Presentata la manifestazione cinematografica unica nel panorama internazionale

Dal 29 marzo al 2 aprile a Gorizia la XXIV edizione di FilmForum

Ospite Jan-Christopher Horak, direttore dell’UCLA Film and Television Archive, e anteprima del restauro di Kill of Sheep di Charles Burnett

Dodici partner universitari tra Europa e America del Nord, 50 relatori europei e nordamericani, 60 studenti da dottorati e lauree magistrali europee e nordamericane, 6 pubblicazioni scientifiche, 3 Premi nazionali e internazionali al miglior libro di cinema, 16 tra film e installazioni multimediali, 3 anteprime nazionali, 8 curatori e restauratori ospiti, 6 artisti ospiti. Si presenta con numeri di tutto rispetto l’edizione 2017 di FilmForum, manifestazione cinematografica unica nel panorama internazionale, promossa e organizzata dal Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine in collaborazione con l’Associazione Palazzo del Cinema/Hiša filma, che quest’anno taglia il traguardo della 24° edizione e siterrà dal 29 marzo al 2 aprile a Gorizia.
 
Organizzata con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e di altri enti locali, con il coordinamento scientifico di Leonardo Quaresima e Simone Venturini, FilmForum si fregia di un qualificatissimo partenariato di atenei internazionali e si svolgerà negli spazi del polo Santa Chiara (sede del Centro Polifunzionale dell’Università di Udine a Gorizia), nel Palazzo del Cinema in piazza Vittoria e nella sede della fondazione Carigo in via Carducci. L’articolato programma è stato presentato a Udine, a palazzo Caiselli, da Simone Venturini, Diego Cavallotti, Simone Dotto, coordinatori scientifici della scuola di formazione dottorale XV MAGIS Spring School e del Convegno Internazionale di Studi sul Cinema, alla presenza di Andrea Zannini, direttore del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Ateneo.
 
Seguendo una tradizione ormai consolidata la rassegna si articolerà in tre momenti salienti che porteranno a Gorizia esperti ed accademici provenienti da tutta l’Europa e dal Nord America: il Convegno Internazionale di Studi sul Cinema dedicato al progetto pluriennale di ricercaA History of Cinema Without Names”, la scuola di formazione dottorale XV MAGIS Spring School e una rassegna di cinema, video e arti visive scandita da una programmazione di proiezioni serali con anteprime al Kinemax di Gorizia. Temi portanti dell’edizione 2017 saranno la storia di una civiltà di immagini senza nomi, la migrazione e i migranti del cinema, il ripensamento del postmoderno e dei media digitali che inviteranno i partecipanti a una riflessione sulle trasformazioni epocali che hanno condotto alla crisi simbolica e materiale della contemporaneità.
 
«Le giornate del FilmForum – ha evidenziato Venturini - costituiscono forse la rappresentazione maggiormente significativa degli sforzi compiuti dal corso di laurea in Dams e in Scienze del patrimonio audiovisivo e dei nuovi media per mettere a punto un’offerta formativa che agevoli l’internazionalizzazione nell’esperienza degli studenti, il costante scambio con gli esponenti di una ricerca di alta qualità che operaentro e oltre la comunità europea e, non ultimo, la formalizzazione di modalità di didattica innovativa e avanzata».
 
All’interno di questo ambito si colloca il partenariato con 12 Atenei europei e nordamericani che saranno presenti a Gorizia con docenti e studenti (Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, IMT School for Advanced Studies Lucca, Université de Lausanne, University of Malta, McGill University, Montréal, Université de Montréal, Concordia University – Montréal, Université Sorbonne Nouvelle – Paris 3, Université du Quebec à Montréal – UQAM, Fachhochschule Potsdam, Universität Potsdam, Stockholms Universitet, Università degli Studi di Sassari. Dal 2009 FilmForum è gemellato con la manifestazione tedesca CineFest di Amburgo.
 
In particolare con gli atenei di Stoccolma e di Losanna si è dato vita al Material Archival Studies Network, finalizzato alla circolazione dei dottorandi nei rispettivi atenei per occasioni di esposizione dei progetti di ricerca e dei loro risultati: in occasione di FilmForum ci sarà un percorso formativo pensato appositamente per gli studenti di dottorato e i giovani ricercatori interessati alle tematiche legate alla ricerca negli archivi cinematografici.
 
Il Convegno Internazionale di Studi sul Cinema “A History of Cinema Without Names”
Il 29 e il 30 marzo si terrà la due giorni dedicata alprogetto di ricerca “Una storia del cinema senza nomi”, dove alcuni tra i massimi studiosi del panorama internazionale esporranno i risultati di un ambizioso lavoro collettivo di rivisitazione della Storia del Cinema inaugurata durante l’edizione 2015 di FilmForum. Quest’anno il progetto si avvarrà della collaborazione di ricercatori e docenti dalle Università di Stoccolma, Losanna, Montréal, Goldsmiths (Londra), Pompeu Fabra (Barcellona), Bergamo, Sorbonne Nouvelle – Paris 3 e Lille 3, al lavoro su temi eterogenei, dall’industria del cinema indiano alla storia del “gesto cinematografico”, nel comune tentativo di guardare al cinema dei decenni passati senza l’ingombrante presenza dei grandi autori.
 
MAGIS Spring School: riflettendo sul postmoderno
A partire dal pomeriggio del 29 marzo fino al 2 aprile avranno luogo i lavori della scuola di formazione dottorale MAGIS Spring School, arrivata quest’anno alla quindicesima edizione. Più di cinquanta giovani studiosi dagli atenei di tutto il mondo si riuniranno a Gorizia per contribuire alla riflessione “There is no Turning Back - Re-thinking the Post-Modern”, affrontando la paradossale e intrigante sfida di dare un valore storico proprio a quel periodo che, con le celebri teorie di Fukuyama e Lyotard, aveva decretato la Fine della Storia. Tra le personalità presenti: Jan-Cristopher Horak, Jussi Parikka, Peppino Ortoleva, Barbara Flüeckiger, Peter Alilunas.
 
I lavori verranno articolati all’interno delle diverse sezioni, anime storiche della rassegna:
-          Cinema and Contemporary Arts. Da anni si concentra sugli scambi, mai così intensi e complessi, che lo spettacolo cinematografico ha intrattenuto con i luoghi dell’arte contemporanea, un rapporto che è arrivato a ridefinire ed “espandere” ciò che intendiamo per cinema.
-          Film Heritage. Il cinema costituisce un “oggetto storico”, al centro di sempre nuovi scavi, recuperi e occasioni di riscoperta, lungo un secolo di storia che appare a tutt’oggi in movimento.
-          Media Archaeology. La più giovane tra le sezioni della Spring School, nasce sulla scorta di una tendenza che negli ultimi anni ha destato grande interesse da parte dalla comunità scientifica internazionale e si pone l’obiettivo di leggere l’eterna novità delle tecnologie che ci circondano attraverso la storia di mezzi di comunicazione che abbiamo dimenticato o che tendiamo a considerare irrimediabilmente “sorpassati”.
-          Porn Studies. Storica sezione di riferimento del festival cheproseguirà le indagini sui rapporti tra pornografia e audiovisivo: un oggetto di studi dai più considerato poco “ortodosso”, ma che è stato spesso rivelatore, e talvolta precursore, dei modi in cui vengono consumati i contenuti mediatici.
-          Post Cinema. Riflessioni su cultura digitale, realtà virtuale, l’universo in costante espansione dei videogame e tutto ciò a cui da più di vent’anni ormai viene definito, forse impropriamente, “nuovi media”.
 
I relatori
Una nutrita serie di relatori di eccezione indirizzerà la discussione da diverse prospettive. Giovedì 30 Marzo Jan-Christopher Horak, direttore dell’UCLA Film and Television Archive di Los Angeles intratterrà una conversazione con lo storico del cinema Hans-Michael Bock (tra i direttori dell’istituto di ricerca di Amburgo Cinegraph e collaboratore di lunga data del FilmForum) sui metodi di costruzione della storia del cinema attraverso l’attività archivistica. Seguirà l’intervento di Peppino Ortoleva, docente di storia dei media all’Università di Torino, con una lezione sulla pornografia attraverso i media, contribuendo ad un’area di ricerca che ha spesso interessato le riflessioni della Spring School negli anni passati.
 
La giornata di venerdì 31 marzo vedrà protagoniste altre due figure centrali per gli studi sulla comunicazione in ambito nazionale e internazionale. Docente all’Università di Southampton e tra gli esponenti più significativi di quella “disciplina indisciplinata” che va sotto il nome di media archaeology, Jussi Parikka parlerà all’uditorio del FilmForum di “storia dei media immaginati”, sottolineando l’importanza di progetti mai realizzati per capire le tecnologie che ci circondano oggi. Ruggero Eugeni, docente di cinema all’Università Cattolica di Milano e autore del fortunato La Condizione Postmediale (La Scuola, 2015) riporterà la discussione ai nodi nevralgici della “storia del postmoderno”.
 
Sabato 1 aprile interverranno Barbara Flüeckiger e Bregt Lameris dell’Università di Zurigo. Flüeckiger, vincitrice del progetto ERC sul colore nel cinema, condurrà un interessante confronto sul colore del film e sulla cruciale contrapposizione tra digitale e analogico nel restauro cinematografico. Infine Peter Alilunas, giovanema già affermato studioso all’Università dell’Oregon, offrirà un’ultima riflessione sulla pornografia, discutendo sulla storia della disciplina accademica ad essa legata e aprendo nuove prospettive di studio.
 
Il festival. Ospiti e proiezioni al Kinemax
Numerosi gli ospiti d’onore e gli eventi rivolti al grande pubblico dalle sale del Kinemax di Piazza Vittoria. La sera del 29 marzo alle 21 verrà proiettato Le Fer à cheval di Camille de Morlhon, una produzione Pathé del 1909 recentemente recuperata grazie all’operazione di restauro condotte dall’Associazione Hommelette presso il Laboratorio d’Immagine Ritrovata di Bologna in collaborazione con Fondation Jérôme Seydoux-Pathé. In particolare il restauro è stato condotto da Marcello Seregni, Cineteca Italiana/Università Statale di Milano, rappresentante di una delle tante storie di successo di laureati del DAMS udinese. A seguire, il pubblico cinefilo avrà l’occasione di assistere all’anteprima nazionale del restauro di Killer of Sheep (1977) di Charles Burnett, titolo manifesto della “scuola” di cinema afroamericano degli anni Settanta che porta la firma di uno degli esponenti più significativi della cosiddetta L.A. Rebellion, movimento artistico-politico che prendeva le mosse dalle lotte per i diritti civili degli anni Sessanta, tramandatosi di generazione in generazione anche grazie ai corsi organizzati dalla UCLA School of Theatre, Film and Television. La pellicola, offerta dai Film and Television Archives, verrà introdotta da Jan-Christopher Horak e rappresenterà una nuova occasione per riflettere su cinema, migrazione e identità culturale.
 
La serata del 30 marzo sarà invece interamente dedicata all’anteprima regionale di Gianfranco Brebbia, regista sperimentale varesino attivo tra gli Anni Sessanta e Settanta nella scena dei Cineclub, passato dall’interesse per le forme amatoriali a elaborare una sua personalissima visione del cinema. La sua opera è stata recentemente riscoperta grazie a generose documentazioni d’archivio lasciate in eredità e all’attività dell’associazione bolognese Home Movies–Archivio Nazionale del Film di Famiglia,in collaborazione con la figlia dell’artista, Giovanna Brebbia. Proprio i responsabili di Home Movies che hanno curato l’eredità del regista introdurranno la proiezione di una parte dei suoi “appunti cinematografici” girati in 16 mm sotto una serie intitolata Idea Assurda per un Filmmaker (1969).
 
Venerdì 31 marzo il Kinemax ospiterà due occasioni speciali per ripercorrere la storia del cinema porno. Il recente documentario di Simon Sheridan, Respectable-The Mary Millington Story (2015) ricostruisce la storia di una delle più iconiche pornoattrici britanniche degli Anni Settanta e, insieme ad essa, l’evoluzione del genere, dai suoi anni di semi-clandestinità alla forme più “accettate” della commedia erotica. Sempre in campo storico e documentaristico, seguirà la proiezione in anteprima nazionale di Hardcore Guaranteed (2016) di Simon Fletcher, sulla figura altrettanto pionieristica dell’inglese Michael John Freeman, autoproclamatosi “re del Porno”, fondatore della casa di produzione Videx Ltd e tra i maggiori promotori del genere hardcore. Entrambi i film verranno proiettati alla presenza degli autori.
 
La serata del 1 aprile, infine, darà spazio ai rapporti tra Cinema e Arte contemporanea. Allievo di Emilio Vedova e a sua volta “pittore delle pellicole”, Sirio Luginbühl è il fondatore della cooperativa cinema indipendente di Padova e uno dei primi a interessarsi di cinema sperimentale europeo con il libro Cinema Underground (1974). Al Kinemax verranno mostrati alcuni dei suoi lavori più interessanti, digitalizzati dal laboratorio di restauro del film La Camera Ottica all’interno di un accordo di collaborazione con il CSC-Cineteca Nazionale e realizzati proprio nell’ambito delle attività della Cooperativa Cinema Indipendente tra la fine degli anni ‘60 e i primissimi ‘70. Seguirà Le Fantôme de l'Opératrice (2006)introdotto dall’autrice Caroline Martel, film-maker canadese, opera composta di “materiali d’archivio” che invitano a una riflessione sulla presenze “fantasmatiche” del fare cinema.
 
Un evento speciale, e in anteprima nazionale, infine, si terrà venerdì 31 marzo (vernissage) e sabato 1 aprile (aperto al pubblico) dalle 18 negli spazi della Mediateca Provinciale Ugo Casiraghi. Prodotta dalla Ailuros–Hive Division & inVRsion, Open Maze è una performance che sviluppa il rapporto tra lo spettatore, il performer e lo spazio che lo circonda, grazie alla tecnologia della realtà virtuale. Il pubblico verrà così coinvolto in una forte esperienza sensoriale, perso dentro un labirinto in cui incontrerà Arianna, il Minotauro e i sacerdoti di una ritualità tutta contemporanea.
 
Premio Limina
Giunto quest’anno alla sua XV edizione il Premio Limina è un riconoscimento internazionale alla ricerca accademica in campo cinematografico Come ogni anno verrà assegnato durante lo svolgimento del FilmForum, alla Fondazione CariGo di Gorizia, nella mattinata di venerdì 31 marzo. Il Premio si compone di 3 sezioni: Miglior libro italiano di studi sul cinema (organizzato in collaborazione con la CUC, Consulta Universitaria per il Cinema), Miglior traduzione italiana di un importante contributo agli studi cinematografici, Miglior libro internazionale di studi sul cinema (organizzato in collaborazione con la rivista internazionale “CINEMA & Cie”).
 
I numeri di FilmForum
24esima edizione del Convegno
15 edizione della Scuola
12 partner universitari tra Europa e America del Nord
50 relatori europei e nordamericani
60 studenti da dottorati e magistrali europee e nordamericane
6 pubblicazioni scientifiche
3 Premi nazionali e internazionali al miglior libro di cinema
16 tra film e installazioni multimediali
3 anteprime nazionali
8 curatori e restauratori ospiti
6 artisti ospiti
 

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