Convegno venerdì 13 maggio a palazzo Antonini a Udine

L'insegnamento delle lingue nelle scuole del FVG

Proposte e prospettive in una riflessione pubblica organizzata
da Centro internazionale sul plurilinguismo e Agenzia nazionale
per lo sviluppo dell’autonomia scolastica

I dati di un’indagine fra dirigenti scolastici, insegnanti di lingue, studenti

Interventi di Max Bruschi, consigliere del Ministro dell’Istruzione;
Roberto Molinaro, Elena Lizzi, Furio Honsell, Daniela Beltrame

Fare il punto sull’insegnamento delle lingue nelle scuole secondarie di secondo grado della regione. È l’obiettivo del convegno “Quali lingue, quante lingue nelle scuole del Friuli Venezia Giulia” in programma venerdì 13 maggio, alle 15, nella sala Gusmani di palazzo Antonini a Udine. Ad organizzarlo sono il Centro internazionale sul plurilinguismo (Cip) dell’università di Udine e l’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica (Ansas) del Friuli Venezia Giulia. Le conclusioni dell’incontro saranno tratte da Max Bruschi, consigliere del ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca (Miur).

Nell’occasione verranno presentati i primi risultati di un’indagine fra dirigenti scolastici, insegnanti di lingue e studenti del Friuli Venezia Giulia tesa a fotografare l’esistente e a delineare possibili scenari futuri utili al territorio. Il convegno intende infatti avviare un percorso di divulgazione delle esperienze plurilingui maturate nelle scuole della regione – dall’inglese alle lingue transfrontaliere come sloveno e tedesco, al francese e spagnolo, al friulano, lingua minoritaria tutelata dalla legge – e sollecitare una riflessione sul tema.
 
Apriranno i lavori il rettore, Cristiana Compagno; la preside della facoltà di Lingue e letterature straniere, Antonella Riem Natale; il sindaco del Comune di Udine, Furio Honsell; l’assessore all’Istruzione della Provincia di Udine, Elena Lizzi; il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame, e l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Molinaro.
 
Interverranno poi i coordinatori dell’incontro: Giorgio Ziffer, direttore del Centro internazionale sul plurilinguismo, e Alessandra Missana, direttore regionale dell’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica (Ansas) del Miur. Seguiranno le relazioni e le testimonianze di dirigenti scolastici e insegnanti. Una tavola rotonda concluderà l’incontro. Vi parteciperanno il vicepresidente di Confindustria Udine, Roberto Ganzitti, il vicedirettore di Confcommercio Udine, Caterina Segat, e insegnanti di lingue delle scuole secondarie di secondo grado.
 
«La grande ricchezza linguistica di questa regione, posta al confine col mondo germanico e slavo – evidenzia Ziffer –, dovrebbe costituire un ulteriore stimolo per fare tutto il possibile per potenziare l’insegnamento linguistico nella scuola secondaria di secondo grado».

«In una regione transfrontaliera come il Friuli Venezia Giulia – sottolinea Missana – sono maturate nel tempo esperienze plurilingue importanti che hanno accresciuto le possibilità di sviluppo dei rapporti economici e di amicizia coi Paesi vicini. Nelle nostre scuole l’insegnamento e l’apprendimento di più lingue sin dalla più tenera età è un’eccellenza cognitiva e sociale che non può andare dispersa».

Le risposte ai questionari

Dai questionari compilati dai dirigenti scolastici della regione (oltre il 50 per cento del totale) emerge che in quasi tutte le scuole superiori di secondo grado regionali la prima lingua insegnata è l’inglese. In due istituti, a Pordenone e a Udine, la lingua principale è il tedesco. La seconda lingua è soprattutto il tedesco, seguita da francese e spagnolo. Fra le lingue insegnate figura anche il friulano. La metà dei dirigenti scolastici che hanno risposto dichiara di aver attivato percorsi e modalità per mantenere l’insegnamento della seconda lingua con attività extracurriculare, oppure utilizzando la quota di autonomia e flessibilità di cui dispone la scuola. Fra i suggerimenti avanzati figura soprattutto quello di potenziare il numero di ore d’insegnamento di tedesco, francese e spagnolo. Due terzi dei dirigenti che hanno risposto dichiara inoltre di applicare nelle loro scuole il metodo CLIL che prevede l’insegnamento di una specifica materia esclusivamente in una lingua straniera. In particolare, matematica, storia, filosofia e scienze, soprattutto in inglese e tedesco, e, in provincia di Udine, anche in friulano.

 
Per i docenti che hanno risposto al questionario, la scelta della prima lingua d’insegnamento è determinata soprattutto e innanzitutto dalle preferenze degli studenti e delle loro famiglie, poi per rispondere alle esigenze provenienti dal territorio. Infine, in base alle risorse interne e al numero di cattedre disponibili. La maggioranza dei docenti chiede il potenziamento delle ore d’insegnamento delle lingue, l’aumento di scambi e stage all’estero e l’istituzione di classi con lingue opzionali. Per i docenti i modi per aumentare le opportunità di apprendimento e insegnamento delle lingue sono costituiti prevalentemente dall’applicazione del metodo CLIL. Questo sistema infatti, secondo gli insegnanti, consente di aumentare il contatto e la sicurezza con la lingua insegnata, la motivazione e soprattutto evidenza l’uso concreto della lingua.
 
Degli studenti coinvolti dal questionario (ha risposto quasi il 25 per cento degli iscritti alla prima superiore della regione) oltre il 55 per cento studia l’inglese, il 24 per cento il tedesco, il 12 per cento lo spagnolo, il 6 per cento il francese e poi via via le altre lingue (sloveno, russo, italiano, cinese). Circa la metà degli studenti non ha avuto la possibilità di scegliere la lingua (diversi i motivi: la scuola non offriva alternative, studi già iniziati, ecc.), quasi il 40 per cento invece lo ha fatto guardando al futuro e cioè possibilità lavorative o diffusione della lingua. Quasi l’11 per cento ha scelto invece tenendo conto dei consigli della famiglia, della scuola o degli amici.
 
Gli interventi al convegno
l programma prevede una serie di interventi di dirigenti scolastici e insegnanti. Giuliana Cinelli, dirigente scolastico del liceo scientifico “Le Filandiere” di San Vito al Tagliamento (Pordenone) interverrà sul tema “Lo studio delle lingue: opportunità, problemi, proposte”. Vania Di Narda, vicario dirigente scolastico dell’Educandato “Uccellis” di Udine parlerà di “Metodologie didattiche in classi multiculturali e plurilinguistiche”. Antonia Teresa Stricchiola, insegnante del liceo scientifico “Paolo Diacono” di Cividale del Friuli si concentrerà su esempi di prassi didattica nell’insegnamento della seconda lingua straniera. Infine, Adriana Sartor, insegnante del liceo classico “Walther von der Vogelweide” di Bolzano porterà alcuni esempi di esperienze didattiche della seconda lingua in Sudtirolo.

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