Questionario online, dal 12 al 24 ottobre, per tutta la comunità universitaria

Mobilità sostenibile: campagna di monitoraggio nelle università italiane

Udine vi partecipa in quanto ateneo aderente alla Rete delle università per lo sviluppo sostenibile

 L’Università di Udine partecipa all’indagine sullo stato e sulle prospettive della mobilità sostenibile, promossa dal Coordinamento nazionale dei mobility manager delle università Italiane con l’obiettivo di rendere la mobilità condivisa senso comune e buona pratica quotidiana. L’indagine, che si svolgerà attraverso un questionario che gli atenei aderenti all’iniziativa sottoporranno alla comunità universitaria, è uno strumento di fondamentale importanza nell’ambito di una campagna di monitoraggio e di analisi delle abitudini di mobilità, in particolare quella condivisa, della popolazione universitaria, dove si sta progressivamente facendo strada una terza via alternativa e intermedia tra l’uso del veicolo privato e quello del servizio pubblico: l’utilizzo condiviso dei mezzi di trasporto.

 
In quanto ateneo aderente alla Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus), prima esperienza di coordinamento e condivisione tra tutti gli atenei italiani impegnati sui temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale, «siamo ben contenti – sottolinea Francesco Marangon, coordinatore del gruppo di lavoro Rus dell’ateneo friulano - di collaborare a iniziative come quella dell’indagine sulla mobilità, dato che si tratta uno dei temi rilevanti per una gestione sostenibile degli atenei e quindi anche dell’Università di Udine. Auspichiamo quindi che le risposte siano molte perché daranno un importante spunto di riflessione e di programmazione anche per le nostre iniziative locali».
 
L’indagine sulla mobilità si basa su un’indagine online che, per l’Università di Udine, si svolgerà dal 12 al 24 ottobre e potrà potenzialmente coinvolgere circa 2.400 persone appartenenti alla comunità universitaria e oltre 15 mila studenti.
 
Le istituzioni comunitarie e nazionali hanno promosso azioni tra loro complementari e sinergiche. Tra queste, sicuramente, i sistemi di sharing mobility, la cui implementazione ha tratto una spinta primaria dalla crisi economica ma che mostra capacità di crescita a prescindere dalla situazione economico-sociale.
 
«Analizzare gli spostamenti da e per le sedi universitarie - dice Maurizio Pernice, direttore generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche del ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare - è un punto di partenza importante per pianificare un insieme di azioni che permettano il passaggio verso forme di mobilità ambientalmente sostenibili ed economicamente vantaggiose. In questo contesto, la diffusione dei sistemi di sharing mobility, oltre allo sviluppo di tecnologie innovative e al potenziamento dei servizi pubblici, riveste un ruolo fondamentale per una win-win strategy della governance delle tematiche ambientali di interesse generale».
 

Il Coordinamento nazionale dei mobility manager delle università Italiane è parte integrante della Rus, istituita a luglio di quest’anno dalla Crui - Conferenza dei rettori delle università Italiane e prima esperienza di coordinamento e condivisione tra tutti gli atenei italiani impegnati sui temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale. La finalità principale della Rus è la diffusione della cultura e delle buone pratiche di sostenibilità, all’interno e all’esterno degli atenei, mettendo in comune competenze ed esperienze, in modo da incrementare gli impatti positivi in termini ambientali, etici, sociali ed economici delle azioni messe in atto dalle singole università.

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