G7 Università, i saluti introduttivi dei rappresentanti istituzionali

In senso orario, Alberto De Toni, Furio Honsell, Valeria Fedeli, Debora Serracchiani

''Il G7 Università è stato organizzato in Italia perché quest'anno toccava al nostro Paese, e lo abbiamo fatto a Udine perché qui avevamo ormai da tre anni il festival 'Conoscenza in festa' che ogni anno richiama più di 50 rettori''. Lo ha detto oggi a Udine Alberto Felice De Toni, rettore dell'Università di Udine e segretario generale della Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane), all'apertura del G7 Università nel capoluogo friulano.

''Va sottolineato inoltre - ha aggiunto De Toni – che l'Italia è il primo Paese al mondo che ha dato vita all'Università e che il Friuli Venezia Giulia è l'unica regione in Italia e in Europa dove abbiamo le tre grandi culture: latina, germanica e slava. Il G7 qui - ha concluso - ha dunque un significato doppio in termini di integrazione e di capacità di unire le diversità''. "Un evento memorabile per la città, auguro un lavoro fruttuoso e non vedo l'ora della dichiarazione finale, che avrà impatto su tutti, perché l'istruzione superiore è veramente importante soprattutto per l'apprendimento per tutta la vita e per gli obiettivi di sostenibilità della società". Così il sindaco di Udine, Furio Honsell.

 
"L'Università oggi più che mai deve dimostrare di aprirsi alla società che cambia, a dimostrare che la sua missione sociale è importante tanto quanto quella pedagogica e formativa". Lo ha affermato la ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli. Salutando i partecipati alle assise internazionali, che lavoreranno in quattro tavoli tematici ed elaboreranno il Manifesto conclusivo, Fedeli ha sottolineato che "il tema fondamentale è dare un'educazione per tutti. È un nuovo e fondamentale diritto della singola persona avere un'educazione e un'istruzione da quando nasce fino alla parte finale della vita. Siamo chiamati a interrogarci su cosa possono fare i sistemi educativi per una sinergia verso uno sviluppo sostenibile, motore fondamentale per lo sviluppo sostenibile che costituisce l'Agenda 2030 dell'Onu". Per Fedeli "non possiamo pensare di fermare la modernità, non serve tornare al passato, creare barriere, bloccare gli scambi, ma capire gli scambi, e se possibile anticiparli. Ognuno cerca la risposta in se stesso isolandosi, è quello che sta succedendo anche in Europa, una cosa fino a pochi anni fa impensabile. Quindi il tema centrale è la sfida educativa per nuove generazioni".
 
Il G7 Università di Udine è un risultato "intanto per il nostro sistema regionale, che è interessante e utile e ci ha permesso di arrivare a risultati a cui le singole realtà non sarebbero arrivate". Lo ha sottolineato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, parlando con i giornalisti in occasione della cerimonia inaugurale dell'incontro internazionale. "Questo - ha aggiunto Serracchiani - conta soprattutto per la nostra 'politica estera': gli accordi con il Ministero degli Esteri, con il Miur e di recente il protocollo d'intesa con il Mit di Boston vanno nella giusta direzione, lo scambio di buone prassi e la possibilità che il Friuli Venezia Giulia diventi quella 'piattaforma' della cultura, della ricerca e dell'innovazione che servono non solo al Paese ma a questa parte di Europa".

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