Sabato 6 novembre a Gorizia nel ridotto del Teatro Verdi

Invecchiamento sostenibile della popolazione: aspetti sanitari, socioeconomici e politici

Incontro organizzato da Ateneo di Udine e Comune di Gorizia nell’ambito del ciclo “Per un domani sostenibile. Un patto per lo sviluppo del territorio”

Anzianità, longevità e malattie coniche, sostenibilità del sistema sanitario, prolungamento della vita lavorativa, politiche d’invecchiamento attivo. Saranno i temi al centro dell’incontro dal titolo Sostenibilità e invecchiamento della popolazione in programma domani, sabato 6 novembre, a Gorizia nel ridotto del teatro Verdi (via Garibaldi 2/A), a partire dalle ore 17. L’ingresso è consentito con Greenpass, fino ad esaurimento dei posti disponibili. La conferenza sarà successivamente resa disponibile sul canale YouTube “Play Uniud” dell’Ateneo di Udine.

L’incontro sarà introdotto da Chiara Gatta, assessora all’Università del Comune di Gorizia, e Antonella Pocecco, docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università di Udine. Interverranno Valeria Filì, docente di Diritto del lavoro e presidente del Comitato unico di garanzia per le pari opportunità (Cug) dell’Università di Udine, e Alessandro Cavarape, docente di medicina interna dell’Ateneo friulano.

L’appuntamento si inserisce nel ciclo di incontri dal titolo Per un domani sostenibile. Un patto per lo sviluppo del territorio, organizzati dall’Università di Udine con l’obiettivo di contribuire a promuovere la collaborazione tra cittadini e istituzioni per uno sviluppo sostenibile del territorio; si tratta di dibattiti dedicati alla sostenibilità declinata al vivere quotidiano, tenuti da docenti dell’Ateneo friulano e qualificati esperti della società civile.

Il progressivo invecchiamento della popolazione è un fenomeno globale, che in Italia assume tuttavia aspetti particolarmente allarmanti sia dal punto di vista sanitario che da quello socioeconomico e politico. In Italia, infatti, l’incremento della popolazione anziana, legato all’aumento della aspettativa di vita, è strettamente legato a una preoccupante denatalità.

«In futuro, un sempre maggior numero di persone entrerà nella fascia di età in cui è più elevato il rischio di contrarre malattie croniche, che diventeranno sempre più frequenti – sottolinea Alessandro Cavarape.  L’aumento delle patologie croniche inevitabilmente porterà con sé un aumento dei bisogni assistenziali, con sempre maggiore richiesta di risorse per la spesa farmaceutica, per la continuità assistenziale e per le cure a lungo termine. Aumenterà esponenzialmente il numero di persone anziane con fragilità e non autosufficienza, che richiederanno adeguati servizi residenziali e territoriali. I sistemi di welfare più avanzati rischieranno di non essere in grado, anche per la progressiva riduzione della popolazione attiva, di trovare fondi necessari per mantenere livelli di assistenza adeguati, soprattutto per le fasce di popolazione più deboli e svantaggiate. In Italia si renderanno necessarie non solo crescenti risorse finanziarie, che saranno necessariamente sempre limitate rispetto alle richieste, ma soprattutto profonde riflessioni sulla organizzazione del sistema sanitario nazionale che devono portare a una maggiore razionalizzazione della spesa sanitaria e soprattutto a una revisione profonda del sistema sanitario territoriale, se vogliamo che mantenga anche in futuro i principi basilari di diffusione ed equità».

«L’invecchiamento della popolazione, legato al fenomeno della denatalità – evidenzia Valeria Filì -, porta conseguenze in ogni settore della società. In ambito lavorativo, la naturale risposta del legislatore al prolungamento della vita lavorativa prevede il progressivo e costante aumento dell’età pensionabile. Ciò crea non pochi problemi per i lavoratori anziani, inseriti in contesti lavorativi in continua evoluzione e mutamento. La globalizzazione e l’innovazione permeano oramai il mondo dell’industria e delle imprese: i lavoratori devono essere messi nelle condizioni non solo di continuare a lavorare ma di farlo in un contesto in cui la digitalizzazione, l’automazione, l’intelligenza artificiale richiedono agile e continua formazione, aggiornamento, capacità di integrare innovazione a esperienza. L’esigenza del contenimento della spesa pubblica e di sostenibilità del Welfare si contrappone all’esigenza di un ricambio generazionale. Il fenomeno di permanenza degli anziani nel mondo del lavoro crea nondimeno una concorrenza fra le generazioni mettendo in crisi la necessaria solidarietà intergenerazionale».

«L’incontro – spiega Alessandra Missana, responsabile dell’ufficio Divulgazione scientifica dell’Ateneo friulano, che organizza questo ciclo di appuntamenti - vuole contribuire ad alzare l’attenzione su una sfida epocale che coinvolge ciascuno di noi: la sostenibilità è infatti un obiettivo a cui ciascuno deve contribuire con l’intento di formare una coscienza collettiva. L’Università di Udine, sempre più attenta a rinvigorire quel patto con il territorio che ne ha determinato la costituzione più di quarant’anni fa, anche con questo convegno co-organizzato con il Comune di Gorizia, vuole consolidare la relazione fra cittadini e Ateneo».

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