In collaborazione con il team di neuropsichiatria dell’Ateneo di Udine

Insegnanti e personale scolastico di Tavagnacco: meditazione per il benessere di allievi e genitori

Iniziativa pilota in ambito scolastico friulano: dalla tradizione buddista, corsi di mindfulness per imparare a gestire situazioni di ansia e stress

Saper gestire l’ansia e lo stress – che talvolta può raggiungere il livello di cosiddetto burnout - per il benessere del personale che opera nella scuola, degli allievi e dei genitori. È l’obiettivo su cui sta lavorando l’Istituto comprensivo di Tavagnacco in collaborazione con l’Università di Udine, grazie a due corsi di tecnica di meditazione mindfulness che coinvolgono docenti, collaboratori scolastici e assistenti amministrativi. Di origine buddista, la tecnica, introdotta nella ricerca scientifica e nella pratica clinica negli anni Ottanta da Jon Kabat-Zinn della University of Massachusetts Medical School, è stata poi studiata in diversi ambiti, quali stress, dipendenze, depressione, disordini alimentari, funzioni cognitive e memoria, acquisendo sempre maggiore importanza nei Paesi occidentali. Pioneristicamente, in Friuli l’Istituto comprensivo di Tavagnacco ha deciso di sperimentare questa disciplina nella scuola, in collaborazione con il Centro regionale di orientamento di Udine e il supporto del team dell’Università di Udine coordinato da Franco Fabbro, docente di neuropsichiatria infantile, che da anni svolge attività anche in questo ambito di ricerca.

«L’idea – spiega Gloria Aita, dirigente dell’Istituto che conta circa 150 insegnanti e quasi 1.500 allievi – nasce da un contesto educativo come quello attuale, sottoposto a una forte pressione e a mutamenti continui: ne derivano ansia e stress, che possono raggiungere anche punte patologiche di burnout, la cui gestione è diventata oggi prioritaria per il benessere del personale e, di conseguenza, degli allievi e dei loro genitori. E i corsisti stanno manifestando ampio interessamento per l’iniziativa».

I due corsi organizzati, per un totale di otto lezioni ciascuno, sono tenuti da Gabriella Alessandri, psicologa del Centro regionale per l’orientamento di Udine, Viviana Capurso, dottoranda di ricerca in neuroscienze dell’Università di Udine, e dall’insegnante Maria Lucia Gallo. «Durante ogni sessione – spiega Aita - si lavora su attenzione, concentrazione e presenza mentale, un atteggiamento aperto e non-giudicante, con l’obiettivo di aiutare il personale della scuola a gestire al meglio lo stress quotidiano, le difficoltà e le problematiche che insorgono, creando una nuova consapevolezza».

«Bambini e adolescenti– commenta Franco Fabbro - sono il nostro futuro. Un ambiente sereno ed equilibrato è fondamentale per una crescita sana. Siamo consapevoli dell’importanza del ruolo di coloro che sono chiamati a formare le nuove generazioni. Per questo vogliamo supportare gli insegnanti nella loro attività, tramite un corso di meditazione mindfulness. Il metodo che abbiamo messo a punto, di meditazione orientata alla mindfulness, si ispira a quello di Kabat-Zinn, e consiste in sessioni di circa un’ora e mezza. Nella prima mezz’ora introduciamo le parole e i concetti chiave della mindfulness, poi c’è la meditazione vera e propria, che dura altri 30 minuti e, infine, un breve dibattito in cui i partecipanti possono condividere le loro esperienze e chiarire gli eventuali dubbi».

«Non è facile – aggiunge Cristiano Crescentini – ricercatore post-dottorato del team di neuroscienze dell’ateneo friulano - fermare la mente, concentrarsi sul respiro, sul corpo, osservare i pensieri che attraversano la mente senza farsi trascinare. Ma è proprio questa la grande forza di questa tecnica di meditazione. Trovare il nostro testimone interiore, un osservatore distaccato che ci permetta di osservare e accettare quanto proviamo è impegnativo, ma di grande aiuto per le persone, ancor più per gli insegnanti che ogni giorno affrontano una realtà complessa, in continua evoluzione».

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