L’estate a Casa Cavazzini: un’immersione nell’arte contemporanea

Fino al 20 settembre, le mostre “Neorealismo, astrattismo e oltre” e “Per una gioiosa entropia”

 È tutta all’insegna dell’arte italiana contemporanea la stagione estiva di Casa Cavazzini, che fino al 20 settembre ospita due esposizioni di straordinario valore artistico e storico-culturale.

Nell’ottica di una valorizzazione del cospicuo patrimonio del Museo, la prima mostra, curata da Vania Gransinigh e intitolata Neorealismo, astrattismo e oltre, è dedicata alle tendenze pittoriche del Secondo Novecento, riattraversato nelle sue principali correnti artistiche. Dal Neorealismo sociale del compianto Giuseppe Zigaina alle esperienze “pure” dell’Astratto-Concreto, passando attraverso lo Spazialismo di Lucio Fontana, le sperimentazioni irrequiete del Nuclearismo e le dense composizioni materiche dell’Informale, per giungere infine ai quadri dell’udinese Nilo Cabai, gentilmente donati al Museo: la mostra vuole essere un omaggio al volto poliedrico e cangiante della pittura del tardo XX secolo, che dopo la parentesi repressiva del ventennio fascista ha voluto rivendicare a sé il pieno diritto alla sperimentazione artistica e l’assoluta libertà di espressione.
 
Si continua poi nella project room del museo con la mostra collettiva Per una gioiosa entropia, di cui è curatrice Giorgia Gastaldon. Qui, in un dialogo tutto contemporaneo sul tema della leggerezza, si confrontano le artiste Alessandra Lazzaris e Maria Elisabetta Novello, accomunate da un raffinato gusto per la sperimentazione di innovative tecniche di manipolazione dei materiali basate sul controllo dei processi chimici. Alessandra Lazzaris, sfruttando i meccanismi dell’ossidazione, corrode il metallo in ruggine, conferendogli così una nuova essenza; Maria Elisabetta Novello padroneggia invece i processi di combustione, che utilizza per trasformare le cose in cenere, suo materiale d’elezione. Come commenta Giorgia Gastaldon «entrambe partono da materie reali e fisiche che poi, in seguito ad un processo di "polverizzazione", diventano qualcosa d'altro, qualcosa di nuovo, da conoscere e fruire in maniera inedita. Entrambe scelgono così, come tecnica d'esecuzione dei loro lavori, due processi irreversibili: fanno in tal modo loro la linea del tempo, consapevoli attrici della non reversibilità del suo scorrere».
 
È possibile visitare le due mostre al piano terra del museo d’arte moderna e contemporanea di Casa Cavazzini (via Cavour 14), fino al 20 settembre, da martedì a domenica, negli orari di apertura del Museo.

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