Fondamentale il lavoro svolto
dall’IGA di Udine

Sulla rivista Nature i primi risultati del sequenziamento della vite

Prestigioso riconoscimento
per l’Università e il Parco di Udine

        Sono stati pubblicati sul sito della rivista scientifica inglese Nature, fra le più prestigiose e autorevoli al mondo, i primi risultati del lavoro di sequenziamento della vite svolto da un consorzio pubblico italo-francese, di cui IGA è uno dei protagonisti. Lo annuncia il prof. Michele Morgante, direttore dell’IGA, Istituto genomica applicata che ha sede nel Parco scientifico di Udine che spiega che “ora i segreti della costituzione genetica della vite sono svelati e potremo avviare la seconda fase della ricerca che riguarderà l’analisi funzionale sistematica dei geni che ci consentirà di conoscere quali sono quelli più importanti per la viticoltura e di intervenire per migliorare le viti utilizzando comunque materiali provenienti da altre viti. Potremmo quindi in breve produrre e immettere sui mercati del mondo varietà più forti e resistenti dopo averle brevettate. Un grande risultato per la ricerca e per l’agricoltura del Fvg”. 

        Grande ovviamente la soddisfazione dei componenti il gruppo di ricerca che ha svolto la ricerca. Guidati dal prof. Michele Morgante, hanno consegnato addirittura in anticipo di un paio di mesi la parte di lavoro prevista dal gruppo di ricerca italo-francese ponendo l’IGA ai vertici in Europa e nel mondo in termini di efficienza e di efficacia nella ricerca. Su 79 laboratori di tutto il mondo accreditati all’NCBI (National Center for Biotechnology Information), la banca dati che raccoglie le sequenze prodotte su tutti gli organismi viventi oggetto di estesi programmi di sequenziamento, uomo incluso, l’Iga si colloca ora al 25° posto. 

        “Abbiamo ottenuto un risultato eccezionale in tempi rapidissimi che deve rappresentare un punto di partenza per futuri lavori che approfondiscano ancora di più l’analisi del genoma della vite” aggiunge Michele Morgante, genetista del dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Udine che ringrazia tutti ed evidenzia nel grande lavoro di squadra il segreto del successo. Al progetto, oltre a Michele Morgante, hanno lavorato i docenti dell’Università di Udine Alberto Policriti, Raffaele Testolin e Gabriele Di Gaspero e un gruppo di 12 giovani ricercatori guidati nel duro lavoro di laboratorio da Federica Cattonaro. Fondamentale la collaborazione di una molteplicità di soggetti: dall’Università di Udine con Friuli Innovazione l’amministrazione regionale, le Banche di Credito Cooperativo, le tre Fondazioni bancarie Crup, Carigo e Crt, i Vivai Cooperativi di Rauscedo, Eurotech, i vignaioli Ornella Venica, Pierluigi Zamò, Livio e Marco Felluga, il Consorzio Collio. 

        Ma l’IGA guarda già avanti. Forte dei risultati acquisiti, sta lavorando su nuovi progetti grazie a un nuovo sequenziatore di grandi dimensioni, che affiancandosi ai tre già presenti nel laboratorio, aumenta del 30% le attuali capacità di lavoro.

COMUNICATO  UFFICIO  STAMPA  FRIULI  INNOVAZIONE

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