Lunedì 17 maggio alle 18 alla libreria Feltrinelli di Udine

Wojciech Kuczok, tra le voci più significative della letteratura polacca contemporanea, presenta "Melma"

Con Luigi Reitani, curatore della collana OltrE, e Silvano De Fanti, traduttore dell’opera

Melma è la prima traduzione italiana di un’opera di Kuczok, ed è uno dei romanzi che hanno fatto più sensazione in Polonia negli ultimi anni. L’autore, delinea una miscela di ordinarietà e orrore sorprendenti. È la storia di una famiglia tossica, vista con gli occhi di un bambino, la storia di persone che non riescono a convivere, ma nemmeno a separarsi; infatti nei rapporti di questa famiglia, l’odio si mescola con l’amore, il bene con il male, l’avversione con l’attaccamento e oltre al vuoto e alla violenza si manifestano il legame, l’avidità reciproca, il desiderarsi, l’amore.

I protagonisti di questo libro, nonostante vivano nella stessa casa, o forse proprio per questo, sono tra loro estranei. Il piccolo K. vive con la famiglia in una cittadina della Slesia ai tempi della Repubblica Popolare Polacca nella sua fase di sgretolamento. Fin da bambino è sottoposto alla ‘pedagogia dello scudiscio’, a un’iniziazione alla vita fatta – quando non di percosse – di ingerenze nella vita intima, di ammonimenti banalmente retorici, di torture psicologiche, nel tentativo di acquisire un’autorità morale che le frustrazioni consentono di acquisire solo attraverso il dominio della violenza. E tuttavia il vero dominatore del romanzo è proprio la vittima, l’autore-narratore, che tramite un’analisi razionale e dettagliata della follia familiare, del dispotismo paterno e dell’umiliazione quotidiana, riesce a cogliere gli aspetti buffi, grotteschi, a volte comici, rifuggendo da lamentazioni e avvilimenti. Con l’andar degli anni la melma del titolo, dapprima quella metaforica, ricopre lentamente la casa riducendola a emblema di vecchiezza, sporcizia, degrado, finché la melma reale – onirica ma reale nei desideri del giovane protagonista – non soffocherà per sempre il padre-padrone. Ma le tracce dell’infanzia negata resteranno indelebili nell’animo del piccolo K. divenuto adulto.

Melma parla del mondo adulto, della forza opaca, non solo fisica, che lo governa, delle delusioni infantili, dei sogni e delle fantasie, dell’umiliazione quotidiana che gli altri non notano, dell’innocente sensibilità che è facile soffocare e della mancanza di illusioni. È anche un libro sul doloroso ingresso nell’età adulta.

Wojciech Kuczok prosatore, poeta, critico e sceneggiatore cinematografico, speleologo, nasce nel 1972 a Chorzòv in Polonia. Esordisce come poeta nel 1996. Al 1999 e al 2002 risalgono le sue prime raccolte di racconti, intitolate Opowieści stychane (Racconti ordinari) e Szkieleciarki (Schelebrividi). Con il romanzo Melma vince il prestigioso premio letterario Nike. Nel 2004 pubblica una nuova serie di racconti dal titolo Widmokrag (Orizzonte spettrale), e nel 2008 il romanzo Senność (Sonnolenza). Le sue prose sono tradotte in undici lingue.

FONTE: FORUM EDITRICE

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