Il ministero finanzia l'incubatore d'impresa di Friuli innovazione

Le nuove imprese? Si costruiranno in laboratorio

Grazie al progetto Techno-seed

L’Università di Udine farà nascere alcune imprese “in laboratorio”. In che modo? Con un “incubatore universitario di primo miglio”, ovvero un luogo protetto dove i giovani potranno usufruire, ad esempio, di consulenze per i prototipi, di analisi comparative e prove sperimentali. Coloro che vogliono tentare la via dell’impresa avranno così una chance in più. Una possibilità di sperimentare la loro idea imprenditoriale con maggiori margini di sicurezza prima di lanciarsi sul mercato. Il primo incubatore dell’Università di Udine si chiama Techno-seed e opererà nel settore delle tecnologie digitali.

Il progetto, presentato dal Consorzio Friuli innovazione, è stato l’unico del Nordest a rientrare fra gli 11 scelti e finanziati dal ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato su 22 proposte arrivate da università e centri di ricerca di tutta Italia (fra gli altri i progetti dell’ateneo bolognese, del politecnico di Torino, del Centro italiano ricerche aerospaziali). L’incubatore, finanziato con un milione 661 mila euro, si svilupperà in 54 mesi con un periodo iniziale di 4 mesi per la progettazione esecutiva, sarà ospitato nel Parco scientifico e tecnologico di Udine e sarà gestito attraverso tre sportelli: imprenditoriale, tecnologico e aziendale. Incubatori di questo tipo esistono già nei politecnici di Milano e Torino e a Pisa. Ora anche l’ateneo friulano ne avrà uno. Una grande occasione per i giovani neo-laureati: tutti coloro che hanno un’idea per dar vita ad un’azienda ad alto contenuto tecnologico possono presentare il loro progetto. Se sarà considerato valido, riceveranno assistenza e finanziamenti.

Cos’è e cosa farà l’incubatore. Si tratta di un sistema che si pone quattro obiettivi di base: diffondere una maggiore cultura imprenditoriale fra gli studenti universitari, attivare un rapporto dialettico fra università e sistema produttivo, realizzare una maggiore finalizzazione della ricerca che si svolge all’interno dell’università, realizzare un circuito di trasferimento tecnologico attraverso la promozione di spin-off accademici. Il progetto comincerà con un’attività di sensibilizzazione che si propone di realizzare almeno 2mila contatti attraverso 20 seminari di orientamento. L’obiettivo di questa attività è quella di far emergere almeno 36 potenziali imprenditori da avviare ad un percorso per realizzare altrettanti piani di imprese, da cui far decollare almeno 12 nuove imprese. Le iniziative dovranno riguardare lo sviluppo delle tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni, usate anche in maniera trasversale rispetto ad altri settori.

A chi si rivolge. Potranno aderire al progetto giovani laureandi o laureati dell’Università di Udine e della regione ed eccezionalmente anche di altre università sia italiane sia dei paesi dell’Unione Europea, che intendono costituire imprese anche nel luogo d’origine. Il progetto è aperto a ricercatori e professori delle università scientifiche e delle scuole tecniche, ai tecnici e ai ricercatori che lavorano nelle imprese, nonché ai tecnici di origine friulana che operano in contesti esterni, anche in partnership con imprese già esistenti.

Lo sportello imprenditoriale. A questo sportello competeranno cinque azioni: l’attività di promozione, l’attività di orientamento, la selezione delle idee e delle persone, la definizione e lo sviluppo dell’idea imprenditoriale, la validazione dell’idea e la pianificazione delle risorse e delle azioni necessarie per avviare l’impresa. Il potenziale imprenditore sarà affiancato da un tutor ed avrà a disposizione le competenze di un team di professionisti.

Lo sportello tecnologico. Si occuperà della valutazione tecnologica e quindi del ceck-up per valutare il prodotto tecnologico rispetto alla realtà del mercato, con l’obiettivo di sviluppare 36 piani di fattibilità. Dovrà quindi sviluppare al suo interno le competenze necessarie per assistere il potenziale imprenditore in tutto l’iter del progetto: dall’emersione dell’idea imprenditoriale alla costruzione dei prototipi di prodotto, fino alla loro industrializzazione. Quest’attività sarà portata avanti attraverso un rapporto organico con un gruppo di lavoro di esperti scientifici e gestionali che saranno i “guardian angels” dell’iniziativa. Lo sportello si organizza in una sorta di laboratorio virtuale, che fa tesoro delle competenze dei laboratori universitari nel campo dell’Itc, oltre a presentarsi come uno sportello informatico interattivo attraverso i programmi di “Computer supported collaborative workgroup”. In questo caso, il potenziale imprenditore, sarà affiancato da un tutor tecnologico.

Lo sportello aziendale. Avrò il compito di mettere a disposizione dell’aspirante imprenditore l’assistenza tecnica per la redazione del business plan, l’assistenza per individuare i supporti amministrativi e finanziari necessari al decollo dell’iniziativa, il supporto di un comitato tecnico-finanziario (formato da Università, Ires, Friuli innovazione, Friulia, Mediocredito, Agemont, Agenzia per l’impiego, Direzione regionale per la formazione professionale) che farà anche da commissione per l’erogazione dei contributi. In programma, infatti, c’è anche l’erogazione di una borsa di studio (circa 500 euro al mese per un anno) come supporto ai giovani disoccupati e la partecipazione al finanziamento per l’avvio di impresa nella forma del prestito d’onore con un importo di circa 20 mila euro da restituire dopo cinque anni. L’importo non potrà essere superiore di quello messo a disposizione dall’imprenditore.

 

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