Cerimonia lunedì 8 giugno, alle 10, al Conservatorio “Tomadini” di Udine

L'Ateneo laurea honoris causa Gio Batta Morassi, maestro liutaio carnico

Sarà proclamato dottore magistrale in Discipline della musica, dello spettacolo e del cinema

Il grande saggio della liuteria internazionale contemporanea, il carnico Giovanni Battista (Gio Batta) Morassi, sarà insignito dall’Università di Udine della laurea magistrale honoris causa in Discipline della musica, dello spettacolo e del cinema. La cerimonia di conferimento del massimo riconoscimento accademico si terrà lunedì 8 giugno, con inizio alle 10, al Conservatorio statale di musica “Jacopo Tomadini” di Udine (via Treppo 4). Il maestro Morassi è noto in tutto il mondo per le sue doti di costruttore e restauratore di strumenti ad arco, ma anche come studioso del legno per la fabbricazione e la manutenzione degli strumenti musicali. L’assegnazione della laurea honoris causa è stata proposta dal dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali con il sostegno dei dipartimenti di Scienze agrarie e ambientali e Scienze umane.

Il programma della cerimonia prevede i saluti del rettore Alberto Felice De Toni e del direttore del dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali, Neil Harris. Seguirà la laudatio di Morassi, intitolata “La liuteria: arte nobile e preziosa che tramuta l’anima della foresta in suono. In onore di Gio Batta Morassi”. A tenerla saranno Giorgio Alberti, professore di assestamento forestale e selvicoltura, e Roberto Calabretto, professore di musicologia e storia della musica e coordinatore del corso di laurea magistrale in Discipline della musica, dello spettacolo e del cinema. Dopo la proclamazione a dottore honoris causa, il maestro Morassi svolgerà la sua lectio magistralis da titolo “Il saper fare liutario: dalla conoscenza del legno alla tradizione dello strumento musicale”.

Al termine, alle 11.30 circa, concerto perviolino e pianoforte con Aleš e Ilario Lavrenčič. In programma musiche di Aram Il’ič Chačaturjan (dal Concerto in Re maggiore) e Niccolò Paganini (Mosè – Fantasia sulla quarta corda. Tema con variazioni sulla preghiera “Dal tuo stellato soglio” dal “Mosè in Egitto” di Gioacchino Rossini).

Tuttora attivo alla Scuola internazionale di liuteria “Antonio Stradivari” di Cremona, Gio Batta Morassi è nato ad Arta Terme nel 1934 e cresciuto a Camporosso, dove ha ancora forti legami. Secondogenito di una famiglia numerosa, all’inizio degli anni ‘50 una borsa di studio della Camera di commercio di Udine lo portò a Cremona a studiare l'arte della liuteria, campo in cui è diventato il sommo maestro riconosciuto a livello artigianale. Morassi ha ricevuto numerosi riconoscimenti in Italia ed all’estero per la sua pluridecennale attività e ha preso parte a giurie di concorsi nazionali ed internazionali. Tra i numerosi riconoscimenti si segnalano la nomina a Cavaliere al merito della Repubblica Italiana (1988), il conferimento della Croce d’oro al merito del Presidente della Repubblica Ungherese (1997) e la partecipazione alla giuria del Concorso internazionale di liuteria “P.J. Tchaikovsky” di Mosca (2007).

Ha inoltre fondato l'Associazione liutaria italiana, la Cooperativa editoriale liutaria e si è occupato della formazione di giovani liutai italiani e stranieri. Ha collaborato a molte riviste specialistiche, partecipato a rassegne, mostre, mercati nazionali e internazionali e ha tenuto conferenze e seminari in Europa, Stati Uniti, Giappone, Cina, Taiwan, Corea del sud e Messico.

L’attività del maestro, oltre che dare lustro all’antica arte liutaria italiana attraverso la costruzione di strumenti musicali unici nelle loro caratteristiche sonore e la conservazione di patrimoni di notevole interesse storico-culturale, ha rappresentato un importante elemento di valorizzazione degli aspetti culturali relativi al bosco. Attraverso la sua attività professionale e di divulgazione, Morassi è riuscito a valorizzare gli aspetti relativi alla selvicoltura e alla coltivazione del legno di risonanza dei boschi alpini, soprattutto friulani, come quelli della foresta di Tarvisio. Qui, in boschi attentamente gestiti secondo i principi della selvicoltura naturalistica, crescono rare piante di abete rosso, di almeno 150 anni di età, che forniscono questo pregiato legno già impiegato da Antonio Stradivari e da altri grandi maestri liutai del Seicento e Settecento, quali i Guarnieri e gli Amati. Questo legno, studiato e testato da molte università e laboratori di ricerca, presenta infatti caratteristiche fondamentali che ne migliorano la capacità di trasmettere il suono.

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