Montagna friulana: consegnata a Tesini la legge sulla ricomposizione fondiaria

Elaborata da Università, Cirmont e Coldiretti

“La razionalizzazione fondiaria è la premessa per il rilancio dell’agricoltura nell’area montana del Fvg, che rappresenta il 50% del nostro territorio, e il testo elaborato da Università, Cirmont, Coldiretti, Circoli culturali della Carnia con la collaborazione dei sindaci non solo è un ottimo testo dal punto di vista formale, ma si pone degli obiettivi che non possono che essere condivisi”. Così il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini commentando la bozza di disegno di legge presentatagli il 3 maggio a Udine.

Tesini non solo ha espresso apprezzamento per la qualità motivazionale e per l’elaborazione legislativa del testo sulla ricomposizione fondiaria che si propone di risolvere il dramma della polverizzazione delle proprietà in area montana e che si configura come un intervento anche di tutela ambientale, ma si è impegnato a verificare con il presidente della Regione e con l’assessore competente quali passi l’esecutivo abbia intrapreso e come intenda affrontare gli aspetti nodali del testo, per valutare di conseguenza modi e possibilità di coinvolgimento dei Gruppi consiliari. “Il problema c’è ed è evidente - ha detto - e va risolto”. Il lavoro è stato illustrato dal prof. Furio Honsell, dalla professoressa Mariarita D’Addezio, docente di Diritto agrario, da Elena D’Orlando della facoltà di Giurisprudenza, che hanno firmato il documento, dal prof. Cesare Gottardo della facoltà di Agraria, dal presidente di Coldiretti del Fvg Dimitri Zbogar. Presenti il direttore regionale di Coldiretti Oliviero Della Picca, il vice Giancarlo Vatri, il direttore di Cirmont, Manuela Croatto. “Saranno i comuni – hano spiegato - i protagonisti di una riforma che, se diventerà legge della Regione e se sarà applicata, potrebbe modificare sostanzialmente l’assetto dei territorio montani del Fvg, rendendoli più simili a quelli che siamo abituati a vedere in Svizzera, Austria e Germania con una corretta proporzione di aree boschive e di prati pascolo o di aree coltivate. Un disegno di legge a lungo elaborato, frutto di un lavoro interdisciplinare che ha visto la collaborazione dell’Università di Udine, di Cirmont, di Coldiretti del Fvg, dei sindaci, dei Circoli culturali della Carnia ma anche di funzionari pubblici che hanno a lungo collaborato per dare una soluzione al dramma della frammentazione e polverizzazione fondiaria delle aree montane del Fvg e dell’Italia, prima causa del mancato decollo di un’agricoltura moderna e funzionale che ha provocato l’abbandono di aree crescenti di territorio a scapito anche di uno sviluppo turistico diffuso sul territorio in grado di coinvolgere agricoltura, commercio, artigianato e industria in un unico pacchetto in cui arte, tradizioni, agroalimentare, cultura, musei siano correttamente amalgamati.

In breve il documento parte dalla constatazione che l’abbandono del territorio rischia di compromettere la sicurezza delle comunità montane (e di conseguenza di quelle delle vallate) e che la soluzione sia rappresentata da un progressivo ritorno dell’attività agricola che deve svolgere anche una funzione di tutela e salvaguardia del territorio. Il provvedimento prevede che la ricomposizione fondiaria sia volontaria, ma in taluni casi possa essere anche imposta. La proposta introduce, per la prima volta, il Pip agricolo, ovvero il piano di insediamenti produttivi agricolo, del tutto simile a quelli artigianale, industriale e commerciale.

“Riteniamo che l’Università e Cirmont, accogliendo il grido d’allarme lanciato dalla società civile e dalla Chiesa – ha detto il rettore Furio Honsell riferendosi al convegno di Comeglians del 18 novembre del 2002 quando ha lanciato l’idea di istituire un think tank sulla montagna – non abbiano fatto altro che il suo dovere che è stato quello di mettere le conoscenze di qualificati docenti a servizio della società”. Soddisfazione è stata espressa per il lavoro svolto dal presidente regionale di Coldiretti Dimitri Zbogar e dal direttore Oliviero Della Picca che hanno ringraziato il Magnifico rettore Furio Honsell: “Questo lavoro – hanno detto – è la dimostrazione che in Fvg ci sono le competenze e le professionalità per produrre innovazione – e questa legge rappresenta un chiaro esempio di grande innovazione - ma anche che occorre essere uniti e collaborativi. La capacità di coordinamento dell’Università, è stata determinante sin dall’inizio di questo progetto coltivato da molti per decenni, ma che ha trovato concretizzazione solo quando l’Università lo ha preso per mano”.

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