Iniziativa del dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali e associazione Ermes di Colloredo

L'arte contemporanea invade l'Università di Udine Cristina Treppo espone a palazzo Caiselli

Percorso di sculture e installazioni nel cortile e nelle sale affrescate dell’edificio
La mostra “Riabitare” dell’artista udinese è visitabile dal 2 al 23 dicembre

Dal 2 al 23 dicembre l’arte contemporanea “invade” palazzo Caiselli, sede dell’Università di Udine, con la mostra personale “Riabitare” dell’artista udinese Cristina Treppo. Un percorso di lavori site specific composto di sculture e installazioni che si snodano nel cortile e lungo le sale del palazzo, dove interagiscono con gli affreschi. Filo conduttore dell’intervento è l’idea di abitare un luogo inteso anche, metaforicamente, come spazio della mente.
 
La mostra – visitabile da lunedì a venerdì dalle 8 alle 19.30 – sarà inaugurata venerdì 2 dicembre, alle 12, a palazzo Caiselli, in vicolo Florio 2 a Udine. A conclusione della rassegna, venerdì 23 dicembre, sarà presentato il catalogo, con testi di Denis Viva e Carlo Sala, che documenterà le opere esposte. L’iniziativa è promossa dal dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali dell’Ateneo friulano e dall’Associazione culturale ‘Ermes di Colloredo’ con il sostegno della Regione FVG e di ‘Palinsesti’. Per ulteriori informazioni: tel. 0432 66100, www.palinsesti.org, www.cristinatreppo.com.
 
«L’esposizione delinea la ricerca di Cristina Treppo volta a indagare una oggettualità portatrice di emozioni», spiega il coordinatore dell’evento Alessandro Del Puppo, ricercatore di Storia dell’arte contemporanea all’Università di Udine. «Ci troviamo davanti alle presenze di una sorta di casa ideale – sottolinea Del Puppo – che l’autrice ha definito “fantasmatica”, carica di un lato oscuro che può generare inquietudine e disagio. Lampadari di vetro scintillanti sono sospesi su strutture minimali e le vediamo galleggiare come delle misteriose visioni cariche di suggestioni».
 
La mostra
Nel cortile di palazzo Caiselli sono collocati dei calchi in cemento che rimandano a vasellami del passato. Presente e antico si mescolano stravolgendo la percezione degli oggetti, che possono apparire come residui d’un cantiere, oppure il segno di una civiltà lontana. Accanto a questo stanno le “inclusioni”, sculture dove elementi d’arredo sono “imprigionati” da colate di cera che creano una situazione atemporale, provocando nello spettatore una sensazione opprimente e rassicurante al tempo stesso.
 
Il percorso espositivo continua all’interno del palazzo. Qui le opere entrano in relazione con gli affreschi che caratterizzano alcune sale dell’edificio. Tra stanze e scaloni, appaiono delle opere che hanno la forma di oggetti decontestualizzati dalla loro funzione originaria, oramai divenuta superflua. Ciò che domina questi lavori è il senso di equilibrio che regge la costruzione, in senso fisico ed estetico. Elementi che sono la manifestazione di un’incombente precarietà di questo ipotetico cantiere, che pian piano edifica materie tangibili ed emotive.
 
Cristina Treppo
Dopo un periodo trascorso a Berlino e un workshop con Luciano Fabro, Cristina Treppo si laurea in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia specializzandosi in Arti visive e Discipline dello spettacolo. Ha esposto in un centinaio di mostre personali e collettive in Italia, Cipro, Germania, Lituania, Regno Unito, Stati Uniti. Collabora con la Galleria Michela Rizzo a Venezia e la Galleria Yvonne Arte Contemporanea a Vicenza. Vive e lavora a Udine.

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