Il 29 e 30 giugno nel Collegio del Mondo Unito

Le sfumature del passivo in italiano: a Duino i massimi esperti di linguistica

Ospite d’onore lo strenuo difensore del plurilinguismo Claude Hagège

"L'acqua è sprecata", "l'acqua viene sprecata", "l'acqua andrà sprecata": quante sono le sfumature della forma passiva in italiano? Trovano riscontro nelle altre lingue? Per mettere in risalto i fattori di complessità e di specificità del passivo italiano, in un'ottica di confronto con le altre lingue come francese e tedesco, ma anche arabo, berbero, persiano e ungherese, i massimi esperti internazionali di linguistica si ritroveranno il 29 e 30 giugno nella sede del Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico in via Trieste 29 a Duino Aurisina, per il convegno “Attorno al passivo in italiano e in altre lingue”.
 
Organizzato dall’Università di Udine assieme alla Sorbonne di Parigi, all’Università di Franche-Comté e all’associazione linguistica CRL, sotto il patrocinio della Regione FVG, Promoturismo e Alliance Française Trieste, il congresso ospiterà linguisti di fama internazionale, tra cui Claude Hagège, grande difensore del plurilinguismo molto conosciuto a livello mediatico in Francia, ma anche in Italia, per le sue accese prese di posizione riguardo alla difesa della lingua italiana nei confronti dell'inglese. Sarà inoltre presente Anna Giacalone Ramat, che ha dato l’impulso agli studi sull’italiano parlato da stranieri, determinando soprattutto i diversi stadi d’acquisizione. Tra i suoi numerosi studi si è spesso soffermata sulla questione del passivo italiano, mostrando che ogni varietà linguistica è governata da propri principi di organizzazione.
 
«L’Università di Udine ricopre da anni un ruolo-chiave nell'insegnamento delle lingue straniere – sottolinea Sonia Gerolimich, membro del comitato organizzatore del convegno - con un’ampia offerta di insegnamenti sia per le lingue tradizionali sia dell'Est, oltre ad un’intensa attività di promozione del plurilinguismo. Questo convegno internazionale offrirà l’occasione per approfondire la tematica legata alla difesa del plurilinguismo, considerando che ogni lingua ha le sue sfumature, che rispecchiano anche un modo di essere. Il passivo italiano ne è un esempio, con le sue strutture particolari e le sue numerose nuance, mentre molte altre lingue, come il francese, ne possiedono uno solo, oppure alcune, come l'ungherese non ne possiedono nessuno. Ciò dimostra che le idee, i concetti, le rappresentazioni mentali possono essere molto diversi da una comunità linguistica all'altra e che questo aspetto è legato alla struttura della propria lingua, come dice Dan Slobin (1991) con la sua formula: “thinking for speaking”». Per il pubblico l’iscrizione al convegno ammonta a 25 euro al giorno (30 euro per i due giorni). L’iscrizione è gratuita per i membri della CRL e per gli studenti delle università italiane.
 
Il programma.
Dopo l’apertura dei lavori a cura di Sonia Gerolimich, Claire Martinot e Cristina Castellani, porterà i saluti di benvenuto Christia Chiaruttini Leggeri , Console Onorario di Francia a Trieste. Interverrà quindi Claude Hagège (Collège de France, Parigi) su “Le passif et la modalisation”. A seguire:Paolo Driussi (Università di Udine-Corrispondenze dell’uso di forme passive in una lingua che non le conosce), Silvia Verdiani (Università Potsdam, Università di Torino, Università di Genova - Gli effetti della simultaneità. Valori anaforici del passivo nella comunicazione politica multimodale online: un confronto fra italiano, francese, spagnolo e tedesco); Vasile Rus (Università Babeș-Bolyai Cluj-Napoca, Romania - La diatesi passiva nella visione dei grammatici greci e latini. Una lettura critica); Andrea Sansò (Università dell’Insubria, Como - La diacronia dei passivi con andare e venire in prospettiva tipologica); Alberto Bramati (Università di Milano - L’emploi du passif dans la traduction en italien du pronom clitique indéfini ON); Sophie Raineri (Università Paris Nanterre, Francia - Analyse contrastive français/italien de SE VOIR et VEDERSI employés comme auxiliaires du passif); Cristina Castellani (Università de Franche Comté, Francia - Opposition des formes du passif italien en essere et venire dans les Évangiles); Iris Jammernegg (Università di Udine - Le funzioni del passivo nel discorso sociale: sistemi tedeschi e italiani a confronto).
 
Venerdì 30 giugno dalle 9 sono previsti gli interventi di Claude Muller (Università di Bordeaux Montaigne, Francia - Imperfection et lacunes des passifs du français); Pierre Jalenques (Università di Rouen, Francia - Pour une analyse sémantique compositionnelle du passif périphrastique en français); Raja Gmir-Ezzine (Università di Tunisi - Diathèse passive et diathèse circonstancielle en français: structures apparentées au passif au moyen de (se) voir); Jacques François (Università di Caen Basse-Normandia, Francia - À quel titre le passif concerne-t-il les lexicographes? Les Verbes Français et la perspective passive); Ruggero Druetta (Università di Torino - Comment il est fait d’une pierre deux coups. Passif impersonnel: passif et impersonnel?); L’houssaine El Gholb  (Institut Royal de la Culture amazighe, Ryad, Rabat, Marocco - Les aspects morphologiques et syntaxiques du passif en amazighe (Berbère); Badreddine Hamma (Università di Orléans, Francia - Tentative de classification des «compléments d’agent» dans les énoncés passifs achevés et dans les énoncés longs à sens passif); Afagh Hamed Hachemi, Inalco Paris e Farhad Ghorbanzade (Accademia della lingua e letteratura persiana, Teheran - Le passif, est-il une structure syntaxique propre à la langue persane? Quelles possibilités offre le persan pour la traduction de telles structures bien fréquentes en français); Anna Giacalone-Ramat (Università di Pavia - Passifs non prototypiques dans la comparaison italo-français); Cristiana De Santis (Università di Bologna - Obbedire ed essere obbedito/a: sul passivo dei verbi preposizionali); Amr Helmy Ibrahim, (Università di Franche Comté & Paris-Sorbonne, Francia - Passif? Occultif? Modalisation aspectuelle? Du français à l’italien en passant par l’arabe).
 
I relatori.
Claude Hagège, ‘enfant prodige' della linguistica francese (secondo la definizione di Lorenzo Renzi) è sinologo ed esperto di lingue esotiche. Entrato non ancora cinquantenne al Collège de France, è direttore di ricerca in Linguistica strutturale all’École Pratique des Hautes Études a Parigi. Ha ricevuto alcuni tra i più prestigiosi riconoscimenti internazionali. Poliglotta, conosce e/o parla circa una cinquantina di lingue, tra cui italiano, inglese, arabo, cinese, ebraico, russo, guaranì, ungherese, navajo, Punjabi, persiano, malgascio, malese, Hindi, Fula, quechua, tamil, tetela, turco e giapponese. Ha pubblicato più di venti libri e ha scritto centinaia di articoli. Ha ricevuto varie onorificenze e riconoscimenti.
Anna Giacalone Ramat è una linguista italiana di fama internazionale, una delle principali studiose europee di grammaticalizzazione e di acquisizione linguistica. È attualmente professore emerito di linguistica presso l'Università degli Studi di Pavia. Ha insegnato linguistica e sociolinguistica in diverse università, italiane e straniere, ricoprendo inoltre importanti incarichi a livello internazionale. I suoi principali interessi di ricerca sono la linguistica storica, la grammaticalizzazione, la tipologia linguistica e la linguistica acquisizionale.
Andrea Sansò è docente di Glottologia e Linguistica applicata all'Università dell’Insubria (Como). I suoi interessi di ricerca includono: linguistica tipologica e storica; variazione linguistica nelle lingue d'Europa e del Mediterraneo; studio di fenomeni morfosintattici delle lingue classiche (latino e greco) alla luce della moderna ricerca tipologica.
Jacques François è professore emerito di Linguistica all’Università di Caen e vicepresidente della Società Linguistica di Parigi. È stato direttore di unità di ricerca linguistiche e co-direttore di importanti riviste come Syntax & Semantics. Specialista di lingua francese e tedesca, abbraccia un campo vastissimo di studi linguistici, spaziando tra storia della linguistica e filosofia del linguaggio, tra semantica e sintassi. Sta ultimando un vasto progetto relativo alla terminologia marittima per gli scambi commerciali e la dominazione dei mari dal 17° al 19° secolo.
Claude Muller è professore emerito di linguistica all’Università di Bordeaux. È stato visiting professor presso numerose università straniere in Germania, Belgio, Israele, Danimarca e Giappone. I suoi interessi di ricerca riguardano in particolare la sintassi e la semantica del francese e questioni di subordinazione.

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