Ospiti dell'Ateneo le autorità anti-trust italiana, ungherese, romena e slovena

Diritto dell'economia e della concorrenza: Udine centro europeo

Al via un master unico in Europa

Una collaborazione fra le Autorità della concorrenza dell’area centro-europea e le università di Udine, Szeged (Ungheria), Timisoara (Romania) e della Primorska di Capodistria (Slovenia). Obiettivo, avviare una laurea specialistica in Diritto europeo dell’economia e della concorrenza, approvato dalla Commissione europea nell’ambito dei propri programmi di internazionalizzazione, che rilascerà un titolo automaticamente riconosciuto in tutti i Paesi membri, oltre che nei Paesi che con la Comunità hanno stipulato accordi di collaborazione. E’ quanto sancisce la visita del 5 e 6 giugno all’ateneo friulano da parte del presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, Giuseppe Tesauro, del presidente Anti-trust sloveno, Andrej Plahutnik, e del responsabile Segreteria della presidenza Anti-trust ungherese, Andrea Belenyi. Nelle due giornate, le Autorità della concorrenza e le università coinvolte perverranno ad una definizione del contesto della loro collaborazione, «che individuerà Udine – spiega Maurizio Maresca, ordinario di diritto internazionale e direttore del nuovo corso - come il centro di una più ampia intesa volta allo studio specialistico del Diritto europeo dell’economia e della concorrenza, ma anche a favorire la collaborazione in materia di formazione, scambio costante di punti di vista ed elaborazione di soluzioni congiunte fra autorità di controllo della concorrenza e università».

 La Facoltà di Giurisprudenza dell’università di Udine e quelle di Management e scienze umane dell’università della Primorska, in unione alle due Autorità della concorrenza, hanno già avviato, prima ancora che la Commissione europea abbia approvato il progetto nella sua complessità, il master in Diritto europeo dell’economia e delle concorrenza. Il corso si realizzerà nella sede di Villa Moretti a Tarcento (Ud), grazie alla collaborazione con la Camera di commercio e la Provincia di Udine, e il Comune di Tarcento. «In quella sede – annuncia Maresca - si prevede anche la localizzazione del nuovo Istituto di diritto europeo, che l’università di Udine, insieme al Comune e alla Provincia di Udine e alla Camera di Commercio, conta di costituire a brevissimo termine». Un’iniziativa, questa, volta a rafforzare non solo gli studi, ma anche la sensibilità intorno alle tematiche del diritto europeo dell’economia, «grazie all’attenzione – aggiunge Maresca - mostrata dall’imprenditoria friulana, costantemente vicina alle tematiche relative alla regolazione dell’energia dei trasporti ed a una più precisa diffusione delle regole sulle opere di ingegno».

Ancora una volta, dunque, e in questo caso nel campo del diritto, il modello friulano della valorizzazione della collaborazione evoluta tra mondo economico e università è confermato. Oltre al rapporto con le locali associazione di categoria e con Etl (European Transport Law), ente costituito dalle primarie imprese nel campo dei trasporti, «risulta non secondaria – precisa Carlo Malinconico, ordinario di diritto dell’Unione europea all’università di Udine - la prospettiva che si va creando nel campo dell’energia, grazie ad una fattiva intesa con l’autorità di regolazione per l’energia elettrica e il gas. Spero che questa iniziativa, non solo favorisca la creazione di un centro didattico fra i pochi in Europa nella materia del diritto europeo dell’economia, ma consenta anche a tutte la autorità pubbliche, in sintonia con le spinte che vengono dal mercato, di elaborare soluzioni in una fase così delicata dell’integrazione europea». «Solo il dialogo costante – conclude la preside della facoltà di Giurisprudenza di Udine, Mariarita D’Addezio -, anche attraverso momenti a vocazione scientifica e didattica, e il confronto leale e collaborativo possono rimuovere quelle perplessità che spesso affiorano in particolare nei paesi che di recente hanno aderito alla comunità, ma anche in alcuni paesi di forte tradizione comunitari, per quanto concerne la definizione delle regole del gioco europeo».

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