Opera degli Atenei di Udine e Yaoundè 1 con il sostegno
della Regione e del governo camerunense

Inaugurato in Camerun il laboratorio di sicurezza alimentare più moderno dell'Africa centrale

Certificherà la salubrità dei prodotti di origine animale contribuendo
a migliorare la qualità della vita delle popolazioni africane

È “targato” Università di Udine il più grande e moderno laboratorio di ricerca per la sicurezza alimentare del Camerun, realizzato nella capitale Yaoundè. Un centro di eccellenza nato dalla collaborazione tra le università di Udine e Yaoundè 1, con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e del programma europeo di cooperazione Edulink - progetto Live, e il sostegno del Ministero degli allevamenti, pesca e industrie di origine animale del Paese africano. Obiettivo del laboratorio è garantire la salubrità dei prodotti alimentari di origine animale e contribuire così a migliorare la qualità della vita dei camerunensi e delle popolazioni degli altri Paesi dell’Africa centrale. Per la sua realizzazione la Regione FVG e l’Università di Udine hanno investito circa 100 mila euro. L’Ateneo friulano ha contribuito all’impresa progettando il laboratorio; donando e installando gran parte della strumentazione; formando tecnici, esperti e veterinari che lavoreranno nella struttura. Un’apposita convenzione tra gli atenei di Udine e Yaoundè 1 e i Ministeri camerunensi competenti garantirà la buona e condivisa gestione del centro.

Oltre alle attività di controllo su tutta la filiera della carne e del pesce, il centro sarà adibito alla ricerca, alla sperimentazione e alla formazione degli operatori del settore. Composto da otto laboratori settoriali su una superficie di circa 300 metri quadrati, la struttura è divisa in due sezioni, quella di microbiologia degli alimenti e quella di tossicologia. Operativamente, il laboratorio effettuerà controlli sui campioni ufficiali prelevati dagli organi di vigilanza e dai servizi veterinari camerunensi. Inoltre, è attrezzato per ricerche di tipo microbiologico, parassitologico e sulla qualità degli alimenti a uso umano e zootecnico; per ricerche di residui di trattamenti farmacologici e di contaminanti ambientali su derrate alimentari mediante indagini tossicologiche. 

Alla cerimonia d’inaugurazione hanno partecipato, fra gli altri, l’ambasciatore d’Italia in Camerun Stefano Pontesilli, il delegato dell’Università di Udine per i rapporti con i Paesi dell'Africa Subsahariana Marco Galeotti e il rettore dell’Università di Yaoundè 1 Maurice Aurelien Sosso.

Dieci anni di collaborazione tra l’Università di Udine, le autorità del Camerun e l’Ateneo di Yaoundé 1 hanno permesso di organizzare molte iniziative grazie al sostegno del programma europeo Edulink Live, per le attività scientifiche, di formazione tecnica e superiore, e della Regione FVG (Servizio integrazione europea, rapporti internazionali e gestione finanziaria, nell’ambito della L.R.19/2000 “Interventi per la promozione, a livello regionale e locale, delle attività di cooperazione allo sviluppo e partenariato internazionale”) nell’ambito della cooperazione allo sviluppo. 

In particolare, corsi di aggiornamento per oltre un terzo dei medici veterinari del Camerun; il supporto alle attività didattiche dell’istituenda Facoltà di medicina veterinaria dell’Università di Ngaunderè; la creazione di un sistema di formazione continua per medici veterinari camerunensi attuata dal Ministero degli allevamenti, pesca e industrie di origine animale; il miglioramento dei metodi di ispezione veterinaria presso il Macello pubblico di Yaoundé. A queste azioni vanno aggiunte quelle dell’equipe di zootecnia coordinata al professor Edi Piasentier volte al miglioramento genetico della razza ‘Zebù Goudali’ con la Pezzata rossa italiana e la diffusione della fecondazione artificiale per lo Zebù.

«La realizzazione all’estero di un nuovo laboratorio della nostra Università – spiega il professor Galeotti – è un grande risultato, frutto dello sforzo sinergico dell’Ateneo e delle istituzioni locali e nazionali che conferma il ruolo strategico dell’internazionalizzazione per l’Università di Udine e, in particolare, la sua vocazione per la zootecnia e le scienze veterinarie, anche nell’ambito di progetti di ricerca e di cooperazione transnazionali».

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