Incontro pubblico lunedì 5 febbraio alle 16.30 a Udine

L'identità del Friuli dal punto di vista economico, antropologico e della scienza politica

Secondo tappa di analisi multidisciplinare finalizzata all’elaborazione di proposte giuridiche per un nuovo modello di governo di area vasta

La recente modifica dello Statuto speciale con l’istituzione delle “Unioni territoriali intercomunali” disegna uno scenario nuovo, che pone sfide di natura istituzionale e di tutela delle identità territoriali. Per questo, l’“Officina autonomia e istituzioni” del progetto dell’Ateneo di Udine “Cantiere Friuli. L’Università che ri-costruisce”, intende analizzare l’identità Friuli in una prospettiva scientifica e multidisciplinare, al fine di metterla correttamente a fuoco e, di conseguenza, poter elaborare adeguate proposte giuridiche sul piano amministrativo e istituzionale. Dopo aver esaminato la storia, la geografia e la lingua del Friuli, il prossimo seminario pubblico affronterà il tema da altre tre prospettive disciplinari, ovvero economia, antropologia e scienza politica.
L’appuntamento, dal titolo “L’identità del Friuli necessità e valore di un approccio scientifico e multidisciplinare”, è in programma lunedì 5 febbraio alle 16.30 nella sala convegni della Fondazione Friuli, in via Manin 15 a Udine.

 
Dopo i saluti del rettore dell’Università di Udine, Alberto De Toni, e del delegato per il Territorio e progetto Cantiere Friuli, Mauro Pascolini, alle 16.40 introdurrà i lavori la delegata per le Autonomie locali e coordinatrice dell’Officina, Elena D’Orlando. Il seminario sarà moderato dal giornalista Paolo Mosanghini. A seguire, dalle 16.50, Roberto Grandinetti, docente di economia e gestione delle imprese dell’Università di Padova, parlerà di Sviluppo economico e identità in Friuli: dall’industrializzazione senza fratture alla globalizzazione. Sabrina Tonutti, antropologa, analizzerà l’Identità in Friuli fra eredità e progetto. Marco Stolfo, dottore di ricerca in Storia del federalismo e dell’unità europea, parlerà de Il Friuli che c’è e quello che serve. Idee, visioni e posizioni. Seguirà il dibattito e, alle 18.30, la chiusura dei lavori.
 
«L’obiettivo dell’“Officina autonomia e istituzioni” – ricorda la coordinatrice Elena D’Orlando - consiste nella delineazione di nuovi modelli organizzativi per il livello di governo di area vasta, che non si traducano in mere soluzioni burocratico-amministrative, ma esprimano le peculiarità del territorio e della comunità di riferimento e siano quindi capaci di rendersi promotrici del loro sviluppo strategico, sia sotto il profilo economico, che culturale e sociale. Per ripensare l’assetto istituzionale del Friuli e, di conseguenza, dell’intera Regione, è dunque fondamentale una seria riflessione sull’identità, come matrice della differenziazione e dell’autonomia, riflessione che, in quanto tale, deve necessariamente venire prima di qualunque ragionamento giuridico».

 

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