Grande attenzione e partecipazione al primo evento di una serie

Cantiere Friuli, Officina Comunità Persone e Servizi Sociosanitari: ecco i modelli da imitare

Buone pratiche per dare supporto agli anziani protagoniste a Tolmezzo

«Questi dodici progetti sono progetti delle nostre comunità e sono stati analizzati, studiati e selezionati per la loro capacità di raggiungere l'obiettivo di creare reti, superare la solitudine e aiutare a superare e integrare una condizione di fragilità». Lo ha detto oggi a Tolmezzo il prof. Silvio Brusaferro, docente del DAME di Uniud e referente dell'Officina "Comunità, persone e servizi sociosanitari" di Cantiere Friuli dell'Università di Udine, introducendo i dodici progetti attivi in Friuli, pensati per supportare le persone anziane attraverso l’attivazione di reti solidali, che sono stati presentati al Cinema David davanti a una folta platea per iniziativa della stessa Officina, impegnata anche sul tema dell'invecchiamento.

«Il motivo per cui è partito il progetto di Cantiere Friuli ed è nato esattamente un anno fa il sito www.orientasalute.it – ha continuato Brusaferro -:è un assunto scientifico: la solitudine riduce la vita e la qualità della vita. Per una vita più lunga e migliore, dunque, dobbiamo creare relazioni sociali e reti che supportino le persone e in particolare gli anziani, una delle categorie oggi più numerose in regione, i quali vanno aiutati a superare una situazione di fragilità o compensarla, attraverso reti persone e di tecnologie che possono aiutare le persone a sviluppare la rete». Poi Brusaferro ha annunciato che l'Officina intende «replicare questo evento in altre aree della regione, poiché il nostro territorio è ricco di questi esempi che possono essere replicati in altre comunità, ma bisogna farli conoscere e promuoverne l'imitazione» .

Sul palco del David sono sfilate, con la moderazione di Paolo Del Torre, dodici associazioni chiamate a raccontare le proprie iniziative: “No alla solit'Udine” (Comune di Udine e associazioni firmatarie del protocollo), il progetto “Dina Scalise Onlus” (Pagnacco), “Una rete di relazioni” a cura di Camminare Insieme e Anteas (Lestizza), lo Sportello Amministratore di Sostegno di Codroipo (Anteas, Codroipo), “Noi con voi” dell'omonima organizzazione di volontariato di Mortegliano. Lavariano e Chiasellis, “Pro Senectute” dell'omonima onlus Pro Senectute Città di Udine, “Vieni con Noi” dell'Auser Volontariato “R.Feruglio”(Udine), “Saluta il tuo vicino” del Servizio Sociale dei Comuni UTI Tagliamento e Commissione Anziani dell’Osservatorio Sociale del Comune di Casarsa della Delizia, “Animazione in rete” del Servizio sociale dei comuni della Carnia, “Vivacemente Talmassons” del Comune di Talmassons, “A mente aperta” del Comune di Pozzuolo (Assessorato Salute e Politiche Sociali) e “Uniti per crescere insieme” proposta da Friulclaun associata a Vip italia (Viviamoinpositivo) a Pozzuolo del Friuli. A tutti i progetti è stato poi consegnato un attestato con l'obiettivo di riconoscere ufficialmente l'impegno portato avanti da queste realtà ogni giorno sul territorio.

Dopo l'apertura dei lavori a cura di Silvio Brusaferro, gli interventi di Fabiola De Martino, vicesindaco del Comune di Tolmezzo, Mauro Pascolini, delegato al progetto Cantiere Friuli e la relazione introduttiva “Un anno di Orienta Salute” a cura di Carolina Laperchia giornalista e responsabile di Produzione del Progetto, e del dr Mario Casini, medico e responsabile scientifico del progetto. «La giornata di oggi ci ha permesso di festeggiare un anno di Orienta Salute, progetto universitario sperimentale per parlare di salute con un linguaggio semplice, accessibile ed efficace e con prodotti multimediali» , ha detto Laperchia, mentre il dottor Casini ha sottolineato che «da medico mi sono reso conto di come la multimedialità può essere uno strumento importantissimo per una buona relazione terapeutica». Alessandro Cavarape della Clinica medica DAME Uniud e ASUFC, in rappresentanza del Gruppo Active Ageing, ha spiegato che questo è «formato da ricercatori appartenenti a settori scientifico-disciplinari differenti che si sono riuniti per lavorare insieme sull'invecchiamento attivo». A conclusione della mattinata, la cerimonia di consegna degli attestati alle associazioni, voluta per riconoscere ufficialmente l'impegno portato avanti da queste realtà ogni giorno sul territorio.

A conclusione della mattinata, la cerimonia di consegna degli attestati alle associazioni, voluta per riconoscere ufficialmente l'impegno portato avanti da queste realtà ogni giorno sul territorio. All'evento, molto partecipato, sono intervenuti anche Riccardo Riccardi, vicepresidente della Regione con delega alla Salute e alle Politiche sociali, Damiano Degrassi della Fondazione Cref, Giuseppe Napoli di Federsanità ANCI, Lodovico Cattaruzzi, in rappresentanza del Rotary (l'evento è stato sostenuto anche da Rotary Club Udine, Udine Nord e Udine Patriarcato). Il vicegovernatore Riccardi ha annunciato che «alla rete delle buone prassi, riconosciuta e sostenuta dalle normative regionali, intendiamo affiancare un provvedimento mirato al problema della solitudine: una condizione che vivono persone a volte vicine, e che spesso è trascurata, ma rischia di creare situazioni rese purtroppo evidenti da emergenze sulle quali ormai non è più possibile intervenire».

Napoli ha evidenziato che Federsanità «si unisce con entusiasmo al lavoro di Orienta Salute, considerandolo un patrimonio di tutta la comunità regionale e di ha avuto una brillante idea, a cominciare dall'università di Udine, dal prof. Brusaferro e dai suoi validissimi collaboratori» e ha poi espresso il suo apprezzamento per i dodici progetti presentati, «dove amministrazioni comunali valide e organizzazioni di volontariato generose – ha detto - si mettono insieme con un unico obiettivo, porre al centro la persona, in questo caso la persona anziana, magari rimasta sola, e nuclei familiari di uno o massimo due persone».

Cattaruzzi ha ribadito il convinto appoggio all'iniziativa da parte del Rotary. «In questo momento è per noi fondamentale – ha detto - svincolare i rapporti sociali da quelli economici e il volontariato accresce l'autonomia delle persone, riportando la cultura di solidarietà e di coinvolgimento diretto che era tipica dei nostri paesi».

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