Venerdì 10 e sabato 11 novembre a Trieste

Il punto sulla ricerca sulle alghe

Riunione annuale del gruppo di algologia della Società botanica italiana

Immagine di Giorgio Honsell

La Riunione Scientifica Annuale del Gruppo di Algologia della Società Botanica Italiana, il più importante convegno a livello nazionale interamente dedicato allo studio sulle alghe, si terrà a Trieste venerdì 10 e sabato 11 novembre nella Sala Maggiore della Camera di Commercio, Industria e Artigianato della Venezia Giulia a Trieste (Piazza Borsa, 14).

Quest’anno il convegno è organizzato dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS, dall'Università degli Studi di Udine, dall'Università degli Studi di Trieste e dal WWF - Area Marina Protetta di Miramare, con il patrocinio del Comune di Trieste e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, vedrà la partecipazione di circa 100 esperti di algologia nazionali e internazionali e rappresenta un momento di condivisione delle iniziative necessarie per ottemperare gli obiettivi previsti dalle normative europee per la strategia marina.

In particolare la riunione sarà l’occasione per fare il punto sullo stato dell'arte della ricerca e sulle nuove metodologie per lo studio delle alghe, organismi marini che attuano il processo di fotosintesi clorofilliana che trasforma l’anidride carbonica e l’acqua in sostanza organica. Il convegno affronterà anche tematiche la cui valenza “esce” dai laboratori e i cui riflessi vanno oltre l’interesse della comunità scientifica, coinvolgendo stakeholder esterni e vari aspetti della nostra società: ad esempio il ruolo delle alghe in relazione ai cambiamenti climatici, il loro utilizzo come fonti rinnovabili di energia e come materie prime nei settori della farmaceutica, cosmesi, nutraceutica e alimentazione.

“Lo studio degli ambienti acquatici è fondamentale per un Paese come l'Italia, le cui coste si estendono per oltre 7500 km. In particolare la ricerca sulle alghe è diventata un settore sempre più importante negli ultimi anni, sia per il loro ruolo nella definizione della qualità dell’ecosistema sia per quanto riguarda le molteplici applicazioni che ne derivano” sottolinea Marina Cabrini, ricercatrice OGS e coordinatrice del comitato organizzatore - “Mentre le caratteristiche e gli usi delle piante officinali e dei prodotti erboristici sono note da decenni, il ruolo delle alghe, micro e macro, viene finalmente riconosciuto grazie alle loro caratteristiche e proprietà, che ne garantiscono l’applicazione anche a scopo commerciale e industriale” conclude.

“Il Gruppo di Algologia fa parte della Società Botanica Italiana (SBI), un’associazione scientifica fondata nel 1888 che opera per promuovere il progresso e la diffusione della cultura e delle scienze botaniche e delle loro applicazioni” prosegue Cecilia Totti, coordinatrice del Gruppo di Algologia, che si occupa di tutti gli aspetti scientifici e applicativi riguardanti le alghe eucariote e i cianobatteri di tutti i tipi di habitat da quelli di acqua dolce a quelli marini e terrestri. Le linee di ricerca degli algologi italiani (attualmente ca. 150 membri) spaziano dalla sistematica, all’ecologia, all’ecofisiologia, alle biotecnologie, toccando molti aspetti di grande attualità come il problema delle specie alloctone e di quelle potenzialmente tossiche. “Le riunioni annuali sono importanti occasioni per diffondere e discutere i risultati degli studi condotti dai soci, e ad esse partecipano studenti, dottorandi, ricercatori afferenti a università e enti di ricerca italiani, e anche diversi soci ormai in pensione ma ancora molto attivi scientificamente” precisa Totti.