L'evento si è svolto lo scorso 1 febbraio nel polo economico

Grande successo per l'Univax Day all'Università di Udine

Vi hanno partecipato circa 400 studenti delle scuole superiori delle province di Udine, Gorizia e Pordenone

L'Univax Day nell'aula 'Strassoldo' del polo economico dell'Ateneo

Grande successo lo scorso 1° febbraio all'Università di Udine per Univax Day, la giornata di formazione, ideata nel 2018 dalla Società Italiana di Immunologia, per sensibilizzare gli studenti delle scuole superiori sul tema delle vaccinazioni. Vi hanno partecipato, infatti, circa 400 ragazzi, riuniti nell’aula 3 del Polo economico giuridico, provenienti dagli istituti superiori delle province di Udine, Gorizia e Pordenone. Le scuole hanno responsabilmente accolto l’invito dell’ateneo, confermando la necessità di comunicare ai più giovani attraverso “esperienze” di ascolto e dialogo con scienziati capaci di fargli comprendere il funzionamento delle nostre difese e l’importanza della protezione offerta dai vaccini.


«Purtroppo – dice Carlo Pucillo, ordinario di patologia generale e immunologia dell’Università di Udine –, il tema è ancora oggetto di contestazione no-vax, ma quel che importa è l’educazione dei ragazzi, affinché possano prendere subito le distanze dai ciarlatani che pervadono media, rete e social è bene sappiano discernere le fake news dalla verità scientifica e dalla divulgazione sana capace di generare salute per la comunità intera».
 
Scoop e scandali di ogni genere sui vaccini hanno minato la credibilità di un presidio fondamentale per la vita, grazie al quale oggi sono 50 milioni le morti evitate. «Gli 8 mila casi di morbillo tra 2017 e 2018 - precisa Pucillo - ci dicono però che l’attenzione alle coperture deve restare alta e per fare questo è fondamentale fugare ogni dubbio sugli effetti della vaccinazione e cancellare una volta per tutte la correlazione del vaccino MPR e malattie che hanno spesso base genetica come l’autismo, purtroppo il risultato dell’atteggiamento colpevole e dissennato di un medico radiato dall’Ordine, Andrew Wakefield».

All’incontro, introdotto e moderato dalla giornalista Maria Santoro, ha partecipato come relatrice anche la dottoressa Linda Gallo (responsabile del servizio di Prevenzione malattie infettive, vaccinazioni e medicina dei viaggi dell’Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine) per spiegare come i vaccini abbiano migliorato la qualità della vita umana e come si scandisce il calendario vaccinale dalla nostra nascita. «Ci si concentra sempre – afferma Gallo – sul numero delle vaccinazioni, troppe e inutili, ma poco sull’efficacia questo farmaco che ci regala le giuste risorse per rispondere all’aggressione di virus e batteri potenzialmente mortiferi».

Ma perché ancora vacciniamo per la polio? Ad oggi soltanto il vaiolo è stato eradicato dal mondo intero, la polio pur non essendo più presente in Italia dal 2002 circola liberamente in altri Paesi. «Per questo motivo - prosegue Gallo -, continuiamo a somministrare il vaccino. I virus camminano sulle gambe delle persone, si spostano e possono raggiungerci in viaggio, a casa, nel luogo di lavoro».

Molte le domande dei ragazzi alla fine dell’incontro. «La curiosità, la fame di conoscenza che hanno dimostrato – concludono i relatori – ci fanno sperare che il mondo possa ancora diventare un posto migliore e sicuro».

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