Inaugurazione giovedì 26 marzo a palazzo Caiselli

Tessere il presente sulle trame del passato

In mostra le opere di Attiliana Argentieri Zanetti, con seminario di tessitura storica e concerto

“Antica ‘prattica’, moderne trame” è il titolo della mostra di opere tessili di Attiliana Argentieri Zanetti che si inaugura domani, giovedì 26 marzo, alle 17.30 all’Università di Udine, nel salone del Tiepolo di palazzo Caiselli in vicolo Florio 2b a Udine. La mostra rimarrà aperta fino a lunedì 20 aprile, dal lunedì al venerdì (festività pasquali escluse) con orario continuato dalle 9 alle 17.

Nell’ambito dell’esposizione sono in programma un incontro di studio sulla tessitura storica condotto da Rossano Guatelli e Stefania Piepoli, con prove tecniche al telaio storico di Cristina Viola (palazzo Caiselli, salone del Tiepolo, lunedì 30 marzo, ore 17.30), e un concerto nel quale i docenti e gli studenti di Composizione del Conservatorio di Udine riproporranno opere nuove, scritte per l’occasione, con timbriche, strumenti e prassi del passato (palazzo Caiselli, salone del Tiepolo, giovedì 2 aprile, ore 17.30).

«Nota studiosa del tessuto antico oltre che tessitrice e artista – spiega Maurizio d’Arcano Grattoni, organizzatore dell’evento - Attiliana Argentieri ha voluto riprendere, nelle opere che saranno esposte, alcune tecniche tessili ormai dimenticate, facendole rivivere con il linguaggio della contemporaneità. Un’operazione di grande contenuto, poiché la ‘grammatica’ degli antichi artigiani muore e si sperde se non viene fatta rivivere, se non può ancora generare prodotti fruibili, così come purtroppo è avvenuto soprattutto dopo la metà del Novecento per molte antiche prassi artigiane. I risultati di tale operazione sono fascinose scenografie e grandi sculture tubolari dai colori a volte accesi, a volte scuri, ma sempre opere vitali e di forte impatto».

Fra le tecniche utilizzate da Attiliana Argentieri, ad esempio, quella antichissima della tessitura continua «che consentiva – spiega d’Arcano Grattoni - di ottenere “sachi e camise senza chusiture”. Essa è citata già nel Vangelo di Giovanni, riferita alla tunica di Cristo “tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo”. Ma interessante anche quella usata per i tessili impropriamente chiamati ‘umbri’, ma che si devono considerare friulani a tutti gli effetti, e che più giustamente sono ora definiti ‘a capi blavi’, per avere l’ornato generalmente in filo ‘blavo’, ovvero azzurro/blu, soltanto lungo i lati corti, i ‘capi’, nei quali teorie di volatili, torri, draghi si susseguono secondo uno schema che durò immutato dal Trecento al Settecento».

Sullo stesso tema

Giovedì 12 Ottobre

Affido e accoglienza, mostra a Palazzo di Toppo Wassermann

Dal 14 al 22 ottobre nel Velario

Giovedì 4 Maggio

Mostra virtuale "Chi trova un alpino trova un tesoro"

Dal 5 maggio online 16 illustrazioni che celebrano valori e virtù

Mercoledì 22 Marzo

In mostra le "Letterbugs" di Bill Moran

A Palazzo Antonini esposte, per un mese, 24 opere del grafico statunitense