Letture, convegni e mostre dal 19 al 22 aprile in Ateneo

Il risveglio della dea Triuna con alcuni tra i maggiori scrittori in lingua inglese

Per ripercorrere l’indagine su presenza e significato di archetipi femminili e sul modello di partnership nella letteratura inglese

        Da giovedì 19 a domenica 22 aprile l’università di Udine sarà lo scenario per il risveglio della dea Triuna (Venere/Diana/Ecate, o Vergine/Madre/Crone). Tra presentazioni dei più recenti risultati di progetti di ricerca internazionali a essa dedicati, mostre, musica e letture, attraverso le testimonianze e la presenza di alcuni tra i maggiori scrittori internazionali contemporanei e rappresentanti delle letteratura e poesia nativa, dall’australiano David Malouf all’indiano Kannada S. L. Bhyrappa, dal cheyenne Lance Henson alla sudafricana Natalia Molebatsi, il convegno “The Goddess awakened, partnership studies in education and world literatures in english” ripercorrerà l’indagine della presenza e del significato dei diversi aspetti dell’antica dea e di altri archetipi femminili, svolta in due periodi interpretati come momenti speculari e concettualmente collegati. «Da una parte – precisa Antonella Riem, docente di letteratura inglese e organizzatrice dell’iniziativa – la letteratura inglese del Rinascimento, dall’altra le letterature contemporanee in lingua inglese». L'ingresso a convegni, mostre ed eventi è libero.
 
            “The Goddess awakened” si aprirà alle 9 di giovedì 19 aprile nella sala Convegni di via Petracco 8 a Udine. Il convegno offrirà spazio a linguaggi espressivi che rispettano le tradizioni culturali di altri popoli e culture, portando un messaggio di solidarietà alle molteplici varietà linguistiche ed etniche, non solo locali, ma anche nazionali e internazionali. La prima giornata di interventi sarà dedicata alle più recenti acquisizioni scientifiche sulla complessa rete di rapporti tra il decentramento delle culture occidentali e il fenomeno della globalizzazione, «allo scopo di comprendere – precisa Riem – quelle dinamiche e implicazioni generate dal conflitto tra la cultura occidentale “globalizzante” e le “nuove” culture locali costrette a recuperare soggettività nell’ambito del “discorso”».
 
            Ospiti d’eccezione, dalle 9 di venerdì 20 aprile, lo scrittore australiano David Malouf, una delle figure maggiori della letteratura in lingua inglese nel panorama internazionale, e lo scrittore indiano Kannada S.L. Bhyrappa, prolifico romanziere di grande spessore nel vasto scenario delle letterature indiane, che leggeranno dai loro testi e si racconteranno, il primo attraverso una registrazione in dvd realizzata appositamente per il convegno. Sabato 21 aprile, dalle 9, leggeranno i loro versi il poeta cheyenne Lance Henson e la poetessa sudafricana Natalia Molebatsi, tra i più rappresentativi scrittori della letteratura e della poesia nativa del mondo.
 
            Due le mostre che saranno allestite in occasione del convegno. La mostra fotografica sulla dea Triuna organizzata da Alessandro Grossato, dedicata ai miti e simboli del Sacro Femminile per riscoprire la capacità di entrare in sintonia con il mondo e la natura, attraverso il linguaggio archetipico delle figure e delle rappresentazioni della Dea, sarà visitabile in atrio di Palazzo Antonini e in aula 4 in via Petracco 8 a Udine, insieme alle archeo-sculture e dell’artista friulana Bernarda Visentini. L’inaugurazione si terrà giovedì 19 aprile e la mostra sarà visitabile dalle 9 alle 19 dal lunedì al venerdì, fino al 30 aprile.
 
            Al convegno, spicca la presenza di due università indiane, Mysore e Bangalore, insieme a Milano Cattolica e Lecce, tutte parte integrante di un innovativo progetto di internazionalizzazione della ricerca coordinato da Antonella Riem. Il convegno raccoglie i risultati di una serie di iniziative e progetti di ricerca internazionali «che hanno esaminato – ricorda Riem – da un lato la reazione della letteratura inglese del Rinascimento/tardo Rinascimento nei confronti della cultura dominante, vista come strumento di una visione “nativa” della sovranità femminile all’interno di/contrapposta a precedenti archetipi, dall’altro il modo in cui le letterature in lingua inglese reagiscono alla visione “dominante” del mondo, re-inscrivendo il loro passato/futuro in narrazioni che si concentrano su nuove forme “native” di una divinità spesso androgina, femminile o semi-umana e semi-animale».

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