A cinque anni dalla scomparsa, l’Università di Udine ricorda di Giulio Regeni

Il giovane ricercatore friulano barbaramente torturato e ucciso a causa del suo impegno intellettuale

Il 25 gennaio ricorre la tragica scomparsa di Giulio Regeni, giovane dottorando friulano iscritto presso l’Università di Cambridge, barbaramente torturato e ucciso in Egitto in circostanze che ormai non sono più “misteriose”, anche grazie all’impegno costante della famiglia, di tutta la comunità nazionale e, soprattutto, dell’autorità giudiziaria inquirente italiana. Infatti, proprio a dicembre 2020, la Procura di Roma ha chiuso l’inchiesta sul sequestro e sull’uccisione, emettendo quattro avvisi di chiusura delle indagini a carico di personale dei servizi segreti egiziani.

Giulio Regeni si trovava in Egitto per svolgere un’attività di ricerca sui sindacati indipendenti egiziani e quindi la sua “colpa” agli occhi dei suoi aguzzini, è stata quella di svolgere un’attività legata allo studio, al libero pensiero, alla ricerca, che rappresentano i pilastri su cui si fondano da millenni le Università.

La ricerca di Giulio si focalizzava sulle situazioni di sofferenza, di sfruttamento, sulla difesa del lavoro e della sua dignità, con l’intento di informare l’opinione pubblica democratica. A Giulio non sfuggiva di certo che si stava muovendo in un terreno “minato”, in cui la libera circolazione del pensiero non è tollerata, e pur tuttavia non si è sottratto all’impegno che aveva assunto con il suo ateneo e con la sua sensibilità, e non ha fatto un passo indietro rispetto ai rischi che correva.

Questa vicenda ci ricorda in maniera dolorosa come ancora oggi, in alcuni Paesi, con la complicità o addirittura la regia delle autorità di governo, sussistano forme di violenza inaudita per reprimere attività di libero pensiero e di studio, scevre da ogni intento di insurrezione, complottismo o di attività illecite.

Purtroppo anche la vicenda di un altro giovane studente dell’Università di Bologna, Patrick Zaki, evidenzia come i diritti umani e la libertà di espressione democratica continuino a essere calpestati.

L’Università degli Studi di Udine ha aderito fin dagli esordi alla campagna “Verità per Giulio Regeni” lanciata da Amnesty International Italia e da La Repubblica, esponendone lo striscione su Palazzo Florio, allora sede del Rettorato, e al polo dei Rizzi.
Giulio Regeni è stato più volte ricordato negli organi collegiali, in occasione di iniziative istituzionali e sui nostri mezzi di comunicazione, per mantenere vivo il ricordo del ricercatore friulano e alta l’attenzione sulla vicenda umana e giudiziaria.

Anche in questa tragica ricorrenza la comunità universitaria di Udine e del Friuli si stringe al dolore della mamma, del papà, della sorella e di tutti gli amici e parenti di Giulio nel ricordo di un giovane che è diventato esempio di libertà, di passione e di dedizione allo studio e alla ricerca.
Un esempio, certo, per gli studenti universitari, per i giovani ricercatori, ma anche per le Università, per il corpo docente, per chi gestisce la ricerca e dovrebbe creare le condizioni necessarie di sicurezza, per tutelare le attività dei propri studenti.

Anche la Conferenza dei Rettori (CRUI) ha più volte ribadito la richiesta forte di verità e giustizia per Giulio Regeni e rivendicato per tutti i ricercatori il diritto e il dovere di poter svolgere la loro attività in ogni contesto collaborando con gli altri nel nome della scienza. Per questo, e per Giulio, ancora molto rimane da fare.

Solo pochi giorni fa il MUR ha istituito cinque premi per tesi di laurea magistrale e di dottorato, intitolati alla memoria di Giulio Regeni. Il bando, gestito dalla CRUI, vuole valorizzare la competenza maturata da studenti universitari e giovani ricercatori su temi riguardanti l’attuazione concreta della tutela dei diritti umani negli ambiti economici, sociali e politici.

Sullo stesso tema

Martedì 8 Marzo

Università di Udine e Amnesty International uniti per avere «verità per Giulio Regeni»

Il ringraziamento all’Ateneo dalla Circoscrizione Friuli-Venezia Giulia della Sezione italiana di Amnesty International

Venerdì 12 Febbraio

Verità per Giulio Regeni