Martedì 24 e mercoledì 25 ottobre a palazzo Antonini

La Rivoluzione d’ottobre e il cinema, la storia, il mito

Rassegna con sei film e documentari che ripercorrono l’immagine che è stata data degli eventi rivoluzionari

Il 24 e 25 ottobre, le giornate cruciali della rivoluzione russa del 1917, l’Università di Udine ripercorrerà, con sei film e documentari, l’immagine che è stata data di quegli eventi attraverso lo sguardo cinematografico. La rassegna, intitolata “La Rivoluzione d’ottobre e il cinema. La storia e il mito” si terrà, con inizio alle 10 entrambi i giorni, nella sala Gusmani di palazzo Antonini a Udine (via Petracco 8). L’appuntamento, promosso dal Dipartimento di lingue e letterature, comunicazione, formazione e società (Dill), è coordinato da Rosanna Giaquinta e Raffaella Faggionato, docenti di lingua e letteratura russa dell’ateneo friulano.

La prima giornata (martedì 24, alle 10), per contestualizzare storicamente gli eventi, si partirà da un raro film-documentario, Tsar to Lenin, di Herman Axelbank (1937), presentato da Raffaella Faggionato. Un’opera (in inglese con sottotitoli in italiano) realizzata grazie a un lavoro di ricerca di materiali documentari durato 13 anni.

Alle 16.15, per la sessione “La nascita del mito rivoluzionario” si inizia con un film d’autore, La fine di San Pietroburgo di Vsévolod Pudòvkin (1927). La pellicola (con didascalie in italiano) sarà illustrata da Larissa Rudova (Pomona College, Claremont – California, Stati Uniti).

Seguirà, alle 18.15, per “La rivoluzione nell’arte: il cine-occhio”, L'uomo con la macchina da presa di Dzìga Vértov (1929), presentato da Marie Ludovica Rebecchi (Università di Udine). «Film briosamente sperimentale – spiega Giaquinta – è un esempio, divenuto a sua volta un classico, dello slancio innovativo dell’arte cinematografica d’avanguardia, che dalla rivoluzione trasse linfa vitale e nuovi stimoli».

Il secondo giorno (mercoledì 25, alle 10) le proiezioni riprenderanno con un altro film d’autore, Ottobre di Sergéj Ejzenštéjn (1927), spiegato da Marie Ludovica Rebecchi (Università di Udine), che costituisce la seconda parte della sezione “La nascita del mito rivoluzionario”. «Ottobre e La fine di San Pietroburgo – sottolineano le coordinatrici dell'iniziativa – sono opere che, con la loro grandiosità e la potenza delle immagini, hanno segnato la storia del cinema e posto le fondamenta del mito rivoluzionario nell'era moderna».

Alle 14, nella sessione “La creazione del mito di Lenin”, la pellicola di Michaìl Romm Lenin in Ottobre (1937), ultimo dei film di produzione sovietica in programma, servirà a rappresentare «il processo di "canonizzazione" del rivoluzionario perfetto, icona laica funzionale alla glorificazione del mito di Stalin».

Infine, alle 16.15, chiuderà la rassegna, nella sessione “La rivoluzione russa e il cinema americano”, il colossal Reds. I dieci giorni che sconvolsero il mondo (1981), girato e interpretato da Warren Beatty. «Un esempio – spiega Raffaella Faggionato, che lo presenterà – di come il cinema hollywoodiano abbia saputo utilizzare e reinterpretare secondo le proprie modalità il mito della rivoluzione russa». 

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