Appuntamento giovedì 17 dicembre presso il polo economico giuridico

Tutela ambientale e turismo sostenibile attraverso i sistemi di pagamento dei servizi

Opportunità e rischi dell’innovativo strumento che prevede la transazione diretta fra beneficiario e produttore/fornitore del servizio

Un pomeriggio di confronto sulle opportunità e i rischi dei Pes, i sistemi di pagamento dei servizi ecosistemici e ambientali, strumenti in grado di favorire lo sviluppo sostenibile e di sostegno per forme di agricoltura e gestione delle risorse paesaggistico-ambientali. Ampiamente analizzati in letteratura, i Pes (payments for ecosystem services) vantano oggi numerose e positive esperienze internazionali, ma hanno trovato pochi spazi di realizzazione in Italia. Giovedì 17 dicembre il Laboratorio di etica, economia e diritto del Dipartimento di scienze economiche e statistiche e del Dipartimento di scienze giuridiche dell’Università di Udine organizza un incontro dal titolo “Fûr i P€S. I sistemi di pagamento dei servizi ecosistemici e ambientali (Pes) tra tutela ambientale e turismo sostenibile”. L’appuntamento è alle 15 presso la sala Tomadini del polo economico giuridico dell’ateneo, in via Tomadini 30/a a Udine. 

«L’utilizzo dell’innovativo strumento dei Pes - afferma l’organizzatore e moderatore del convegno, Francesco Marangon, docente di economia ed estimo rurale dell’ateneo – apre nuove opportunità, a fronte della perdita irreversibile di biodiversità e, più in generale, del preoccupante calo dei servizi ecosistemici, ossia dei benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano, nonché della crescente scarsità di risorse finanziarie istituzionali volte a sostenere l’operato dei gestori del capitale naturale». 

Aprirà il convegno Stefania Troiano, dell’ateneo di Udine, con una relazione su “Pes, tutela ambientale e turismo sostenibile”. Seguiranno gli interventi di: Davide Marino, dell’Università del Molise, su “I Pes nel progetto Life+ Marketing Good Natura”; Francesca Visintin, della società eFrame di Udine, su “I Pes e la contabilità ambientale delle aree protette”; Stefano Santi, direttore del Parco naturale regionale delle Prealpi Giulie, e Maurizio Spoto, direttore dell’Area marina protetta di Miramare, su “I Pes per la valorizzazione delle aree protette e dell’ecoturismo”; Sandro Cargnelutti, presidente Legambiente Fvg, e Alessandro Giadrossi, delegato Wwf Fvg, su “I Pes: un rischio di mercificazione o un’opportunità di valorizzazione?”. Trarrà le conclusioni Pierpaolo Zanchetta del Servizio tutela paesaggio e biodiversità della Regione autonoma Fvg. 

Lo strumento dei Pes «rappresenta – spiega Marangon - una modalità per remunerare la produzione di servizi ecosistemici, che per la maggior parte sono rappresentati da beni pubblici, mediante una transazione diretta tra beneficiario e produttore/fornitore del servizio. Obiettivo principale, comunque, è la conservazione della risorsa paesaggistico-ambientale da cui proviene il servizio, allo scopo di perpetuarne nel tempo la fornitura». Portando sul mercato i beni pubblici attraverso i Pes, «si garantirebbe – dice Marangon - il mantenimento del capitale naturale e dei benefici a favore della collettività che da esso promanano». 

I confini di applicazione dei Pes sono ancora molto ampi, ma di particolare interesse per il territorio italiano, ci sono quelli che riguardano la remunerazione dei servizi: di salvaguardia della biodiversità e delle qualità paesaggistiche; di fissazione del carbonio delle foreste e dell’arboricoltura da legno di proprietà demaniale, collettiva e privata; di regimazione delle acque nei bacini montani. Per ciascuno di tali servizi ampio è il ruolo che gli imprenditori agricoli possono svolgere come fornitori.

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