L’evento a Roma dal 26 al 29 settembre

L'Università di Udine partecipa a NanoInnovation 2017

Luca Marchiol, del dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali, parlerà di fitonanotecnologie

L’Università di Udine parteciperà a NanoInnovation 2017. Organizzato da AIRI - Associazione Italiana per la Ricerca Industriale e Associazione NanoItaly, l’evento costituisce dal 2008 il punto di incontro fra i sistemi universitario, di ricerca, industriale e imprenditoriale sugli ultimi sviluppi riguardanti le nanotecnologie, con la presentazione dello stato dell'arte e delle tendenze della ricerca applicata nelle nanotecnologie e delle innovazioni più importanti da esse generate, con l’obiettivo di promuovere un’innovazione sostenibile da un punto di vista sociale, ambientale ed economico.

NanoInnovation 2017 si svolgerà da martedì 26 a venerdì 29 settembre, presso il Chiostro del Sangallo nella ex-facoltà di Ingegneria civile e industriale dell’Università La Sapienza di Roma, e ospiterà per la prima volta un evento dedicato alle applicazioni delle nanotecnologie nel settore primario. Nell'ambito della manifestazione, l’Università di Udine, in collaborazione con gli atenei di Bologna e Firenze, ha organizzato il workshop “AgriNanoTechniques: Nanomaterials for products and application in agriculture” che si terrà mercoledì 27. Luca Marchiol, del dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali (DI4A), presiederà la sessione “Regulating Nano innovation in the agri-food sector”, e co-presiederà la sessione “Research Pathways on AgriNanoTechniques”.

«Le nanotecnologie sono una delle “Key Enabling Technologies” promosse dall’Unione Europea – spiega Luca Marchiol – e costituiscono un punto focale della ricerca anche nel settore primario. Si prevede che grazie all’utilizzo dei nanomateriali saranno sviluppate nuove strategie per promuovere la crescita delle colture e la protezione dei patogeni che consentiranno di rispondere all’incremento della domanda mondiale di cibo, energia e acqua utilizzando in modo più efficiente le risorse naturali».

«Sino ad ora - conclude Marchiol - non è stata ancora condotta un’indagine sistematica sulle relazioni specifiche tra i nanomateriali e le piante di interesse agrario, nonché sugli impatti di questi materiali sull'agroecosistema. L’Università di Udine sta conducendo ricerche in diverse direzioni, e precisamente sugli effetti conseguenti all’esposizione di piante a nanomateriali metallici e sull’utilizzo di molecole di origine vegetale per la sintesi a basso costo di nanomateriali».

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