Giornata di studi martedì 15 maggio alle 15.30 a Palazzo Alvarez

Ritratto di Nino Rota dallo schermo al palcoscenico

Il restauro dell’archivio del Teatro Comunale di Treviso affidato al laboratorio Mirage del Dams di Gorizia

        Riscoprire la figura di Nino Rota al di là del suo volto più noto, legato alla musica per film e ai sodalizi con i registi che hanno fatto la storia del cinema, come Fellini, Visconti, Zeffirelli: un punto di vista che riporta alle radici del compositore, figlio della cosiddetta “Generazione dell’Ottanta”, allievo di Ildebrando Pizzetti e Alfredo Casella, e alla sua irresistibile attrazione per il teatro, d’opera e di balletto. A questo momento fondamentale dello spettacolo italiano del Novecento l’Università degli Studi di Udine dedicherà la giornata di studi “Nino Rota dallo schermo al palcoscenico” che si terrà martedì 15 maggio alle 15.30 nell’Aula C di Palazzo Alvarez a Gorizia. All’incontro interverranno il presidente di Teatri SpA Treviso Gianfranco Gagliardi (L’esperienza di Teatri SpA: la valorizzazione dell’archivio storico per il conseguimento dei suoi fini), del critico musicale della rivista “Musica” Gianni Gori (Rota e Il cappello di paglia, ovvero La rigenerazione), Francesco Lombardi dell’Archivio Rota della Fondazione Giorgio Cini di Venezia (Coi vostri orecchi udrete e non intenderete, coi vostri occhi guarderete e non vedrete…Un angelo caduto sulla terra e un autoritratto di Nino Rota) e i docenti del Dams dell’Università di Udine Roberto Calabretto e Alessandro Argentini che parleranno, rispettivamente, de “La strada di Gelsomina dalle luci dello schermo al palcoscenico” e “Le opere di Nino Rota al Teatro Comunale di Treviso. Riversamento conservativo delle registrazioni su nastro”, analizzando alcuni momenti salienti del rapporto di Rota con il teatro: le opere “Il cappello di paglia di Firenze” e “La visita meravigliosa” e il balletto “La strada”.
 
        «Le tre composizioni – spiega Argentini - sono state rappresentate anche al Teatro Comunale di Treviso, nel corso delle stagioni dal 1973 al 1993. Le audioregistrazioni degli spettacoli sono custodite nell’archivio del teatro assieme alle testimonianze di decenni di attività teatrale e divulgativa. In accordo con l’Ateneo friulano e Teatri SpA di Treviso, le operazioni di catalogazione, riversamento e restauro dell’archivio si svolgono presso il laboratorio d’eccellenza Mirage del Dams dell’Università di Udine a Gorizia, che si occupa di conservazione e restauro dei documenti sonori». Nel corso del seminario, il pianista friulano Matteo Andri interpreterà alcuni preludi e valzer di Rota, a testimonianza conclusiva della complessiva coerenza della sua attività teatrale, sinfonica, cameristica e filmica, tutta volta al recupero della tradizione operistica e strumentale sette-ottocentesca nell’ambito del linguaggio musicale contemporaneo. Sono in programma 15 Preludi per pianoforte, Due Valzer sul nome di Bach, I Circus–Waltz, II Valzer-Carillon.

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