Inaugurata a Gorizia la rassegna internazionale dedicata al cinema

Il tema della migrazione di immagini e autori nella seconda giornata di FilmForum

Giovedì alle 21 al Kinemax anteprima regionale delle opere di Gianfranco Brebbia restaurate dal laboratorio La Camera Ottica dell'Ateneo

Gorizia apre le porte a studiosi, ricercatori, cinefili e semplici curiosi con FilmForum, la manifestazione cinematografica giunta quest’anno alla 24°, inaugurata stamani nel capoluogo isontino. Con il coordinamento scientifico di Leonardo Quaresima, Simone Venturini, Diego Cavallotti, Simone Dotto, la rassegna proseguirà fino a domenica 2 aprile. All'inaugurazione sono intervenuti, fra gli altri, la direttrice del Centro Polifunzionale di Gorizia Nicoletta Vasta, il direttore del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale Andrea Zannini, Livia Zucalli del Consorzio per lo sviluppo del Polo universitario di Gorizia, Georg Meyr della Fondazione Cassa di Risparmio Gorizia, Gianluca Madriz, vicepresidente della Camera di Commercio Venezia Giulia.
 
Nella prima giornata della rassegna, promossa e organizzata dal Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine, in collaborazione con l’Associazione Palazzo del Cinema/Hiša filma, si sono aperti i lavori del Convegno Internazionale di Studi sul Cinema, dedicato al progetto pluriennale di ricerca “Una storia del cinema senza nomi”e della scuola di formazione dottorale XV MAGIS Spring School che riunisce oltre 50 giovani studiosi provenienti da tutto il mondo, e infine la rassegna di cinema, video e arti visive che si tiene ogni sera alle 21 al Kinemax di piazza Vittoria.
 
La manifestazione, unica nel panorama internazionale, offrirà anche giovedì 30 marzo appuntamenti e occasioni di confronto sui temi portanti dell’edizione 2017, ovvero la storia di una civiltà di immagini senza nomi, la migrazione e i migranti del cinema, il ripensamento del postmoderno e dei media digitali. Dalle 21 al Kinemax si potrà assistere alla proiezione delle opere di Gianfranco Brebbia, regista sperimentale varesino attivo tra gli Anni Sessanta e Settanta, per la quale i curatori riprodurranno la stessa modalità di visione originaria dell’autore con l’ausilio di due proiettori. La serata del Kinemax costituirà l’anteprima regionale di un lavoro di restauro condotto con il Laboratorio La Camera Ottica di Gorizia e un evento cinematografico che sta interessando sempre più studiosi e appassionati di cinema underground.
 
CONVEGNO INTERNAZIONALE
 
Arte e emozioni sul grande schermo. I lavori  del Convegno di studi sul cinema proseguono, sotto il coordinamento di Leonardo Quaresima, giovedì 30 marzo dalle 15, nel Polo Universitario Santa Chiara in via Santa Chiara 1. Un gruppo di ricercatori e studiosi francesi (Bruno Nassim Aboudrar, Barbara Le Maître, Jessie Martin, Joséphine Jibokji) dalle Università di Sorbonne Nouvelle, Lille e Paris Ouest-Nanterre parleranno del modo in cui la storia dell’arte è stata rappresentata e, in un certo senso, ri-scritta attraverso il grande schermo, prendendo ad esempio il cinema del regista britannico Peter Greenaway e in particolare il suo film A Daughter’s Contract (1982). La seconda parte dell’incontro è affidata al gruppo di ricerca dell’Università Pompeu Fabra di Barcellona, composto da Alan Salvadò, Gonzalo de Lucas e Ivan Pintor Iranzo. Al centro del loro intervento il tentativo di delineare una “geografia dell’emozione” di fronte alla macchina da presa, mappando i gesti e le espressioni che compaiono e ricorrono nei film di autori molto diversi (Godard, Bergman, Hitchcock) e il modo in cui richiamano le “pose” di ritratti e sculture. 
 
XV MAGIS SPRING SCHOOL
 
Proseguono i lavori della XV scuola di formazione dottorale Magis Spring School che quest’anno propone un’ampia riflessione sul post-moderno con una nutrita serie di relatori di eccezione che indirizzerà la discussione da diverse prospettive. Giovedì 30 Marzo dalle 9 (sala della Torre, Fondazione Carigo, via Carducci 1) Jan-Christopher Horak, direttore dell’UCLA Film and Television Archive di Los Angeles, intratterrà una conversazione con lo storico del cinema Hans-Michael Bock (tra i direttori dell’istituto di ricerca di Amburgo Cinegraph e collaboratore di lunga data del FilmForum) sui metodi di costruzione della storia del cinema attraverso l’attività archivistica. Seguirà l’intervento di Peppino Ortoleva, docente di storia dei media all’Università di Torino, con una lezione sulla pornografia attraverso i media, contribuendo ad un’area di ricerca che ha spesso interessato le riflessioni della Spring School negli anni passati.
 
La migrazione delle immagini. Non solo i percorsi dei cineasti e dei lavoratori dell’industria cinematografica, ma una delle sfide più interessanti posta dall’eredità cinematografica in un contesto transnazionale sta proprio nel ricostruire le traiettorie seguite dagli stessi film. Sempre più spesso gli archivisti si trovano alle prese con “oggetti non identificati”, bobine di cui andrà ricostruita la storia – dove nascono, da dove arrivano, come sono stati accolti e in che modo possono rappresentare il tempo e il luogo in cui sono stati realizzati. Al centro della riflessione della giornata del 30 aprile (la sessione pomeridiana inizierà alle 15 nel Polo Santa Chiara) si troveranno “frammenti” di una storia del cinema ancora sconosciuta i cui percorsi sono stati spesso travagliati. Giovani studiosi internazionali presenteranno i casi di cinematografie nomadi: dai film che documentano gli itinerari di popolazioni balcaniche alla rappresentazione della nazionalità multiculturale e contesa del Vietnam, fino agli autori “universali” come Ingmar Bergman, recepiti e discussi in modo differente a seconda del contesto di riferimento. Ogni frammento può rimandare a una diversa storia del cinema, spesso impolverata dal tempo o volutamente “rimossa”.  
 
PROIEZIONI AL KINEMAX
 
La serata del 30 marzo (dalle 21 al Kinemax) sarà interamente dedicata all’anteprima regionale di Gianfranco Brebbia, regista sperimentale varesino attivo tra gli Anni Sessanta e Settanta nella scena dei Cineclub, passato dall’interesse per le forme amatoriali a elaborare una sua personalissima visione del cinema. Nato a Varese nel maggio 1923, è dapprima fotografo e poi accanito sperimentatore della cinepresa. Gli anni in cui approderà a Roma nella Cooperativa di Cinema Indipendente sono quelli in cui sarà maggiormente prolifico, fino a mettere a punto la propria idea di cinema sperimentale: usando le macchine da presa in Super8 e Doppio8 girerà più di 140 film che alternano riprese sui paesaggi naturali a giochi di riflesso sulla pellicola.
 
La sua opera è stata recentemente riscoperta grazie a generose documentazioni d’archivio lasciate in eredità e all’attività dell’associazione bolognese Home Movies–Archivio Nazionale del Film di Famiglia, in collaborazione con la figlia dell’artista, Giovanna Brebbia. Proprio i responsabili di Home Movies, Paolo Simoni e Mirco Santi, introdurranno la proiezione di una parte dei suoi “appunti cinematografici” girati in super8 sotto il titolo collettivo Idea Assurda per un Filmaker (1969) e una serie di lavori di poco successivi (Bet, Bazar, 1971-1972) a testimonianza del periodo più significativo della carriera del regista. 

 

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