SERMex 2017, terminata l'esercitazione di emergenza sismica

A Portis Vecchio di Venzone testate i metodi di triage del laboratorio Sprint per mettere sicurezza i fabbricati danneggiati

Dopo un’intensa settimana di operazioni si è chiusa l’esercitazione SERMex 2017 a Portis Vecchio nell’ambito delle attività della SERM Academy. Questa esercitazione di emergenza sismica in scala reale ha visto coinvolti il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, la Protezione Civile Regionale, l’Università degli Studi di Udine, il Comune di Venzone e l’Associazione dei Comuni terremotati e dei sindaci della ricostruzione del Friuli, con la partecipazione dell’Istituto nazionale di Oceanografia e geofisica sperimentale (OGS) di Trieste, dell’Università di Trieste e dei Vigili del fuoco della Slovenia.

Le operazioni sono state seguite da una delegazione di osservatori esperti di importanti organizzazioni internazionali tra le quali l’UNESCO e l’Università EMERCOM dei Vigili del Fuoco di San Pietroburgo che hanno assistito alla esercitazione per verificare l’efficacia della risposta integrata in emergenza sismica mediante l’utilizzo di recenti tecnologie e innovative procedure messe a punto dall’Università degli Studi di Udine. Ad essi si sono aggiunte delegazioni di osservatori carinziane, slovene e croate.

In questa settimana sono state positivamente testate le recenti metodologie di triage tecnico per la messa in sicurezza dei fabbricati danneggiati, ideate e progettate dal Laboratorio SPRINT dell’Ateneo friulano a seguito dei terremoti dell’Aquila 2009 ed Emilia 2012 e applicate in Italia Centrale 2016 e nelle missioni internazionali in Nepal 2015 ed Ecuador 2016.

L’esercitazione è iniziata lunedì 11 settembre alle ore 8.30 con la simulazione di una scossa tellurica di magnitudo 5.4 con epicentro nella zona del Comune di Venzone, in particolare a Portis Vecchio.

Lo scenario così generato dalla scossa è stata la base che ha consentito l’invio delle squadre di soccorso nel cratere e nei territori che potenzialmente avevano subito gravi danneggiamenti.

Le informazioni d’impatto sul territorio si sono arricchite grazie al costante collegamento garantito con il territorio con il prezioso contributo fornito dai gruppi comunali di Protezione Civile.

Durante tutta la settimana si sono susseguite una serie di attività coordinate per la gestione dell’emergenza sismica dislocate in tre poli principali: il campo base allestito dai Vigili del Fuoco a Portis Vecchio, il Centro Operativo Comunale (C.O.C.) ubicato presso il municipio di Venzone e la centrale operativa della Protezione Civile a Palmanova.

Sono stati inizialmente sperimentati innovativi metodi di rilievo e mappatura dell’area interessata dal sisma tramite droni in dotazione al Corpo dei Vigili del Fuoco, nonché tende e attrezzature leggere di supporto logistico alla prima emergenza, aerotrasportate dal Comando dei Vigili del Fuoco di Genova). Complessivamente durante tutta la settimana si sono alternati oltre un centinaio di uomini con l’impiego di 20 automezzi.

Nonostante le incessanti piogge della settimana le attività di valutazione degli edifici danneggiati e l’esecuzione di un’importante opera di consolidamento realizzata dai Vigili del Fuoco per mettere in sicurezza la facciata di un edificio, sono state terminate rispettando le tempistiche pianificate.

L’esercitazione SERMex, ha portato ad un positivo riscontro in termini di partecipazione e di risposta anche del volontariato a dimostrare ancora una volta l’attenzione e la sensibilità dei volontari relativamente a un rischio i cui effetti hanno lasciato sul territorio una memoria ancora viva.

Le strutture della Protezione Civile regionale si sono così attivate secondo le diverse funzioni garantendo un collegamento fra i presidi sul territorio e la Centrale Operativa di Palmanova come l’armonizzazione e l’integrazione dei flussi informativi fra gli attori della macchina di soccorso che si è messa in moto al fine di supportare le fasi operative e decisionali dell’emergenza simulata.

Nell’insieme a Portis e Venzone sono stati impiegati 154 volontari tra Gruppi Comunali e Associazioni di PCR con 41 automezzi e nella compilazione delle schede di risentimento sismico sono stati attivati 232 volontari, insieme ai 20 tecnici della PCR.

Nello specifico la Sala Operativa Regionale ha inviato uomini e mezzi nell’area colpita per l’attivazione del Centro Operativo Comunale punto di collegamento dei soccorsi dove sono stati installati i dispositivi per garantire le comunicazioni in prima emergenza, antenna satellitare e sistema radio, quest’ultimo attivato da Associazione Italiana Radioamatori (ARI) e dall’Associazione Nazionale Radioamatori CISAR.

Successivamente è stata attivata la logistica a supporto dell’attività a Portis vecchio e il vettovagliamento gestito da ANA Carnica e ANA Gemonese.

È stata attivata la CRI e l’ASS3 che hanno garantito assistenza medica a una persona disabile soccorsa e tratta in salvo dai Vigili del Fuoco.

I volontari dei Gruppi Comunali di protezione civile sono stati attivati a supporto del Centro Operativo Comunale e a supporto delle forze dell’emergenza presenti sul campo per i presidi agli ingressi della zona rossa dove sono interdetti gli accessi se non autorizzati e accompagnati dai Vigili del Fuoco.

Il presidio notturno di vigilanza anti sciacallaggio è stato garantito dall’ ANC - Associazione Nazionale Carabinieri.

Le attività sono state condotte impiegando innovative tecniche e strumenti di valutazione per il supporto alla gestione della risposta in emergenza sismica progettati dal Laboratorio SPRINT dell’Università di Udine, presente sul campo con un gruppo di 5 ricercatori econ il coinvolgimento di 20 studenti dei Corsi di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Udine.

Queste innovazioni hanno permesso ai vigili del fuoco di effettuare una verifica speditiva degli edifici, funzionale alla messa in sicurezza e alla delimitazione della zona rossa, il polo cartografico della PCR ha operato a stretto contatto con l’Università di Udine Laboratorio SPRINT e i Vigili del Fuoco nell’attività del SIGeT Sistema gestione Triage e cartografia.

A conclusione della simulazione si sono ottenuti positivi riscontri sia nell’interoperabilità transfrontaliera tra Vigili del Fuoco italiani e sloveni nell’attuazione delle opere provvisionali che nell’integrazione operativa tra Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, la Protezione Civile Regionale e l’Università degli Studi di Udine.

Giovedì 13 vi è stata la visita ufficiale alle zone di esercitazione della Presidente della Regione FVG che ha potuto positivamente costatare l’efficienza del coordinamento in emergenza. Alla visita ha partecipato anche Paolo Panontin, Assessore delegato alla Protezione Civile, Loris Munaro, Direttore Regionale VVF del FVG, Marco Petti, Direttore del Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura dell’Università di Udine.

I risultati positivi, da tutti evidenziati, sottolineano ancora una volta l’importanza del progetto SERM Academy, in particolare della collaborazione sinergica tra Protezione Civile della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dell’Università degli Studi di Udine, del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, del Comune di Venzone e Associazione Comuni Terremotati e Sindaci della Ricostruzione del Friuli. La messa a sistema dei diversi attori deputati alla gestione delle emergenze conferma ancora una volta la valenza di un’azione corale così come ben evidenziato dal “modello Friuli” della ricostruzione.

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