L’artista di Stella di Tarcento reinterpreta le parole del religioso friulano

La poesia di Padre Turoldo diventa immagine con Zanussi

Al Comunale di Pordenone fino al 6 febbraio 2017

Dipingo le sue parole” è il titolo della mostra che celebra un doppio anniversario, il centenario della nascita di padre David Maria Turoldo e i quarant’anni di attività ininterrotta, in Italia e all’estero, dell’artista Toni Zanussi che vuole rendere omaggio al religioso friulano. La mostra, che rientra nell’ambito delle iniziative promosse in tutto il Friuli Venezia Giulia per ricordare la figura di Turoldo, è stata inaugurata in dicembre nel foyer del Teatro comunale Giuseppe Verdi di Pordenone e consiste in un percorso di trenta opere realizzate con tecniche miste e alcune installazioni in legno e carta.

L’arte di Zanussi, rigorosa ed elegante, trasmette un solido impegno civile e il suo pensiero è sempre rivolto agli umili e agli ultimi. L’artista, anch’egli friulano, conobbe Turoldo nel 1978 presso il Chiostro delle Grazie a Udine e da lì iniziò un proficuo scambio di messaggi e condivisioni. Nel 1979 lo stesso presule inviò un messaggio benaugurante all’artista, allora all’inizio della sua carriera, in procinto di inaugurare una vernice.

A proposito dell’arte di Toni Zanussi, Turoldo scrisse che è “pittura che illumina e ti aiuta a guardare nel caos delle forme, nel fitto buio dell’esistenza, alla ricerca di segni di salvezza” e che “nessuno si stanchi di guardare ai suoi quadri, come non ci stanchiamo mai di inseguire il formarsi e il disfarsi delle nubi nelle infinite fogge e negli imprevedibili colori di un cielo sempre sconvolto”.

La pittura di Zanussi, con la sua spiccata cromaticità, riesce a creare una forza tale alle sue opere che tramuta in immagini il messaggio positivo e di speranza di padre Turoldo. Si tratta di colori forti e di segni chiari ed evidenti che portano le persone a porsi delle domande sul creato e sull’umanità.

Giovanni Lessio, presidente del Teatro Verdi di Pordenone, delinea Zanussi come “testimone vivo, schietto e potente dei valori che costituiscono l’eredità del poeta di Coderno e rispecchiano le attese di tutti noi. Le sue opere, come egli stesso afferma, si fanno strumento per dare sostanza alla ricerca, ci sollecitano a interrogarci su quanto sia impegnativa ma imperativa la necessità di un’attenzione concreta alle urgenze del nostro tempo, l’assunzione di responsabilità nei confronti del mondo, lungo il cammino faticoso ma imprescindibile verso un’umanità nuova, diversa, migliore”.

La mostra è aperta tutti i giorni dalle 16.30 alle 19 fino al 23 dicembre e durante l’apertura del Teatro per spettacoli dal 9 gennaio al 6 febbraio. L’ingresso è libero. Ulteriori informazioni e catalogo della mostra sul sito del Teatro Verdi.

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