Laudatio affidata ad Antonino Morassi

Laurea honoris causa a Ezio Bortolussi, campione nell’edilizia complessa

La cerimonia il 26 luglio alle 17 nell’aula Strassoldo del Polo di via Tomadini. Dottore in Ingegneria Civile. 400 palazzi in tutto il mondo

Appuntamento venerdì 26 luglio alle ore 17 nell’aula Marzio Strassoldo del polo economico dell’Università di Udine, in via Tomadini a Udine, per la solenne cerimonia di conferimento della laurea magistrale ad honorem in Ingegneria Civile a Ezio Bortolussi, esperto a livello mondiale nel settore delle costruzioni, al quale fanno capo circa 400 palazzi, tra grattacieli ed edifici complessi, realizzati dalle ditte che lo annoverano tra i fondatori o soci, tra le quali, NewWay Forming, azienda molto nota, importante e altamente considerata su scala internazionale.

Nato ad Arzene (Pn) il 25 settembre 1943, secondo di quattro figli di Natale e Maria Piasentin, Ezio ha mosso i suoi primi passi in una piccola comunità, dove ha sviluppato un forte senso di appartenenza al mondo friulano e da dove è partito per ingegnarsi, con volontà e intelligenza, nel cercare, in diverse parti del mondo, la strada di una vita fatta di creatività, impegno e spirito di iniziativa.

Uomo di sport e filantropo, Bortolussi ha ricevuto numerosi premi e incarichi: Cavaliere della Repubblica Italiana dal 2005, presidente onorario di “Friends of Ferrari”, associazione che opera a favore dei bimbi gravemente ammalati, socio benemerito della Famê Furlane di Vancouver, presidente onorario del Columbus Soccer Club (importante squadra di calcio nel British Columbia, Canada), cittadino dell’anno nel British Columbia nel 2013 secondo la Confratellanza Italo-Canadese di Vancouver, e presidente del Comites (Comitato Italiani Estero) di Vancouver sempre nello stesso anno. Dall’amministrazione comunale di Arzene il 18 aprile 2014 è stato riconosciuto come cittadino degno di lode per motivi di merito e di filantropia, e nel 2014 ha ricevuto dalla Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, la Medaglia d’Argento “per aver onorato la terra d’origine del Friuli e dell’Italia”.

La commissione di laurea è composta dal magnifico rettore dell’Università di Udine, Alberto De Toni, dal direttore del DPIA, Dipartimento politecnico di ingegneria e architettura, prof. Marco Petti, dai coordinatori, prof. Stefano Sorace e Nicola Baldo, dai docenti Gaetano Russo e Antonino Morassi, ordinario di Scienza delle Costruzioni al DPIA, al quale è stato affidato l’incarico di pronunciare la laudatio.

Ecco alcune delle motivazioni espresse dagli esperti in merito alla proposta per il conferimento della Laurea ad honorem. «L’attività di Ezio Bortolussi come costruttore di edifici in cemento armato di grande altezza è risultata propria di un ingegnere estremamente qualificato nelle operazioni di cantieri caratterizzati da alta qualificazione e complessità» (prof. Claudio Amadio, Ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso l’Università degli Studi di Trieste); «Una capacità superiore di individuare problemi e soluzioni tipici della progettazione e gestione del cantiere di un grande edificio» (prof. Fabrizio Vestroni, Ordinario di Scienza delle Costruzioni all’Università “La Sapienza” di Roma); «Passione per la costruzione, conoscenza diretta della pratica del cantiere, intuizione, cultura tecnica e ricerca dell’innovazione hanno reso Ezio Bortolussi uno straordinario interprete dell’Ingegneria Civile dei nostri tempi» (prof. Carmelo Gentile, Ordinario di Tecnica delle Costruzioni al Politecnico di Milano).

Questo il programma della cerimonia: in apertura, gli indirizzi di saluto del rettore Alberto De Toni, e del prof. Marco Petti, direttore del DPIA, del presidente dell'Ente Friuli nel Mondo, Adriano Luci. A seguire, la laudatio del prof. Antonino Morassi, sul tema “Ezio Bortolussi: dalla valigia ai grattacieli”. Poi, il conferimento della laurea magistrale, e la lectio del neodottore Ezio Bortolussi sul tema “Innovazione e tradizione nella progettazione e gestione del cantiere di edifici alti in cemento armato”. Al termine, il canto del “Gaudeamus” a cura del coro G. Pressacco dell’Università di Udine.

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