è attiva ad Aquileia dal 2002, attraverso un accordo congiunto di cooperazione scientifica pluriennale con la Soprintendenza per i beni archeologici e architettonici del Friuli Venezia Giulia. Alla missione, che ha scopi scientifici, didattici e di valorizzazione e che contribuisce alla ricostruzione storico-archeologica e virtuale delle Grandi Terme romane di Aquileia – uno degli edifici più imponenti dell’antica città romana -, si sono aggiunte negli anni, da parte dell’Ateneo di Udine, attività scientifiche a tutto campo, e non soltanto di ambito più tradizionalmente umanistico: progetti che riguardano la documentazione informatica; le cosiddette “nuove tecnologie” al servizio delle discipline archeologiche; lo sviluppo di software a supporto della ricerca.

Sul fronte dei settori delle scienze umane, al progetto avviato dieci anni fa di scavo sistematico sul sito delle Grandi Terme di Aquileia, il cui cantiere per l’anno 2012 si è aperto di recente, da parte del Dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali e sotto la guida di Marina Rubinich, si aggiungono: il Laboratorio informatico per la documentazione storico artistica (Lida, http://lida.uniud.it/) dell’ateneo di Udine che, sotto la guida di Donata Levi e Paolo Coppola, ha realizzato progetti innovativi nel campo dei database di documenti di interesse storico e itinerari turistici con l’ausilio di sistemi mobili; le ricerche, coordinate da Stefano Magnani, relative alla storia del territorio di Aquileia e alle modificazioni che ha subito nel tempo per intervento dell’uomo o per fenomeni naturali.

Di ambito multidisciplinare, con il coinvolgimento delle cosiddette nuove tecnologie, le attività di rilevamento delle strutture architettoniche con metodi di fotogrammetria e scansione laser, anche con l’ausilio di piccoli velivoli comandati da terra (droni), condotte dal Dipartimento di Ingegneria e Architettura, tramite il gruppo di Fabio Crosilla e Domenico Visintini. Il Dipartimento di Matematica e informatica opera nel campo del software a supporto della ricerca, attraverso le attività svolte da Vito Roberto, nel campo dell’archiviazione di dati territoriali tramite sistemi WebGIS e la ricostruzione grafica 3D di monumenti.

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