In occasione delle iniziative per la giornata mondiale del diabete

Università e Associazione friulana famiglie diabetici: incontro in ateneo

Ribadita l’importanza del sostegno alla ricerca d’eccellenza: a Udine attive équipe impegnate in immunologia, medicina interna, oculistica

Da sinistra: Alessandro Cavarape, Ilaria Paravano, Alfredo Soldati, Cristina Minisini, Elena Frattolin, Alberto Felice De Toni, Franco Grimaldi, Laura Tonutti, Ubaldo La Monaca, Maria Pia Francescato

Università di Udine e Associazione friulana famiglie diabetici alleate, allo scopo di sensibilizzare e informare l’opinione pubblica non soltanto sulla malattia e sulle possibili condizioni di vita dei pazienti, ma soprattutto sulla fondamentale importanza del sostegno alla ricerca in questo campo. La collaborazione è stata rinsaldata oggi, in occasione dell’incontro fra il rettore dell’ateneo friulano, Alberto Felice De Toni, e la presidente dell’Associazione friulana famiglie diabetici, Cristina Minisini, nell’ambito delle iniziative che l’Associazione organizza a novembre, a partire dalla ricorrenza della giornata mondiale del diabete.

«È fondamentale – ha sottolineato la presidente Minisini – sensibilizzare le istituzioni e la società tutta sulla necessità di sostenere l’Università nella ricerca di nuovi trattamenti, e, in particolar modo, di cure definitive per il diabete di tipo 1, una patologia che colpisce i bambini e gli adolescenti. Grazie ai progressi della scienza, oggi la qualità di vita di questi pazienti è decisamente migliorata: possono svolgere attività normali fino, ad esempio, allo sport di livello agonistico. L’auspicio, dunque, è che, con il sostegno della società, la ricerca possa proseguire con l’obiettivo di trovare la cura definitiva».

De Toni ha rimarcato «l’importanza del supporto alla ricerca che mira a dare delle soluzioni terapeutiche per evitare il rischio di complicanze e, quindi, speranze concrete ai malati». In particolare, «l’Università di Udine – ha ricordato De Toni - è da anni è impegnata in specializzazioni legate alla patologia diabetica che spaziano dall’immunologia alla fisiologia, alla medicina interna, dall’oculistica all’endocrinologia, allo sport».

Alfredo Soldati, delegato per le attività sportive dell’ateneo, ha evidenziato come lo sport possa diventare veicolo di diffusione di informazione riguardo alla patologia diabetica, e ha condiviso la necessità di sensibilizzare la comunità universitaria e la società, anche attraverso iniziative culturali e sportive comuni. Alessandro Cavarape, del Dipartimento di scienze mediche sperimentali e cliniche dell’Università di Udine, ha sottolineato come l’ateneo friulano si occupi da sempre di diabete, dal punto di vista sia della formazione della classe medica che della ricerca, e si è unito all’auspicio che la società e l’industria possano supportare l’attività di medici e ricercatori, sempre più messa in difficoltà dall’assenza di finanziamenti e dall’impossibilità di poter contare su nuove leve.

Franco Grimaldi e Laura Tonutti, rispettivamente direttore e responsabile della diabetologia dell’Azienda ospedaliero universitaria di Udine, hanno ricordato che la patologia diabetica da trent’anni coinvolge l’Azienda sul fronte della didattica, della ricerca e dell’assistenza, e rimarcato l’importanza della formazione di nuove leve e competenze attorno a questa malattia.

Sono intervenuti anche Maria Pia Francescato, ricercatrice coordinatrice del progetto Ecres-Creid - il cui obiettivo è la messa a punto di un sistema innovativo che consente ai pazienti diabetici insulino-dipendenti, soprattutto di tipo 1, di svolgere attività fisica, lavorativa o sportiva, senza incorrere in squilibri glicemici -, Ubaldo La Monaca, coordinatore generale di “Sweet Team FVG” e coordinatore regionale della giornata mondiale del diabete in Friuli Venezia Giulia, Elena Frattolin e Ilaria Paravano dell’Associazione friulana famiglie diabetici.

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