Incontri il 29 novembre e il 12 e 13 dicembre

Progettazione multimediale digitale e società complesse

A Pordenone, seminari organizzati dal corso di laurea magistrale in Comunicazione multimediale con il Consorzio universitario

La progettazione multimediale digitale e la complessità delle sfide che attendono la società globalizzata sono il filo conduttore di un ciclo di seminari su “Reti, dati, media, strumenti e progetti per società complesse” organizzati a Pordenone dall’Università di Udine (Ceponella sede del Consorzio universitario, in via Prasecco 3/a. Gli incontri sono promossi dal corso di laurea magistrale in Comunicazione multimediale e tecnologie dell’informazione (Cmti), indirizzo in Interaction design, del dipartimento di Scienze matematiche, informatiche e fisiche (Dmif).

Il programma prevede venerdì 29 novembre, alle 9.30, il seminario di Massimo Conte su “Il mondo nella rete. Ri-costruire reti ecologiche”. «Per governare la complessità delle reti in cui viviamo – spiega Conte – è necessario conoscerne il funzionamento: le caratteristiche di una rete dipendono dai soggetti e dalle connessioni tra i nodi che la compongono. Nel seminario si esploreranno alcuni concetti chiave della scienza delle reti: nodi e legami, centralità dei nodi, resilienza degli ecosistemi, diffusione attraverso le reti – virus biologici e informativi –, gradi di separazione».

Nell’appuntamento successivo, giovedì 12 dicembre, alle 9.30, Antonella Varesano parlerà di “Social digital innovation: come trovare soluzioni creative nel digitale”. «I modelli di design – dice Varesano, anticipando i contenuti dell’incontro – sono tra i temi principali in ambito tecnologico e a tal fine il seminario affronterà quello della progettazione creativa applicata ai living lab di matrice europea quale possibile riposta al mutamento degli stili di vita e al miglioramento etico e sostenibile del pianeta».

Data visualization: gestire la complessità mediante narrazioni visive” è invece il tema che Michela Lazzaroni affronterà nell’incontro di venerdì 13 dicembre, alle 9.30. «La data visualization – spiega Lazzaroni – è uno strumento per gestire la complessità mediante un approccio grafico e narrativo. Il seminario ripercorrerà le fasi di progettazione dalla raccolta dei dati al modello visivo, e in particolare si concentrerà sulla costruzione della “storia” che i dati possono raccontare. Verrà inoltre fornito un dataset su cui imbastire operativamente una o più data visualization».

In precedenza, il 22 novembre, Paolo Atzori aveva spiegato il ruolo dell’“Interaction design per lo sviluppo urbano della quarta rivoluzione industriale”. In particolare, illustrando il modello dinamico di analisi denominato “Metabolismo urbano”, lo strumento di pianificazione più efficace per combattere la scarsità di risorse di fronte alla rapida crescita economica.

«Questo ciclo di seminari tematici – sottolineano Gian Luca Foresti e Stefano Mizzaro, rispettivamente direttore del dipartimento e coordinatore dei corsi di studio in Scienze e tecnologie multimediali e Comunicazione multimediale e tecnologie dell’informazione della sede di Pordenone – si inquadra nell’offerta didattica e formativa che l’Università di Udine propone agli studenti, orientata e fortemente collegata al territorio, nello sforzo di aggiornare e collegare la formazione universitaria alle esigenze di una società sempre più complessa e in continua evoluzione».

«Nello scenario digitale – spiega Giuseppe Marinelli De Marco, ideatore dell’iniziativa e docente di Design dello spazio e sistemi multimediali al corso di laurea magistrale in Comunicazione multimediale e tecnologie dell’informazione – il rapporto fra cultura e creatività assume una posizione cruciale per poter contribuire alla soluzione di temi delicatissimi, come il passaggio verso le smart city, il contrasto allo spreco alimentare, la valorizzazione dei nostri beni culturali, comunicare le prassi sanitarie del futuro, come pure la costruzione di nuovi brand competitivi e nuovi modelli narrativi per il nostro sistema delle Pmi. In mezzo a tutto ciò stanno le nuove eco-metodologie non lineari derivanti dalle scienze della complessità che introducono un nuovo sguardo sulle future conoscenze e competenze professionali e che attraverso questo ciclo di seminari iniziamo a proporre agli studenti».

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