Venerdì 28 giugno al Polo Santa Chiara

Violenza di genere online: convegno a Gorizia

L’iniziativa anticipa la firma del Protocollo d’intesa per il coordinamento delle azioni a contrasto della violenza domestica e di genere promosso dalla Prefettura di Gorizia

Si intitola “Stalking, revenge porn e altro. La violenza di genere corre in rete, e non solo” il convegno in programma venerdì 28 giugno a Gorizia, che anticipa la firma del “Protocollo d’intesa per il coordinamento delle azioni a contrasto della violenza domestica e di genere” che, promosso e coordinato d’intesa con la Prefettura di Gorizia, viene condiviso da numerosissimi enti, istituzioni e soggetti attivi sul territorio. L’appuntamento, a ingresso libero e aperto a tutti gli interessati, è alle ore 10 presso il Polo Santa Chiara, via Santa Chiara, 1, sede dell’Università di Udine a Gorizia.

Il convegno è organizzato dal CUG – Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità dell’Università di Udine, dalla Prefettura di Gorizia, dalla Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Università italiane, dall’Ordine Dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia e dal Centro Antiviolenza-Associazione S.O.S. ROSA Onlus di Gorizia.

Durante il convegno si tratteranno tematiche legate alla violenza di genere, come gli stereotipi e le discriminazioni di genere e l’utilizzo del linguaggio nell’informazione e nella cronaca, per poi focalizzarsi sul tema della violenza di genere online.

Sono sempre più diffuse le violenze di genere in rete, tra cui stalking, revenge porn, cyberbullismo e altre forme di puro odio. Chi odia lo fa sul web e preferisce insultare le donne, lo conferma l’Osservatorio Vox2 che per il terzo anno consecutivo ha tracciato le mappe dell’intolleranza nel nostro Paese. Le donne sono il bersaglio preferito per la pubblica gogna, una tendenza rimasta pressoché invariata dal 2016, segno che l’odio contro le donne ha radici profonde e trasversali».

Sul totale dei tweet intolleranti analizzati dall’Osservatorio, le donne raccolgono infatti il 60% degli insulti, seguite da migranti (13,5%), islamici (11,8%), disabili (8,3%), omosessuali (4,3%), ebrei (2,8%). Gli hater misogini si scatenano ad ogni latitudine: sono Milano, Bologna, Torino, Firenze e Palermo le città in cui gli utenti danno più sfogo alla misoginia online. Dati che confermano una tendenza: i social network sono diventati il veicolo principale per le violenze di tipo psicologico, la forma di violenza più diffusa nei confronti delle donne.

Durante il convegno, moderato da Renata Kodilja, delegata per le Pari opportunità dell’Università di Udine, si susseguiranno numerosi interventi. Interverranno Patrizia Tomio, presidente della Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Università italiane, Cristiano Degano, presidente dell’Ordine Dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia, Natalina Folla, ricercatrice di Diritto penale dell’Università di Trieste, Natascia Porcellato, ricercatrice dell’Osservatorio sul Nord Est di Demos & Pi, Manuela De Giorgi, dirigente del Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni del Friuli Venezia Giulia, Claudio Culot, dirigente della Squadra Mobile della Questura di Gorizia, Roberto Scalabrin, comandante del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Gorizia, Francesca Vuaran, presidente del Centro Antiviolenza - Associazione S.O.S. ROSA Onlus di Gorizia e Maria Andaloro, ideatrice della campagna “Posto occupato”.

Il convegno anticipa la firma del “Protocollo d’intesa per il coordinamento delle azioni a contrasto della violenza domestica e di genere” che si pone l’obiettivo di coordinare ed integrare le iniziative e gli interventi per prevenire e contrastare il ricorso all’uso della violenza domestica e di genere e in particolare si propone di realizzare sul territorio un’offerta di servizi integrati il più possibile articolata, coerente ed efficace; promuovere attività di prevenzione, sensibilizzazione ed informazione, aggiornamento e formazione sul tema; stimolare l’assunzione di responsabilità rispetto al problema da parte dei settori pubblici e privati maggiormente coinvolti.

L’evento è accreditato dall’Ordine dei Giornalisti FVG con il riconoscimento di 6 crediti formativi deontologici.

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