C'è un cuore Uniud nel "grattacielo migliore del pianeta"

Fra i tre progettisti del “Bosco Verticale”, Giovanni La Varra del nostro Ateneo

Il Bosco Verticale - progettato da Giovanni La Varra, docente di composizione architettonica e urbana del nostro Ateneo, Gianandrea Barreca dell’Università di Genova e Stefano Boeri del Politecnico di Milano - si è aggiudicato lo scorso 12 novembre a Chicago il premio come “migliore architettura del mondo 2015” assegnato dal Council on Tall Buildings and Urban Habitat e promosso dal Illinois Institute of Technology di Chicago.

 
Il prestigioso riconoscimento si aggiunge all’International highrise award 2014, ricevuto nel novembre dello scorso anno al concorso internazionale di architettura promosso dal Museo di architettura di Francoforte e da Dekabank, che ogni due anni premia il grattacielo più bello e innovativo del mondo.
 
Il Bosco Verticale, grattacielo costituito da due torri abitative di 80 e 112 metri di altezza con le facciate rivestite da oltre 800 alberi, è stato recentemente costruito a Milano, nel quartiere Porta Nuova Isola.
 
Giovanni La Varra, del Dipartimento di ingegneria civile e architettura, spiega che «Bosco Verticale è l’idea di un’architettura biologica che demineralizza le superfici urbane utilizzando la mutante policromia delle foglie per le sue facciate e che affida a uno schermo vegetale il compito di creare un adeguato microclima e di filtrare la luce solare». Una costruzione che «punta a incrementare la biodiversità delle città diventando un sensore urbano della ricolonizzazione vegetale e animale spontanea e a costituire un microclima che, al contempo, produce ossigeno e filtra poveri sottili, anidride carbonica, l'irraggiamento e la polluzione acustica».
 
A Chicago, nel corso della premiazione in cui la costruzione è riuscita ad avere la meglio su concorrenti del calibro del One World trade Center di New York, è stato definito – questa la motivazione - «un esempio unico nell'utilizzo del verde in altezza e in proporzione. La "facciata vivente" dell'edificio, che incorpora numerosi alberi e oltre 90 specie di piante, svolge il ruolo di interfaccia attiva per l'ambiente circostante. Ciò che rende l'idea eccezionale è l'azione delle piante, che agiscono come estensione della copertura esterna dell'edificio». La giuria ha definito «innovativa l'esplorazione della vitalità del verde su tali altezze».

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