Giulio Regeni: il diritto e il dovere di fare ricerca

La Conferenza dei rettori chiede verità e manifesta la solidarietà del mondo universitario italiano ai familiari del giovane studioso

L’angosciosa vicenda di Giulio Regeni ci interpella come persone e come studiosi. 

Sappiamo che l’attività scientifica è fatta di dedizione e sacrificio. Sappiamo che essa ci sospinge per sua stessa natura ai limiti del conosciuto. Sappiamo che essa pone dilemmi morali a volte laceranti. Non possiamo però accettare che essa comporti la morte per mano di altri uomini. Non possiamo accettare che la volontà di conoscere e far conoscere sia frenata dall’intimidazione. 

Perciò, come studiosi, ribadiamo, di fronte alla tragedia di Giulio, che il posto di un ricercatore è quello in cui la ricerca lo chiama. Rivendichiamo il diritto e assumiamo il dovere di fare ricerca in ogni contesto e di collaborare fraternamente in ogni contesto con tutte le persone di scienza. 

Oggi, riconoscere davvero questo diritto e questo dovere vuol dire impegnarsi con urgenza e sincerità a fare emergere la verità sulla fine di Giulio. La Conferenza dei Rettori delle Università italiane richiede questa verità con forza e intanto manifesta ai familiari di Giulio la profonda simpatia del mondo universitario italiano.

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