Rassegna dedicata alla ceramica e alla poesia giapponese

L’arte del raku e dell’haiku in mostra a Udine

Fino al 19 marzo nel Museo Etnografico del Friuli in via Grazzano

“Solo la bellezza ci salverà” è il titolo – che rievoca la nota frase di Fiodor Dostoevskij – dell’esposizione dedicata alla ceramica giapponese raku, in mostra fino a domenica 19 marzo nel Museo Etnografico del Friuli, a palazzo Giacomelli, in via Grazzano a Udine. L’allestimento, che conta una sessantina di opere esposte, rende omaggio all’arte millenaria del raku e dell’haiku attraverso fotografie, disegni, installazioni, vasi e sculture. Le opere dell’artigiano e ceramista Luciano Beltramini sono accompagnate dalle composizioni fotografiche, pittoriche e poetiche di Cristina Noacco.
 
Oltre alla tecnica del raku, la mostra offre l’occasione di conoscere un’altra millenaria forma d’arte, quella dell’haiku, un componimento poetico breve nato anch’esso in Giappone e composto da tre versi, generalmente di 5, 7 e 5 more (assimilabili alle nostre sillabe).
All’esposizione delle ceramiche viene abbinato infatti un percorso fotografico che, unendo le tappe più importanti della lavorazione ad altre immagini di ispirazione naturalistica, ricorda ai visitatori che la natura è lo specchio e il modello di ogni attività umana. Ogni pannello è accompagnato da un haiku, una breve poesia che si rifà al pensiero Zen.
 
ll raku è un’antichissima tecnica di ceramica giapponese per la realizzazione di ciotole. La sua origine è legata alla cerimonia del tè e si ritiene che la sua invenzione sia dovuta a un ceramista di Kyoto, il mastro vasaio Chojiro. Nella sua bottega venivano prodotte tegole, principalmente di argilla. Con questa tecnica Chojiro iniziò a produrre delle ciotole tondeggianti, utilizzando lo stesso tipo di argilla, ricca di sabbia silicea. Le dimensioni delle ciotole sono molto ridotte, tali da poterle contenere nel palmo della mano. Quest’arte è in grado di esaltare l'armonia presente nelle piccole cose e di valorizzare la bellezza nella semplicità e naturalezza delle forme.
 
L’esposizione sarà visitabile da martedì a domenica dalle 10.30 alle 17, con la presenza dell’autore durante tutte le domeniche. Ulteriori informazioni si possono avere telefonando al Museo Etnografico del Friuli al numero 0432 1272920.

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