Udine nella Rete italiana delle università per lo sviluppo sostenibile

Costituita dalla Conferenza dei rettori delle università italiane

L’Università di Udine ha aderito alla Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus), prima esperienza di coordinamento e condivisione tra tutti gli atenei italiani impegnati sui temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale.

La Rete nasce con l’obiettivo di diffondere la cultura e le buone pratiche di sostenibilità anche e soprattutto all’esterno degli atenei, mettendo in comune competenze ed esperienze, per incrementare gli impatti positivi in termini ambientali, etici, sociali ed economici delle azioni messe in atto dalle singole università. 

Per operare più efficacemente all’interno della Rete l’Ateneo friulano ha attivato uno specifico gruppo di lavoro coordinato da Francesco Marangon, ordinario di economia ed estimo rurale e docente di economia ambientale, del Dipartimento di scienze economiche e statistiche. Il gruppo, che opera in stretto contatto con il prorettore vicario dell’Università di Udine, Roberto Pinton, è attualmente formato da Gino Cappellari, Luciano Ceccon, Paola Geatti, Daniele Goi, Deborah Gori, Veronica Novelli, Stefania Troiano, Mauro Volponi. 

«Le università italiane, e quella di Udine in particolare – sottolinea il rettore Alberto De Toni –, devono diventare un modello di buone pratiche nel campo della sostenibilità, soprattutto perché hanno un ruolo chiave nella formazione dei giovani e nella diffusione della conoscenza, anche con riferimento alla capacità di promuovere uno sviluppo economico compatibile con la salvaguardia dell'ambiente e dei beni liberi per le generazioni future». 

«La partecipazione dell’Ateneo friulano alla Rus – dice Francesco Marangon – viene considerata come una ulteriore opportunità per rapportarsi con il sistema universitario italiano sui temi della sostenibilità. Su tale dimensione l’Università di Udine da tempo promuove importanti esperienze di ricerca e di didattica, come le iniziative nel settore dell’impiego ottimale delle fonti energetiche e delle fonti energetiche alternative, così come incoraggia pratiche concrete tra cui, ad esempio, in campo ambientale la raccolta differenziata dei rifiuti e, in campo sociale, la valorizzazione del benessere lavorativo contro le discriminazioni. Molte altre sono le dimensioni dello sviluppo sostenibile su cui la comunità universitaria udinese potrà lavorare nei prossimi mesi, con la grande opportunità di potersi confrontare con chi ha da tempo avviato buone pratiche a cui ispirarsi». 

Alla Rete, la cui costituzione è stata approvata dalla Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui) nel luglio scorso, partecipano di diritto tutte le Università aderenti alla Crui. Finora 50 atenei hanno già indicato i loro referenti. 

La Rete ha un comitato di coordinamento, che rimane in carica tre anni, con il compito di indirizzare e monitorare le attività, definendo specifici gruppi di lavoro. Possono partecipare alla Rete anche altre organizzazioni senza fini di lucro con finalità istituzionali coerenti con gli obiettivi della Rus.

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