Eletto con l’81% delle preferenze dei votanti, resterà in carica fino a 2022

Dipartimento di Area medica: Leonardo Sechi eletto nuovo direttore

Obiettivi: consolidare corsi di laurea e di specializzazione; rafforzare la ricerca d’impatto nazionale e internazionale; ridefinire i rapporti con l’Azienda ospedaliero universitaria, in primis per la formazione

Leonardo Sechi
Leonardo Sechi è il nuovo direttore del Dipartimento di Area medica dell’Università di Udine. Ordinario di medicina interna, Sechi succede a Silvio Brusaferro, passato alla presidenza dell’Istituto Superiore di Sanità. L’elezione è avvenuta in Consiglio di Dipartimento lo scorso 9 settembre: su 113 aventi diritto i votanti sono stati 93 (82%), le schede valide 78, di cui 75 a favore di Sechi (81% dei votanti), 9 le schede bianche e 6 quelle nulle. Sechi è attualmente direttore della Clinica Medica dell’Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine e direttore della Scuola di specializzazione in Medicina interna.

Tre i principali obiettivi del neoeletto direttore. «Il consolidamento – sintetizza Leonardo Sechi - dei corsi di laurea e di corsi di specializzazione; il rafforzamento della ricerca con la promozione della trasversalità nei temi di lavoro individuando filoni che siano di forte impatto nello scenario della ricerca nazionale e internazionale; la ridefinizione degli atti formali pertinenti all’Azienda ospedaliero universitaria con l’obiettivo di presidiare al suo interno le funzioni di prioritaria rilevanza per la formazione degli studenti».

In particolare, nell’ambito della didattica «ci dovremo impegnare – precisa Sechi - nel consolidamento del corpo docente dei vari corsi di laurea. Andrà, inoltre, attentamente monitorato il sostegno ai requisiti delle Scuole di specializzazione su cui, come testimoniato dalle recenti procedure di accreditamento, sono stati fatti significativi passi in avanti. Sia nell’ambito clinico che in quello di base, si dovrà dare sostegno a quei settori scientifico disciplinari che nel breve termine, per cessazioni di servizio o altre motivazioni, si troveranno in grave carenza di figure docenti, in particolar modo nei settori in cui il carico didattico è più rilevante. Inoltre, un lavoro istruttorio fatto da specifici gruppi di lavoro potrebbe valutare l’avvio di scenari particolarmente innovativi, ad esempio con corsi di laurea in lingua inglese, percorsi Medical Doctor/PhD e specializzazione PhD, corsi di master, inserimento di corsi multidisciplinari verticali nei corsi di laurea».

Sul fronte della ricerca «ritengo fondamentale – dice Sechi – che il nostro Dipartimento focalizzi il proprio interesse sviluppando la propria strategia su uno o più progetti core che ne diventino elemento fortemente caratterizzante, avendo il pregio della trasversalità e in cui tutti si possano identificare, con il fine di creare quella massa critica che è premessa necessaria per accedere a finanziamenti significativi in ambito nazionale e internazionale. Questa strategia, valorizzando la vocazione già esistente al trasferimento tecnologico e sfruttando al massimo le sinergie tra ricerca di base e ricerca clinica, potrà avere inoltre una fondamentale ricaduta nell’inserimento del nostro Dipartimento nel mainstream della ricerca italiana ed europea».

In ambito clinico, le tematiche da affrontare saranno quelle relative al rinnovo del Protocollo d’intesa tra l’Università e la Regione e la costruzione del conseguente Atto aziendale. «Gli aspetti problematici da affrontare non mancheranno di certo – sottolinea Sechi -, essendo le scelte future frutto di un complesso equilibrio tra le esigenze di tipo assistenziale che l’Azienda sanitaria universitaria integrata considera in prima istanza e gli obiettivi formativi e scientifici relativi alle nostre specifiche funzioni. Tale equilibrio andrà calato all’interno di una riorganizzazione generale del sistema sanitario regionale e andrà perseguito senza perder mai di vista l’elemento fondamentale che è la valorizzazione e la tutela delle discipline necessarie alla formazione. All’interno di queste discipline sarà necessaria la massima attenzione affinché aspetti pertinenti alla attribuzione di risorse umane e tecnologiche, all’organizzazione del lavoro e alla assegnazione degli obiettivi aziendali vengano declinati in maniera finalizzata a uno svolgimento ottimale delle attività didattiche e scientifiche oltre che assistenziali».

Infine, l’attenzione agli aspetti strutturali ed edilizi riguarda, secondo Sechi, sia la didattica che la ricerca. «Al fine di garantire una adeguata recettività, anche in considerazione dell’incremento del numero degli studenti, non dovrà mancare – sottolinea Sechi - l’attenzione agli aspetti dell’edilizia delle aule di lezione ed esercitazione, già positivamente avviata per i corsi dei primi anni, così come dovrà essere significativamente migliorata la capacità di accoglimento degli studenti nelle aree cliniche». Nell’ambito della ricerca «è di importanza prioritaria l’attenzione rivolta agli aspetti strutturali sia nelle nuove sedi (padiglione Scrosoppi, padiglione Ancelle) che nella sede di piazzale Kolbe. In entrambi questi contesti si dovrà fare il massimo sforzo per mettere a frutto le potenzialità esistenti mettendo a disposizione strutture adeguate in termini di spazi, personale tecnico e attrezzature, garantendo un supporto amministrativo nella pianificazione e nella gestione dei progetti di ricerca, favorendo l’aggregazione interdisciplinare e coinvolgendo in modo più diretto le componenti non universitarie dell’azienda ospedaliera, anche con l’obiettivo di sviluppare una interlocuzione più fluida sul piano normativo».

Nato ad Alghero (Ss) 61 anni fa, Leonardo Sechi si è laureato con lode in Medicina e chirurgia nel 1982 e poi specializzato in Cardiologia e in Nefrologia all’Università di Sassari. Durante i primi 8 anni dopo la laurea ha fatto numerose esperienze professionali in ospedali italiani ed europei. È stato Research Fellow alla University of California di San Francisco (UCSF) dal 1990 al 1992 e successivamente Visiting Professor nella stessa università fino al 1999. È a Udine dal 1992 come ricercatore, dal 1999 professore associato e dal 2002 professore ordinario di Medicina interna. Dal 1992, ha sempre svolto attività di insegnamento nell’ambito del corso di laurea in Medicina.

Direttore della Clinica Medica dell’Università di Udine dal 2001, ha diretto le Scuole di specializzazione in Medicina interna, Geriatria e Medicina d’urgenza. Già Direttore degli ex Dipartimenti di Patologia e medicina sperimentale e clinica e del Dipartimento di Scienze mediche sperimentali e cliniche (DISM), è stato vice-preside dell’allora facoltà di Medicina, nonché prorettore dell’Università di Udine. Dal 2008 è direttore del Dipartimento assistenziale integrato di Medicina Interna dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Udine.

Sechi è membro della Giunta nazionale del Collegio dei Professori di Medicina interna, responsabile di un Centro di Eccellenza Europeo per lo studio dell’Ipertensione Arteriosa. Ha ricevuto numerosissimi premi e onorificenze per l’attività scientifica in congressi internazionali tra cui una “Senior Fellowship” della US Fulbright Commission e più di recente ha ricevuto la nomina di Fellow dell’American College of Physicians. Membro di organi direttivi di Società Scientifiche nazionali e internazionali, ricopre ruoli editoriali in numerose riviste scientifiche internazionali. Ha all’attivo oltre 1000 pubblicazioni scientifiche tra articoli scientifici, editoriali, capitoli di libri, monografie e contributi ai congressi.

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