Classici contro 2016-2017. Utopia (Europa), ovvero come diventare cittadini europei

Venerdì 21 ottobre al Teatro Verdi di Gorizia

A Gorizia, al Teatro Verdi, inizia venerdì 21 ottobre, alle ore 20.45, il percorso del nuovo progetto Utopia (Europa) dei Classici Contro. L'evento nasce dalla collaborazione tra il Polo Liceale di Gorizia e in particolare il Liceo Classico Dante Alighieri, l'Università Ca' Foscari di Venezia e l'Università di Udine. A cominciare dai problemi dei migranti,dell'accoglienza, dell'ospitalità secondo le più antiche e più classiche regoled'Europa, parliamo di cosa significa diventare Europei. Con i pensieri ditremila anni di cultura da Omero a oggi. Sulla scena del teatro, conl'introduzione e il coordinamento del professor Alessio Sokol, si alternerannogli studiosi delle università insieme ai giovani del Liceo Classico DanteAlighieri, che rappresenteranno l'arrivo del dio Dioniso come quello di unprofugo, ma anche come risorsa di pensiero per la Grecia antica e per l'Europamoderna. La regia dell'azione teatrale è della professoressa Rosa Tucci.

 
In principio ci saranno le parole dell'ospitalità epica, con la voce di Mario Cantilena, grecista dell'Università Cattolica di Milano, direttore di AevumAntiquum. Omero è il nostro archetipo più antico. Anche per incontrare glialtri, chi è diverso da noi. È nella natura e nella necessità degli uomini, dasempre: «di molti uomini conobbe le città e i pensieri» troviamo scrittodell'eroe europeo della conoscenza. Ma l'Odissea è il canto del viaggio senzafine, di chi è lontano forse per sempre dalla propria terra ed è costretto avagare straniero tra genti straniere, di luogo in luogo a confronto con gli altrisenza perdere se stesso. Odisseo arriva tra i Ciclopi e ne conosce l'inciviltàproprio dal tradimento delle regole della xenia, dell'ospitalità. E poi naufragosenza più nulla potrà ritornare alla vita e alla fine ritroverà la sua terra grazieall'ospitalità nell'isola utopica dei Feaci. Proprio l'ospitalità diviene il primosegno della civiltà, certo più tra gli eroi che tra i comuni mortali. Ma intanto questo è ciò che ci insegna la più antica poesia d'Europa.
 
Il filosofo Giorgio Brianese, dell'Università Ca' Foscari di Venezia, di fronte alle mistificazioni di tutti i giorni ci ricorda come il nostro tempo tenda in modo insidioso a trasformare ogni discorso in uno slogan e a renderci schiavi di quelle che qualcuno ha chiamato “parole di plastica”. La filosofia ci invita invece a meditare sulle parole: ciascuna di esse custodisce un tesoro di sapienza che, ove venga portato alla luce, ci può consentire di essere pienamente presenti a noi stessi e di abitare il mondo in modo consapevole. Ci impone cioè – lo si dice, e non solo perché siamo a Gorizia, con le parole di Carlo Michelstaedter – di chiederci se siamo o meno “persuasi” di ciò che siamo e di ciò che facciamo e se sia possibile un'etica non governata dalla volontà di potenza. Su questo sfondo, si prova a riflettere sull'utopiadell'accoglienza e sulla “rettorica” non di rado ipocrita di un'Europa che, inquinata dalla paura, finge di rivolgere allo “straniero” uno sguardo benevolo ma agisce assecondando una logica invece crudamente predatoria.
 
Infine la voce di una giurista, Sara Lorenzon (Università di Ferrara) spiega qual è concretamente il diritto europeo per i migranti, con i problemi e le prospettive. Per il diritto, infatti, i migranti non sono tutti uguali. Lo status giuridico di “migrante” si declina in accezioni diverse in funzione dei diritti ad esso riconosciuti e, parimenti, dei doveri attribuiti dalla società. Sono i medesimi principi costituzionali che, di volta in volta, definiscono l’identità culturale e politica di ciascuno dei differenti popoli europei con i diritti fondamentali, economico-sociali, civili e politici. Per capire che cosa fare di fronte ai drammi dei popoli è per ciò fondamentale ripartire dalla Costituzione ove, prima ancora che nei Trattati europei, lo status di straniero e di cittadino sono fra loro allo specchio.
 
L'evento a teatro sarà preceduto alle ore 17.30 presso la Libreria editrice goriziana da un pubblico dibattito intorno a "La verità dei cklassici", a partire dalla pubblicazione del nuovo volume Nuda Veritas della collana Classici Contro delle Edizioni Mimesis di Udine.
Le domande le farà Alessio Sokol del Liceo Classico Dante Alighieri. Gli interventi di Alberto Camerotto e Filippomaria Pontani, ideatori per Ca' Foscari del progetto Classici Contro e i curatori del libro, di Marco Fucecchi ed Elena Fabbro (Università di Udine), di Giorgio Brianese (Università Ca' Foscari) e Mario Cantilena (Cattolica di Milano) proveranno a spiegare concretamente perché i classici ci aiutano, proprio nei tempi più difficili, a ritrovare la fiducia in noi stessi e nella ricerca della verità delle cose. Certo lo fanno da sempre, ma oggi è probabile che ne abbiamo bisogno più che mai.
 
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili
Informazioni e prenotazioni Gorizia: Alessio Sokol - goclassicicontro@gmail.com
Informazioni: http://lettere2.unive.it/flgreca/ClassiciContro.htm

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