Startup innovative per valorizzare l’economia della regione FVG

Terminato presso la CCIAA di Udine il RoadShow “Start Up innovative: opportunità e strumenti”

 Le start up innovative sono fra gli assi portanti della politica industriale del Ministero dello sviluppo economico (insieme alle PMI innovative, il Credito d’imposta per la Ricerca e Sviluppo, e il Patent box): esse diffondono la cultura dell’imprenditorialità e dell’innovazione, tematiche molto importanti per la crescita economica di un territorio, in quanto creano occupazione qualificata, opportunità per i giovani e attrazione di talenti e capitali dall’estero.

La startup è una società di capitali, che si può istituire anche in forma cooperativa, fondata da meno di cinque anni, situata in Italia e che produce un fatturato annuale inferiore a cinque milioni di euro; non eroga utili, non nasce dalla fusione/scissione di una o più società, né è conseguenza della cessione da un’azienda. Ma soprattutto, la startup è un’impresa che sviluppa e commercializza prodotti o servizi innovativi ad alto contenuto tecnologico. Ciò significa che le startup innovative nascono soprattutto in territori in cui l’attività di ricerca è ampiamente diffusa, innescando circoli virtuosi di cui possono beneficiare imprese e persone presenti sul territorio stesso.
 
Secondo uno studio recente di Confindustria, la regione Friuli Venezia Giulia è terza a livello nazionale per addetti in Ricerca e Sviluppo. Unioncamere precisa che nel Nordest ci sono 7,5 start up innovative ogni mille abitanti e nel 2015, in Fvg in particolare, ci sono 8,5 startup ogni mille nuove imprese iscritte (dati elaborati a partire dal 21 settembre).
La regione Friuli Venezia Giulia, pur nella sua piccola estensione territoriale, presenta un gran potenziale imprenditoriale opportunamente valorizzato con le startup innovative.

Tali opportunità sono possibili grazie ad un sistema normativo pensato ad hoc per agevolare e sostenere l’imprenditoria giovanile: le start up vengono registrate in una sezione dedicata del Registro delle imprese della CCIAA tramite autocertificazione e si possono fondare, e successivamente modificare, sulla base di un modello standard e senza, per cui, assumere un notaio. Non sono inoltre previsti pagamenti per i diritti di segreteria e bolli, e nemmeno si paga il diritto annuale alle Camere di Commercio.

Per classificarsi come tale, la startup deve possedere almeno uno di questi requisiti:
>  Il 15% delle spese sostenute è investito in R&S;
>  un terzo del suo capitale umano è composto da dottorandi, dottori di ricerca, o ricercatori oppure i 2/3 dello stesso possiede la laurea magistrale;
>  essere depositaria, titolare o licenziataria di un brevetto registrato.

Il Ministero dello Sviluppo Economico insieme a Unioncamere e la rete di Camere di Commercio Italiane, hanno promosso l’iniziativa del RoadShow “Start Up innovative: opportunità e strumenti”, al fine di promuovere la cultura e la conoscenza delle startup in Italia. Questo percorso di sensibilizzazione alle startup è terminato col workshop tenuto presso Sala Valduga della Camera di Commercio di Udine l’11 dicembre, con l’intento di approfondire la realtà di una regione piccola territorialmente, ma prolifica dal punto di vista dell’imprenditoria.
 
L’incontro è stato voluto per presentare e diffondere la conoscenza e l’evoluzione della normativa a sostegno delle imprese innovative: Giovanni Da Pozzo, Presidente della Camera di Commercio di Udine, e Lorenzo Sirch, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Udine, hanno aperto l’incontro porgendo il loro saluto ai presenti intervenuti. Nella prima fase del workshop è stato descritto il lavoro del Sistema camerale per sostenere al meglio le startup innovative attraverso l’esposizione di Andrea Muti, del Servizio Nuove Imprese e Credito di Unioncamere, mentre Mattia Corbetta, della Direzione Generale per la politica industriale, la competitività e le PMI (Ministero dello Sviluppo Economico), si è focalizzato sul quadro normativo che regola e incentiva tale opportunità. Tre casi di startup hanno testimoniato, il loro successo raggiunto o in corso di realizzazione, attraverso un portavoce per ciascun gruppo: l’ing. Avellini di Advantech Time srl (spin off dell’Università di Udine), Mattia Cipriani di Modefinance e Fabrizio Manzino di Neuromicronica (progetto tra i vincitori di Start Cup FVG 2015).
 
Nell’intento di offrire anche un momento di confronto specifico per il territorio, la mattinata si è conclusa con una tavola rotonda che ha visto una presentazione, e successivo dibattito col pubblico, animata da: Giuseppe Damante, Delegato del Rettore Settore del Trasferimento tecnologico per l'Università di Udine; Fabio Feruglio, Direttore dell’incubatore certificato Friuli Innovazione; Giorgio Gerometta, Direttore dell’incubatore certificato BIC Incubatori Fvg; Fabrizio Rovatti, Direttore dell’incubatore certificato Innovation Factory – AREA Science Park; Franco Scolari, Direttore dell’incubatore certificato Polo Tecnologico di Pordenone; Lydia Alessio-Vernì, Vice Direttore centrale Attività produttive e Autorità di gestione POR FESR, Regione Friuli Venezia Giulia; Francesco Zani, dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Udine. L’incontro e i vari dibattiti sono stati moderati da Alessandra Gruppi, esperta in sviluppo d’impresa e startup.
 
I numeri di start up innovative sono in crescita e rappresentano un potenziale prezioso di rinnovamento del sistema produttivo: se da un lato, realizzano la loro missione ponendosi in un’ottica futura, dall’altro sono in interazione continua anche con i comparti di impresa più tradizionali, col risultato di contribuire ad un sistema di forze produttive sempre più sinergico.

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