mercoledì 25 novembre
dalle 12:00 alle 14:00

Esperienze connesse: Comunicazione, reputazione, relazioni

mercoledì 25 novembre
dalle 15:00 alle 18:00

Ciclo di seminari InfoLit Instruction

mercoledì 25 novembre
dalle 15:00 alle 17:00

Incontri linguistici 2020

mercoledì 25 novembre
dalle 17:00 alle 19:30

Echi del surrealismo nell’arte italiana del secondo dopoguerra. Luoghi, pratiche, protagonisti

Giornate di studio a cura di Luca Pietro Nicoletti (DIUM), Cristina Casero (Università di Parma), Lara Conte (Università Roma Tre).
La fortuna del Surrealismo nell’arte italiana non è immediata né esplicitamente conclamata. La rivoluzione surrealista, con le sue istanze innovative che coinvolgono non soltanto i linguaggi ma il senso stesso della prassi artistica, si trasforma però in una linfa vitale che, dopo la guerra, rende fertile un panorama culturale aperto a nuove suggestioni. Questa giornata di studio intende portare l’attenzione sulla ricezione e l’eredità del Surrealismo nel clima della ricostruzione postbellica in Italia attraverso la presentazione di casi studio particolarmente significativi che permettono di delineare una geografia estesa ed eccentrica e di far emergere narrazioni disperse, relazioni in divenire, nuove possibilità interpretative. Tra gli interventi si segnala la partecipazione del prof. Alessandro Del Puppo e del dott. Pietro Luca Nicoletti del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale.

Quando

  • 18 novembre dalle 17:00 alle 19:30
  • 25 novembre dalle 17:00 alle 19:30
  • 2 dicembre dalle 17:00 alle 19:30

Organizzato da

Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale, Università degli studi di Parma, Università degli studi di Roma La Sapienza

Contatti

Luca Pietro Nicoletti, Università di Udine
email: luca.nicoletti@uniud.it

Dove

Piattaforma Miscrosoft Teams

mercoledì 25 novembre
dalle 18:00 alle 19:00

Presentazione del libro 'La voce di Ajla' di Maria Silvia Bazzoli

mercoledì 25 novembre
dalle 18:00 alle 20:00

Letteratura e psicanalisi: le novelle di Stefan Zweig