In Friuli si studia la cucina del futuro: presentato il progetto "Lak-Living for all kitchen"

Iniziativa congiunta ricerca-impresa co-finanziata dalla Regione FVG

La cucina del futuro sarà domotica e più accessibile per tutti. Uno spazio in cui anche anziani e disabili potranno muoversi con facilità, controllare le funzionalità di tutta la casa e vivere in un ambiente sicuro e a basso impatto energetico. La “living-for-all-kitchen”, la cucina “vivibile per tutti”, è il nuovo ambizioso progetto promosso da un gruppo di imprese (Snaidero capofila, SIPRO, Inoxfim, Teletronica e Mediastudio) in collaborazione con Università di Udine, Fondazione Snaidero, Friuli Innovazione e AREA Science Park.

“Un’iniziativa – come ha sottolineato Paolo Bravin, direttore generale di Snaidero Rino Spa, durante la presentazione odierna in Confindustria – nella quale Snaidero svolge un ruolo di integratore di competenze e professionalità provenienti da diverse imprese della filiera produttiva, con l’obiettivo di  mettere a punto un prodotto innovativo ma anche di creare nuovo potenziale di business per le aziende, grazie all’impiego dei risultati tecnico-scientifici che emergeranno”.

Ma LAK è anche e soprattutto una nuova iniziativa di collaborazione tra ricerca e impresa, premiata e co-finanziata dalla Regione Friuli Venezia Giulia con in bandi del POR FESR 2007-2013, “che avevano l’obiettivo di accrescere la competitività e le basi scientifiche e tecnologiche delle imprese mettendo in rete realtà grandi e piccole, università, enti di ricerca e parchi scientifici e tecnologici” come ha spiegato Ketty Segatti della Direzione centrale istruzione università e ricerca della Regione Friuli Venezia Giulia “un modello dal quale ci auguriamo possano nascere delle collaborazioni stabili sotto forma di reti di imprese.”

Le attività di ricerca, illustrate da Felice Pietro Fanizza direttore della Fondazione Snaidero, partono dall’analisi dei bisogni di persone anziane e con lieve disabilità cognitiva per creare un nuovo concept di cucina che integri tecnologie domotiche e servizi innovativi a distanza utili a tutti. L’ambiente-cucina sarà dotato di moderni dispositivi domotici e ICT, come sistemi di riconoscimento dell’utente, interfacce e sistemi di comunicazione a banda larga per l’interazione audio/video con il resto della casa e con il mondo esterno, per consentire alle persone di tenersi in contatto con i familiari, i vicini ed in generale con la rete di assistenza sociale e sanitaria. Con queste tecnologie, inoltre, si potranno tenere sotto controllo anche i consumi energetici, la qualità dell’aria, i sistemi di illuminazione e di sicurezza di tutta la casa. “La priorità – ha spiegato Fanizza - è data proprio alla sicurezza, in termini di riduzione degli incidenti domestici che spesso coinvolgono anziani con problemi di mobilità, orientamento o graduale perdita della memoria, e che si trovano da soli in casa; su queste basi – ha affermato Fanizza – sarà molto interessante anche ripensare ad un nuovo modo di interazione con i servizi di assistenza e di socializzazione a distanza, che preveda l’utilizzo delle tecnologie domotiche”.

Le attività del progetto, che ha una durata di 32 mesi, sono svolte in partnership con il Dipartimento di Ingegneria Elettrica Gestionale e Meccanica dell’Università di Udine, riconosciuto a livello internazionale per gli studi sulle reti di telecomunicazione, che ha anche il compito di validare sul piano tecnico-scientifico le soluzioni indagate. La fase sperimentale si concluderà con la realizzazione di un dimostratore che servirà a testare le prestazioni del nuovo concept di cucina direttamente con gli utenti finali.

Il coordinamento progettuale è affidato a Friuli Innovazione e ad Area Science Park che si occuperanno anche di stimolare il networking con altri attori regionali, nazionali e internazionali della filiera produttiva domotica per favorire la diffusione e il trasferimento dei risultati. “Un aspetto importante di progetti come LAK - ha fatto notare il direttore di Friuli Innovazione Fabio Feruglio - è proprio il ruolo di coordinamento svolto dai parchi scientifici e tecnologici regionali nella costruzione delle partnership e, spesso anche nella proposta di idee progettuali. Un modello che si è rivelato molto efficace, premiato dalla nostra Regione, e che in futuro potrebbe essere consolidato ed esteso anche ad altre misure di finanziamento”.

FONTE: COMUNICATO STAMPA FRIULI INNOVAZIONE