Anche Ateneo di Udine nel progetto divulgativo Adaptation

Viaggio inedito nei territori che si stanno adattando alla crisi climatica

La presentazione del progetto Adaptation

Migliorare la qualità della vita nelle città riducendo l’impronta di carbonio e puntando sul riciclo e il riuso dei materiali, tutelare le foreste e i fiumi, trovare nuove forme di convivenza con le sue lagune, la nuova puntata del webdoc Adaptation.it racconta le sfide che la regione del Nord-Est ha raccolto con grande senso di responsabilità attraverso un tour di 2400 km. Il futuro è già oggi e qui lo hanno capito molto bene.

ADAPTATION è un progetto giornalistico internazionale nato per documentare la convivenza tra l’uomo, la tecnologia e la natura nell’era della crisi climatica. Ogni giorno i media di tutto il mondo rilanciano notizie di catastrofi naturali legate al cambiamento climatico e disegnano scenari drammatici per il futuro. Da più parti vengono invocate decisioni radicali dei governi per ridurre le emissioni di CO2 nell'atmosfera mentre l'Intergovernmental panel on climate change avverte che restano solo pochi anni per salvare il pianeta. Tecnologie innovative, storie di luoghi che cambiano, terre che si rigenerano, persone in prima fila nella lunga marcia dell'adattamento, questo è ciò che racconta ADAPTATION, un webdoc (www.adaptation.it) che sfrutta le potenzialità della comunicazione digitale per parlare a pubblici diversi e di tutte le età.

Per questo anche l’Ateneo di Udine ha aderito al progetto portando la testimonianza di alcune delle attività di ricerca in campo agronomico che intersecano il tema del cambiamento climatico curando la sezione “La terra del futuro”. Al progetto hanno preso parte diversi docenti e ricercatori sotto al coordinamento del proff. Salvatore Amaduzzi, Alessandro Peressotti e del dott. Luca Cadez.

  1. Alessandro Peressotti, docente di Agroecologia ha presentato le piante ad alta riflettività, che sono in grado di assorbire meno energia e di rifletterne meno nello spazio, consumando meno acqua pur mantenendo la loro capacità produttiva.
  2. Alessandra di Francesco, ricercatrice in Patologia vegetale si occupa di patogeni fungini che attaccano le colture laddove il cambiamento climatico sta incidendo notevolmente favorendo di virus o batteri vegetali e che si possono combattere con la lotta biologica mediante altri microorganismi antagonisti da applicare con formulati sulle colture.
  3. Emanuele De Paoli, docente di Genetica agraria, ha illustrato il problema elle gelate tardive aumentata negli ultimi decenni; si sta quindi intervenendo aumentando la resistenza al freddo mediante l’utilizzo di incroci, in particolare sulla vite.
  4. Raffale Testolin, già docente di Coltivazioni arboree, ha proposto un approfondimento sulle varietà dell’ulivo, piante introdotta dai Romani anche nel Nord Italia ma tipica dell’area mediterranea.

Il webdoc è disponibile a questo link la sezione curata dall’Ateneo: https://www.adaptation.it/italia/friuli-venezia-giulia/la-terra-del-futuro/

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