Primo incontro con tutte le associazioni di categoria del Fvg

Università e imprese: a ottobre un progetto per potenziare il rapporto

De Toni: “Vogliamo creare con le Pmi locali una collaborazione stabile, sistematica e accreditata”

Creare un sistema che permetta alle relazioni tra università di Udine e imprese del Friuli Venezia Giulia di diventare più sistematiche e istituzionali per sfruttare e mettere in comune tutte le potenzialità che l’ateneo e il territorio offrono. Con questo obiettivo il rettore Alberto Felice De Toni insieme alla delegata al Corporate Academy Maria Chiarvesio hanno chiamato a raccolta tutte le associazioni di categoria del Friuli Venezia Giulia. Hanno risposto all’appello otto associazioni, i cui 15 rappresentanti si sono ritrovati con entusiasmo e partecipazione nelle sale dell’ateneo per quello che è stato il primo incontro-confronto così ampio su questi temi. Erano presenti Lucia Pilutti e Pierluigi Medeot, segretari general delle Camere di Commercio rispettivamente di Udine e di Gorizia; Ezio Lugnani direttore di Confindustria Udine e Andrea Fornasier, referente per l’education di Confindustria Pordenone; Guido Fantini, Massimo Giordano e Pietro Farina, direttori rispettivamente di Confcommercio Udine, Pordenone e Trieste; Gian Luca Gortani, direttore di Confartigianato Udine e Marco Bressan, membro della giunta di Confartigianato Gorizia; Nello Coppeto, presidente della Cna di Udine; Lucia Cristina Piu e Emanuela Faccio di Confapi Fvg; Giovanni Foffani, presidente di Confagricoltura Udine e Michele Zanchetta, direttore di Confagricoltura Pordenone e Vanessa Orlando di Coldiretti Fvg e Udine.

“I nostri ricercatori lavorano più con le grandi imprese internazionali che con le Pmi locali – ha detto De Toni –, dobbiamo fare qualcosa di concreto insieme per migliorare anche questa collaborazione. Per questo abbiamo fortemente voluto questo primo momento di confronto e di identificazione dei problemi aperti, per poi arrivare a proposte operative e a un progetto che dovrà partire ad ottobre”.

Lo sviluppo di una partnership tra imprese e università non parte da zero. “Le relazioni sono molte – ha sottolineato Chiarvesio – ma non sempre sistematiche e integrate e talora legate soltanto a rapporti personali. Con la conseguenza che molte imprese non conoscono a fondo il potenziale di offerta dell’università, anche perché i punti di contatto tra i due mondi non sempre sono facilmente identificabili”.

Il progetto dovrà quindi migliorare la conoscenza dell’offerta di formazione, ricerca e servizi dell’ateneo, coordinare le diverse aree di attività che coinvolgono le imprese per accrescere le sinergie nei campi della formazione, del placement, della ricerca e dei servizi. Le iniziative possono partire da scambi molto semplici, a partire dai progetti di stage (non ha voluto mancare all’incontro anche il delegato al placement, Marco Sartor) e di tesi di laurea, per proseguire poi con corsi di formazione all’interno delle imprese, voucher per progetti di ricerca e collaborazioni in progetti europei. Il tutto però in un’ottica che garantisca un percorso preciso e certificato, per arrivare a quella caratteristica di sistematicità e coordinamento delle relazioni che oggi ancora manca.

 

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